Merate: naturopati ed educatori in canile per il benessere degli 'ospiti' 

È una vera e propria rivoluzione quella in atto al canile rifugio di Merate, che dallo scorso gennaio è passato in gestione alla sezione locale di ENPA. L’associazione infatti si è messa subito al lavoro per introdurre importati novità nella struttura, che ospita all’incirca 30 cani, allo scopo di migliorare la loro qualità di vita e soprattutto “sbloccare” le situazioni più critiche, facendo in modo che anche gli amici a quattro zampe che da più tempo si trovano in canile vengano adottati. 

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Se prima si trattava di una gestione ordinaria, arricchita comunque dalla presenza settimanale di educatori cinofili, ora il ruolo di queste preziose figure è stato messo in primo piano. “Alcune persone che da anni orbitavano in canile hanno assunto maggior rilievo” spiega Alessio Serrau, responsabile della parte educativa in canile. “In particolare è stato avviato un lavoro con l’educatore e istruttore Ivano Vitalini, che già da anni frequenta il canile, ed è conosciuto a livello nazionale per il suo lavoro. Con lui abbiamo creato una vera e propria squadra ed è iniziato un lavoro basandoci su un approccio di tipo zooantropologico sistemico integrato, che sta permettendo a diversi cani di salvarsi la vita”. Gli animali dunque hanno iniziato a essere presi in carico, dopo una prima valutazione di Vitalini, da sei educatori e per ognuno di loro viene pensato e portato avanti un percorso specifico. 


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Ivano Vitalini e Alessio Serrau

“Il canile ospita 30 cani e tolti i 10 che vanno e vengono, la maggior parte di loro sono lungodegenti” ha continuato Alessio “Con il medoto zooantropologico sistemico integrato approcciamo questi cani valutando le razze da cui possono derivare, quello che può essere stato il loro trascorso e come si sentono adesso. Il nostro lavoro sta nel riuscire a far sentire il cane sempre in equilibrio, e studiando queste cose, oltre adn analizzare paure e fobie, riusciamo a ottenere grandi risultati”. 

“Sono già stati affidati circa 20 cani dopo scrupolosi percorsi di pre e post affido, e soprattutto non ci sono stati rientri”. Il lavoro introdotto mira infatti a questo, poiché il rischio del rientro in canile per un animale adottato è sempre dietro l’angolo. Affidando invece alle famiglie esemplari sereni, che hanno superato le proprie paure e si sentono sempre a loro agio, viene scongiurato il rientro. “Un esempio è Eracle – ha detto Alessio, – che è andato via dopo 3 anni in canile. Stava tutto il giorno rintanato in cuccia perché aveva paura, ma dopo un attento lavoro adesso è stato adottato e ha appena trascorso l’estate in vacanza con la sua nuova famiglia tra mare e montagna in serenità”. 

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Un’altra grande novità introdotta da ENPA la scorsa primavera è la figura di una naturopata che utilizza oli essenziali e fiori di Bach in base alle caratteristiche dei cani, così da stimolare a livello sensoriale e mentale i diversi emisferi cerebrali, permettendo una migliore acquisizione di competenze, apertura verso il mondo o verso le varie figure referenti, in modo da creare dei veri e propri ponti per permettere un inserimento graduale anche a profili fobici o estremamente diffidenti. “Il lavoro della naturopata viene svolto in sinergia con altre tecniche educative, come il TTouch, che è un metodo di comunicazione non verbale con l’animale su tocchi, lavoro a terra e bendaggi. Anche questo ha portato benefici a molti cani”. 

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Infine è cambiato l’approccio anche con le famiglie che intendono adottare. “Se un tempo le persone venivano condotte nella struttura per vedere tutti i cani, facendoli abbaiare, creando confusione e stress per gli animali, adesso gli interessati incontrano il personale che, solo dopo averci conversato a lungo, seleziona qualche cane che potrebbe essere compatibile con loro e glielo mostra, creando un vero e proprio momento di incontro dedicato”. 

La cura e le attenzioni del canile di Merate e ENPA non si fermano però solo ai cani ospiti della struttura. Un importante lavoro viene fatto anche con quelli di privati che, per decesso del padrone o altri motivi, si vedono costretti a trovare una nuova famiglia. “Contrariamente da quanto si possa pensare, noi non privilegiamo solo gli animali del canile. Aiutiamo anche in queste situazioni. Facciamo il massimo per trovare nuove famiglie anche a questi esemplari, cercando di risparmiargli il passaggio in canile” ha concluso Alessio.
E.Ma.
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