Ospedali: liberi professionisti in Oftalmologia e Psichiatria
Continua incessante la ricerca di figure professionali da parte dell’ASST Lecchese. E siccome ormai i partecipanti ai concorsi sono sempre meno il sistema deve ricorrere alle libere professioni. Il fenomeno delle cooperative e dei professionisti “sul mercato” sta dilagando come una metastasi nel servizio sanitario pubblico ma non sembra preoccupare la politica nazionale e regionale. Attilio Fontana in campagna elettorale aveva assicurato che la Lombardia – terra per eccellenza della sanità privata – avrebbe frenato questo fenomeno ma a vittoria ottenuta la questione è finita in soffitta. Fratelli d’Italia, di derivazione “sociale” dovrebbe operare robuste limitazioni per evitare che nel giro di un decennio gli ospedali si troveranno senza dipendenti, con una gestione curata da “mercenari” distanti dal territorio, slegati da un progetto comune, senza alcun spirito di appartenenza. Ma, come si diceva, a quanto pare il tema non è di interesse né della grande stampa né della politica.
Dunque si ricorre alle libere professioni. Con deliberazione nr.713 del 31 agosto l’ASST lecchese ha assegnato due incarichi libero-professionali nella specialità in Oftalmologia, presso la struttura complessa di oculistica, ridotta ai minimi termini al Manzoni e di fatto smontata al Mandic a Marco Azzolini, classe 1966 e Elena Gaysina, classe 1975. L’incarico ai due professionisti prevede un massimo di 24 ore settimanali con un compenso lordo di 60 euro/ora con un impegno di spesa complessivo di 23.056 euro.
Un altro incarico in libera professione è stato assegno con delibera 714 sempre del 31 agosto a Sara Caparrelli, classe 1971 nella specialità di Psichiatria. Anche in questo caso l’incarico è fino al 31 dicembre prossimo, prevede una presenza minima di 10 ore la settimana remunerate 60 euro l’ora con un impegno di spesa di 14.408 euro.
La sintesi è che la sanità così organizzata costa assai di più al servizio sanitario nazionale per ottenere in cambio, una prestazione complessiva – al di là dell’aspetto strettamente tecnico – decisamente inferiore.
Dunque si ricorre alle libere professioni. Con deliberazione nr.713 del 31 agosto l’ASST lecchese ha assegnato due incarichi libero-professionali nella specialità in Oftalmologia, presso la struttura complessa di oculistica, ridotta ai minimi termini al Manzoni e di fatto smontata al Mandic a Marco Azzolini, classe 1966 e Elena Gaysina, classe 1975. L’incarico ai due professionisti prevede un massimo di 24 ore settimanali con un compenso lordo di 60 euro/ora con un impegno di spesa complessivo di 23.056 euro.
Un altro incarico in libera professione è stato assegno con delibera 714 sempre del 31 agosto a Sara Caparrelli, classe 1971 nella specialità di Psichiatria. Anche in questo caso l’incarico è fino al 31 dicembre prossimo, prevede una presenza minima di 10 ore la settimana remunerate 60 euro l’ora con un impegno di spesa di 14.408 euro.
La sintesi è che la sanità così organizzata costa assai di più al servizio sanitario nazionale per ottenere in cambio, una prestazione complessiva – al di là dell’aspetto strettamente tecnico – decisamente inferiore.