Merate, viale Verdi: commento su valutazioni M5S

Ritengo la valutazione del Movimento 5 Stelle su viale Verdi abbastanza corretta e condivisibile, salvo un punto: il concetto di verde. Non essendo un residente a Merate ma un semplice fruitore aggiungo qualche riflessione. Come ho già espresso in altri interventi l'integrazione nel progetto della pista ciclopedonale sarebbe stata una notevole espressione di sensibilità e civiltà green. Tuttavia se i requisiti di sicurezza non sono stati ritenuti rispettabili meglio non averla che invece spacciarla come soluzione virtuosa. Semmai adesso è da valutare attentamente il problema della velocità con cui le auto percorrono la via. Se è vero che molte più auto in direzione Lecco entrano per evitare i due semafori di Cernusco è una constatazione che merita una seria riflessione. Del resto anche a Cernusco esiste una via Verdi parallela a quella di Merate che è da sempre utilizzata appunto per evitare almeno un semaforo di Cernusco. Nel 2021, dopo vari incidenti, è stato installato un semaforo con sensore di movimento che rileva la percorrenza superiore a 30 Km/h ma pochi lo rispettano. Forse adesso è il caso d'installare un velobox o videocamera anche perché è una via essenzialmente residenziale dove non esiste nemmeno un marciapiede rialzato ed è percorsa a piedi da disabili e bambini del piedibus. Il punto della relazione che non condivido pienamente è quella che riguarda il verde. Essere green nel 2023 non significa necessariamente pretendere piante dove non solo possono creare problemi ma anche richiedere una manutenzione periodica complessa ed eseguita però da agronomi esperti che, per i costi, nessuna amministrazione garantisce. Come gli eventi climatici estremi degli ultimi mesi testimoniano, le piante secolari se cadono per un temporale, tanto più su una scuola, asilo o parcheggio, possono creare più danni che il beneficio dell'ombra stessa che hanno garantito per anni. Una soluzione per viale Verdi sarebbe stata quella di prevedere le pensiline fotovoltaiche sui parcheggi pubblici ma anche quelli privati della case che si affacciano sul viale, come segno di sensibilità e civiltà green. Un po' di ombra assicurata ma soprattutto energia da reinvestire. 
Paolo C.
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