Merate: si apre il percorso tra arte, memoria e amicizia con i pittori Frisia, Gola e Carpi
Nella serata di venerdì 1° settembre, presso l’auditorium “Giusy Spezzaferri”, l’assessore alla cultura del comune di Merate e consigliere provinciale Fiorenza Albani, il vicesindaco di Olgiate Molgora Matteo Fratangeli e il curatore Lorenzo Messina hanno presentato al pubblico la mostra “Carpi, Frisia, Gola. Memoria di un territorio” da oggi visitabile girando per tre diverse località: Merate in Villa Confalonieri, Olgiate nella Sala Consigliare del municipio e in Villa Monastero a Varenna.
Il filo conduttore per legare questi tre importanti artisti lombardi è stato individuato nel loro interesse per la pittura di paesaggio e quella figurativa che mostrano il loro attaccamento alla provincia di Lecco, soprattutto per Gola e Carpi al "borghetto" di Mondonico e il loro comune amore per la città di Venezia, considerato il luogo per eccellenza per i pittori dell’800-‘900.
Uniti dalle stesse passioni i tre iniziarono agli inizi del XX secolo a discutere di arte, musica e filosofia nello studio di Gola a Mondonico dove nacque la loro amicizia. Aldo Carpi e Donato Frisia si erano però già conosciuti frequentando il corso di pittura di Cesare Tallone nel palazzo di Brera. I due si sostennero per tutta la loro carriera così come Emilio Gola trovò nel suo allievo Donato Frisia un amico che si ispirò alla sua arte per poi distaccarsi e sviluppare il suo stile personale. Meno chiaro è il rapporto tra Carpi e Gola, sicuramente frequentarono gli stessi luoghi: villa Buttero, i locali di Silvio Sala e proprio lo studio di Gola. In un articolo del 1963 intitolato "Parliamo del Valloncello e ricordiamo Emilio Gola" emerge la stima di Carpi nei confronti del pittore scomparso 40 anni prima e l’intenzione di preservare i luoghi a lui tanto cari – la Valle del fiume Molgora e Mondonico – dal degrado.
Da oggi fino al 17 settembre a Villa Confalonieri si potrà compiere un viaggio in giro per il mondo attraverso le opere di Frisia tra Venezia, Malta, Parigi e Bengasi per poi tornare nella tanto amata Merate dove ha raggiunto una delle sue vette più alte dal punto di vista coloristico ed emotivo. A Olgiate invece verrà condotto un confronto tra Carpi e Gola con l’appena restaurato “L’arresto degli Arlecchini” e “Signore in bianco nel giardino del Buttero”, due dipinti apparentemente opposti che mettono in contrasto la cupezza della città con la natura lussureggiante della campagna e che tuttavia vengono casualmente unite dalla premonizione di una tragedia famigliare. Fino al 24 settembre invece, Villa Monastero ospiterà diversi quadri dei tre maestri lombardi che mostrano la natura come assoluta protagonista della loro arte, ma che allo stesso tempo permettono di notare come, soprattutto per Carpi e talvolta Gola, fosse importante inserire in essi la presenza dell’uomo o qualcosa che lo ricordi.
Al termine della presentazione un ringraziamento è stato fatto da Alberto Frisia a tutti gli organizzatori del progetto per aver onorato la memoria dello zio Donato così come il nipote di Emilio Gola ha rimarcato l’importanza di condividere queste tele patrimonio non solo lombardo, bensì di tutta Italia.
Invito anche per stasera alle 20.45 presso l’atrio del municipio di Olgiate Molgora per una serata focalizzata sul restauro del quadro di Carpi “L’arresto degli Arlecchini” a cura di Manlio Magni, Alberto Magni e la scuola di musica Eugenio Nobili.
Il filo conduttore per legare questi tre importanti artisti lombardi è stato individuato nel loro interesse per la pittura di paesaggio e quella figurativa che mostrano il loro attaccamento alla provincia di Lecco, soprattutto per Gola e Carpi al "borghetto" di Mondonico e il loro comune amore per la città di Venezia, considerato il luogo per eccellenza per i pittori dell’800-‘900.
Uniti dalle stesse passioni i tre iniziarono agli inizi del XX secolo a discutere di arte, musica e filosofia nello studio di Gola a Mondonico dove nacque la loro amicizia. Aldo Carpi e Donato Frisia si erano però già conosciuti frequentando il corso di pittura di Cesare Tallone nel palazzo di Brera. I due si sostennero per tutta la loro carriera così come Emilio Gola trovò nel suo allievo Donato Frisia un amico che si ispirò alla sua arte per poi distaccarsi e sviluppare il suo stile personale. Meno chiaro è il rapporto tra Carpi e Gola, sicuramente frequentarono gli stessi luoghi: villa Buttero, i locali di Silvio Sala e proprio lo studio di Gola. In un articolo del 1963 intitolato "Parliamo del Valloncello e ricordiamo Emilio Gola" emerge la stima di Carpi nei confronti del pittore scomparso 40 anni prima e l’intenzione di preservare i luoghi a lui tanto cari – la Valle del fiume Molgora e Mondonico – dal degrado.
Da oggi fino al 17 settembre a Villa Confalonieri si potrà compiere un viaggio in giro per il mondo attraverso le opere di Frisia tra Venezia, Malta, Parigi e Bengasi per poi tornare nella tanto amata Merate dove ha raggiunto una delle sue vette più alte dal punto di vista coloristico ed emotivo. A Olgiate invece verrà condotto un confronto tra Carpi e Gola con l’appena restaurato “L’arresto degli Arlecchini” e “Signore in bianco nel giardino del Buttero”, due dipinti apparentemente opposti che mettono in contrasto la cupezza della città con la natura lussureggiante della campagna e che tuttavia vengono casualmente unite dalla premonizione di una tragedia famigliare. Fino al 24 settembre invece, Villa Monastero ospiterà diversi quadri dei tre maestri lombardi che mostrano la natura come assoluta protagonista della loro arte, ma che allo stesso tempo permettono di notare come, soprattutto per Carpi e talvolta Gola, fosse importante inserire in essi la presenza dell’uomo o qualcosa che lo ricordi.
Al termine della presentazione un ringraziamento è stato fatto da Alberto Frisia a tutti gli organizzatori del progetto per aver onorato la memoria dello zio Donato così come il nipote di Emilio Gola ha rimarcato l’importanza di condividere queste tele patrimonio non solo lombardo, bensì di tutta Italia.
Invito anche per stasera alle 20.45 presso l’atrio del municipio di Olgiate Molgora per una serata focalizzata sul restauro del quadro di Carpi “L’arresto degli Arlecchini” a cura di Manlio Magni, Alberto Magni e la scuola di musica Eugenio Nobili.
I.Bi.