Ambito: senza sussidio sono a rischio diverse famiglie

E' diventato operativo da venerdì 1° settembre il Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl), una delle due misure destinate a rimpiazzare il Reddito di cittadinanza. La fase di transizione non ha trovato impreparato l’Ambito di Merate, che grazie al lavoro svolto dall’Équipe “Inclusione sociale e contrasto alla povertà” sta operando per evitare che i cittadini percettori del beneficio economico possano perderlo e dirigano le loro richieste ai Comuni.

Nel territorio dei 25 Comuni dell’Ambito di Merate, i nuclei famigliari in carico all’Équipe Inclusione, percettori di Reddito di Cittadinanza, dall’avvio della misura (marzo 2019) sono stati 802; di questi, 123 sono ancora beneficiari al 31 agosto 2023. Altri nuclei di percettori hanno invece sviluppato
percorsi che fanno capo ai Centri per l’impiego.

Le modifiche normative del Reddito di cittadinanza, avviate a partire dalla Legge di bilancio 2023, hanno determinato il rischio di interruzione del sussidio per numerosi cittadini, se non correttamente introdotti nei nuovi percorsi. L’Équipe Inclusione, in particolare, ha provveduto entro il termine del 30 giugno 2023 a prendere in carico tutti i beneficiari del Reddito di cittadinanza assegnati su piattaforma Gepi, assicurando loro la continuità del contributo economico nella fase transitoria, fino a dicembre 2023, ed evitando così ricadute negative su Comuni e soggetti locali.

Contestualmente, gli operatori dell’Équipe stanno rafforzando i progetti delle persone per garantire autonomia o altre forme di tutela anche dopo la conclusione definitiva del Reddito di cittadinanza.

Le famiglie a rischio di interruzione sussidio, che continueranno a percepirlo fino a dicembre 2023, sono 43 (circa il 32% del totale delle famiglie assegnate): si tratta dei nuclei in cui non sono presenti minori, anziani over 60 o disabili e che, senza il tempestivo lavoro di conoscenza e presa in carico da parte dell’Équipe, avrebbero ricevuto il messaggio di sospensione del beneficio.

L’interruzione del contributo, a partire dall’agosto 2023, interessa invece i cittadini cosiddetti “occupabili”, assegnati dal sistema ai Centri per l’impiego. In proposito l’Ambito, già a inizio agosto, ha scritto ai Comuni, segnalando il problema e offrendo collaborazione. Qualora si presentassero ai servizi sociali dei Comuni persone alle quali sia stato sospeso il Reddito di cittadinanza, e per le quali il servizio sociale accerti lo stato di bisogno e la necessità di proroga del contributo economico, è infatti ancora possibile fino al 30 ottobre, a determinate condizioni, riattivare il beneficio fino a dicembre 2023.

Gli assistenti sociali dei Comuni devono inviare all’Équipe Inclusione una breve relazione che attesti l’esistenza del bisogno e la necessità di prorogare il supporto economico, richiedendo il passaggio di competenza da Centro per l’Impiego all’Équipe Inclusione dell’Ambito, che si occuperà dei passaggi di presa in carico attraverso la piattaforma Gepi.
S.V.
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