Alla coscienza ambientalista serve la scienza

Caro Fido, per essere ambientalista non basta la coscienza ma serve anche la scienza. Lo sanno tutti che le piante assorbono biossido di carbonio e producono ossigeno ma sono anch'esse esseri viventi che pretendono di essere governate e non messe a caso e poi ricordarsene solo quando cadono in testa. Io stavo parlando di viale Verdi. Quindi se si fosse voluta una pista ciclabile sicura e poi anche un viale alberato tutto non ci sarebbe stato o si sarebbe dovuto quantomeno spostare anche un po' di edifici e passi carrabili ... Io comincerei a limitare la velocità delle auto perché il PM10 è causato dai carburanti ma soprattutto da chi, andando a velocità sostenuta (quindi consumo maggiore di carburante), è costretto a frenare più spesso. Abrasione metalli per attrito = polveri sottili. Le piante sono fondamentali ma devono stare in tanti luoghi chiamati parchi dove, come essere viventi, sono maggiormente tutelate. Più parchi ci sono meglio è. Se cadono in un parco fanno meno danni anche perché non c'è nessuno che lo frequenta durante un temporale. Diversamente se si trovano in prossimità di un asilo, scuola, stazione treni e bus ecc... Un polmone verde purifica l'aria anche a distanza di un paio di KM ma non per questo un polmone umano deve essere impiantato sulle ginocchia di chi fa jogging. E poi basta con la storia che se un albero è piccolo non serve a nulla perché non fa ombra. Non ci sono solo le piante secolari ma piante piccole e più efficienti. Un ettaro di mais (10 mila metri quadrati) è in grado di assorbire 42 tonnellate di anidride carbonica all’anno. E in un giorno di piena estate quell’ettaro riesce a pulire l’aria che respiriamo, assorbendo circa 500 Kg di CO2, un quantitativo pari alle emissioni di una vettura che percorre 3 mila chilometri, la distanza che separa Torino da Mosca. Un campo di mais non si può piantare lungo viale Verdi ma ci sono tante altre zone periferiche abbandonate da anni ai rovi, alle erbacce ed ai rifiuti. A Milano e Monza dopo la devastazione del 24/07 si sta procedendo con la sostituzione delle piante. Nei luoghi pubblici si scelgono piante diverse, più piccole e gestibili, mentre nei parchi si può procede anche con le stesse varietà di quelle cadute. Tempo di ricrescita almeno 10 anni ma non esiste alternativa. Adesso c’è necessità di piante ma a marzo la situazione era la seguente:https://tg24.sky.it/economia/2023/03/23/pnrr-alberi-italia
Paolo C.
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