Merate, via Verdi: la ciclabile serve, eccome

Io non sono una ciclista di quelli che nel fine settimana inforcano la bicicletta in titanio e percorrono centinaia di chilometri in giro per la Lombardia.
Ciò nondimeno mi annovero di diritto nella categoria “ciclisti”, perché da sempre mi sono spostata in bicicletta anche per recarmi al lavoro, e di traffico automobilistico ne so sicuramente molto. Quando dico che utilizzo la bicicletta, intendo che lo faccio sempre, con il bello e il brutto tempo, con la luce e con il buio dell’inverno.
Le piste ciclopedonali sono per me VITALI.
E’ vero, sono frequentate anche dai pedoni. Incrocio anche passi carrai e un’uscita da un supermercato, ma semplicemente sto attenta quando ne arrivo in dirittura. Basta solo avere attenzione. (l’attenzione è fondamentale per noi ciclisti) Devo rallentare? Pazienza. L’alternativa sarebbe buttarsi in strada in mezzo al traffico.
Quando ero una ragazzina, mia madre non era certo preoccupata di sapermi andare a scuola in bici, quanto invece lo sono io per mia figlia. Il traffico automobilistico era cento volte inferiore. Purtroppo un grosso problema è che chi prende decisioni sulla viabilità non si sposta mai sulle due ruote, ma in auto.
Mi rivolgo dunque anche al sindaco di Merate, come ho già fatto con altri sindaci ai quali negli anni ho scritto: le chiedo solo, insieme ai suoi consulenti, di percorrere in bicicletta una strada tutti i giorni per almeno un mese, nell’ora di punta, anche di sera, anche quando piove. Sono sicura che riuscirete a ponderare meglio tutti gli aspetti sulla NECESSITA’ di avere le ciclopedonali. Vi dò un consiglio: occhi e orecchie aperti. Niente cuffiette nelle orecchie o sguardo al cellulare. Le auto arrivano da ogni parte e un ciclista, torto o ragione che abbia, ha sempre la peggio
Lorena
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