Foppaluera tra storia e arte della 'Madonna della neve'

"1717 – 2020: Tra acqua, terra e cielo... la storia continua". E' questo il titolo che l'Associazione culturale Nostra Signora della Neve di Foppalueraha dato alla serata evento tenutasi giovedì 31 agosto alla chiesa della frazione antica di Brivio. "La proposta è stata fatta per condividere storia e arte del nostro piccolo paesino" ha così introdotto l'iniziativa ai cittadini presenti il presidente dell'Associazione Bruno Conti, che per l'occasione ha invitato gli esperti, rispettivamente di storia locale ed arte, Massimo Cogliati ed Elena Beretta.
FoppalueraSerataCulturale9.JPG (580 KB)

FoppalueraSerataCulturale8.JPG (374 KB)
Massimo Cogliati
"Sento un grande debito di riconoscenza verso Foppaluera perchè mai mi era capitato di ascoltare così tante testimonianze dagli abitanti di un paese per poter scrivere un libro" ha esordito Cogliati introducendo la storia secolare della frazione, avvalendosi proprio delle nozioni inserite nel suo libro, che egli ritiene appunto corale, "Foppaluera e Vaccarezza. Terra di mezzo tra Brivio e Beverate". Luogo denso di senso e di significati sempre nuovi e sorprendenti, il territorio di Foppaluera viene citato per la prima volta in documenti ufficiali nel 1162 dall'imperatore Federico Barbarossa, che in quegli anni era in conflitto con Milano. In questo diploma imperiale Barbarossa richiede alleati per lo scontro, ricoprendo possedimenti terreni che includono 41 villaggi tra cui Beverate e la valle che tutta racchiude la frazione di Brivio. Foppaluera non viene però nominata direttamente, ma attraverso descrizioni tipiche del luogo e che col tempo ne hanno determinato il nome. Termine di formazione dialettale, Foppaluera viene infatti nominata in questo modo per la presenza numerosa di lupi e le molteplici trappole soprannominate fosse luparie.
FoppalueraSerataCulturale6.JPG (684 KB)
FoppalueraSerataCulturale7.JPG (380 KB)
Elena Beretta
Argomento centrale della serata e di collegamento tra gli interventi dei due esperti è stato però approfondire la storia ecclesiastica ed iconografica della Signora della Neve. Come da tradizione, nel 352, sotto il pontificato di Papa Liberio, un nobile e ricco patrizio romano di nome Giovanni insieme alla sua nobile moglie, non avendo figli decise di offrire i propri beni alla Santa Vergine per la costruzione di una chiesa a lei dedicata. La Madonna apprezzò il loro desiderio e apparve in sogno ai coniugi la notte fra il 4 e il 5 agosto, indicando con un miracolo il luogo dove sarebbe sorta la chiesa. La mattina seguente i coniugi romani si recarono dal Papa per raccontare il sogno fatto da entrambi.
FoppalueraSerataCulturale1.JPG (648 KB)

Poiché anche il Pontefice aveva fatto lo stesso sogno, si recarono sul posto indicato, il Colle Esquilino, che fu trovato coperto di neve in piena estate. Il pontefice tracciò il perimetro della nuova chiesa seguendo la superficie del terreno innevato e fece costruire l'edificio sacro, che prese il nome di Basilicata Liberiana o ad Nives (della Neve). Tra le varie centinaia di paesi, tra comuni e frazioni, anche Foppaluera si è dedicata nei secoli al culto della Madonna delle Neve,.
FoppalueraSerataCulturale4.JPG (479 KB)

La parola è poi passata ad Elena Beretta che, tramite un excursus storico dell'iconografia della Madonna della Neve, ha analizzato le due tele raffiguranti la Vergine presenti una nella piccola frazione e la seconda a Beverate. Con la diffusione del culto della Madonna delle Neve nel XV secolo in Italia vennero realizzate sempre più chiese ed opere in onore non solo però della Vergine, ma della leggenda stessa. Roma e la Basilica realizzata secondo la tradizione del miracolo Mariano prendevano forma nelle raffigurazioni della Madonna della Neve, la quale iniziò ad essere rappresentata in solitaria negli anni a venire ed in paesi lontani dalla "Città eterna".
FoppalueraSerataCulturale2.JPG (502 KB)
FoppalueraSerataCulturale3.JPG (699 KB)

È questo il caso delle due opere presenti a Foppaluera e Beverate che, datate inizio 1700, mettono da parte la leggenda del miracolo per una maggior centralità dell'immagine della Madonna. Posizionata sulla parete destra all'interno della chiesa, la pala dell'altare di Foppaluera si differenzia da quella situata nella chiesa di Santa Margherita di Beverate unicamente per le possibilità finanziare con cui venne realizzata che per lo stile e la tecnica .

FoppalueraSerataCulturale10.JPG (593 KB)

I colori con cui le figure presenti sono adornate sono infatti visibilmente più poveri e leggeri rispetto a quelli del dipinto di Beverate, in quanto quest'ultimo venne finanziato direttamente dall'arcivescovo di Milano. "Purtroppo – ha poi concluso la storica d'arte Beretta – i documenti e le nozioni in nostro possesso riguardanti queste opere sono ancora pochi, ma la bellezza di questi incontri è poter condividere pensieri e conoscenze per poter dibattere e ricostruire la storia dei nostri territori".
M.Pen.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.