Merate: ampliamento caserma VV.FF. Revocato l’appalto, lavori verso lo stop
Con delibera nr. 110 del 29 agosto la Giunta Municipale di Merate, presieduta dal sindaco Massimo Augusto Panzeri ha deliberato la risoluzione del contratto d’appalto relativo alla realizzazione del polo della protezione Civile e l’ampliamento della caserma dei Vigili del Fuoco di via degli Alpini.
La decisione è stata assunta dopo i rilievi mossi dal direttore lavori ing. Andrea Beretta su parere conforme del responsabile unico del procedimento arch. Ramona Lazzaroni dirigente dell’Ufficio Tecnico lavori pubblici del Comune per inadempienze contrattuali non sufficientemente motivate dall’impresa che aveva vinto l’appalto.
I lavori sono praticamente già fermi nonostante che in sede di assegnazione dell’opera la chiusura cantiere fosse prevista per il 28 febbraio 2023.
Il progetto definitivo/esecutivo dei lavori di ampliamento della caserma dei Vigili del fuoco volontari e del polo di protezione civile era stato deliberato dalla Giunta il 22 giugno 2021, nr. 77 per un importo di euro 939.675,97 oltre iva. La gara d’appalto era stata vinta da una impresa di Verona che aveva offerto un ribasso del 12.12% rispetto all’importo a base d’asta per una somma di aggiudicazione di euro 830.929,80.
Il contratto d’appalto era stato stipulato il 27 gennaio 2022 e la consegna dei lavori il 28 febbraio. Il cantiere, però, come rilevato dal Direttore lavori, aveva subito una prima sospensione il 17 maggio con ripresa dei lavori il 4 luglio e poi una seconda sospensione il 28 luglio con ripresa il 31 agosto.
La chiusura cantiere era slittata al 31 ottobre 2023. Ma dai continui sopralluoghi l’ing. Beretta riscontrava comportamenti dell’appaltatore che concretavano gravi inadempimenti delle obbligazioni assunte. Il 9 agosto l’arch. Lazzaroni sollecitava il Direttore lavori a contestare all’appaltatore tali inadempienze che, senza adeguate controdeduzioni avrebbero portato alla revoca dell’appalto.
Tali controdeduzioni sono state prodotte dall’impresa appaltatrice ma sono state ritenute blande, comunque non sufficienti a giustificare i rilievi mossi.
Così la Giunta ha provveduto a risolvere unilateralmente il contratto procedendo anche all’escussione della fidejussione a garanzia che normalmente copre il 10% del costo dell’appalto.
Ora si tratterà di procedere con un’accurata ispezione per verificare eventuali altri danni e poi a riassegnare i lavori ad altra impresa.
La decisione è stata assunta dopo i rilievi mossi dal direttore lavori ing. Andrea Beretta su parere conforme del responsabile unico del procedimento arch. Ramona Lazzaroni dirigente dell’Ufficio Tecnico lavori pubblici del Comune per inadempienze contrattuali non sufficientemente motivate dall’impresa che aveva vinto l’appalto.
I lavori sono praticamente già fermi nonostante che in sede di assegnazione dell’opera la chiusura cantiere fosse prevista per il 28 febbraio 2023.
Il progetto definitivo/esecutivo dei lavori di ampliamento della caserma dei Vigili del fuoco volontari e del polo di protezione civile era stato deliberato dalla Giunta il 22 giugno 2021, nr. 77 per un importo di euro 939.675,97 oltre iva. La gara d’appalto era stata vinta da una impresa di Verona che aveva offerto un ribasso del 12.12% rispetto all’importo a base d’asta per una somma di aggiudicazione di euro 830.929,80.
Il contratto d’appalto era stato stipulato il 27 gennaio 2022 e la consegna dei lavori il 28 febbraio. Il cantiere, però, come rilevato dal Direttore lavori, aveva subito una prima sospensione il 17 maggio con ripresa dei lavori il 4 luglio e poi una seconda sospensione il 28 luglio con ripresa il 31 agosto.
La chiusura cantiere era slittata al 31 ottobre 2023. Ma dai continui sopralluoghi l’ing. Beretta riscontrava comportamenti dell’appaltatore che concretavano gravi inadempimenti delle obbligazioni assunte. Il 9 agosto l’arch. Lazzaroni sollecitava il Direttore lavori a contestare all’appaltatore tali inadempienze che, senza adeguate controdeduzioni avrebbero portato alla revoca dell’appalto.
Tali controdeduzioni sono state prodotte dall’impresa appaltatrice ma sono state ritenute blande, comunque non sufficienti a giustificare i rilievi mossi.
Così la Giunta ha provveduto a risolvere unilateralmente il contratto procedendo anche all’escussione della fidejussione a garanzia che normalmente copre il 10% del costo dell’appalto.
Ora si tratterà di procedere con un’accurata ispezione per verificare eventuali altri danni e poi a riassegnare i lavori ad altra impresa.