Merate, via Verdi: il confronto sui costi va fatto con l’analisi dei lavori conclusi
Direttore, forse ha sbagliato i conti. Il signor "paletta" dice che: "GIUSTO PER CHIAREZZA! Il quadro economico relativo ai lavori per la riqualificazione di Viale Verdi riporta un totale complessivo pari a euro 3.935.000,00; da tale importo vanno dedotti euro 768.191,71 a titolo di scontistica applicata (30,18% su 2.545.366,83). Il costo totale della riqualificazione risulta quindi, ad oggi, pari a 3.166.808,29. Vanno bene e devono essere accettate tutte le critiche (soprattutto se costruttive) MA LA MATEMATICA NON È UN’OPINIONE!!" Quindi non sono 4milioni. Chi ha ragione?Paolo
Che curioso un copia incolla di un post. Guardi che può firmarsi col suo nome senza problemi, come facciamo noi del resto. Comunque la diatriba sul costo dell'opera che sta infiammando i social dei soliti quattro amici di briscola, due dei quali, purtroppo siedono in amministrazione (speriamo ancora per poco) è del tutto relativa.
L'opera è partita con determinate caratteristiche a poco meno di 4 milioni e con lo sconto dell'impresa del 30% circa è scesa a circa 3.2 milioni di euro. Siccome 1,4 sono della regione, c'è' qualche buontempone del fare, che calcola in poco più di 119 euro per abitante il costo a carico del comune. Ma quell'1,4 milioni da dove saltano fuori? Dalla regione dicono i due furbacchioni sui social, cioè, cazzi di altri, non anche dei meratesi che finanziano l'Ente lombardo attraverso i bolli auto, l'addizionale Irpef (2%), l'Irap (4%) e tanti altri balzelli. Ma il genio dei 119 euro, evidentemente, pensa di amministrare un condominio.
Tutto ciò però è secondario.
L'opera, giusto per fare chiarezza una volta per tutte è stata concepita quando l'attuale sindaco era in opposizione e, grazie anche all'altro amico del tavolo di briscola ora si trova (ahinoi) sulla seggiola più alta. Ma siccome Andrea Massironi non è Massimo Panzeri, nel protocollo d'intesa con la Provincia aveva inserito la ciclabile e puntato ad opere di abbellimento arboreo per conferire al viale una connotazione idonea all'appellativo. Viale, come viale Lombardia. Poi è arrivato Panzeri è ha fatto rivedere il progetto, certamente per qualche buona ragione. Resta però il fatto che la ciclabile è sparita e di alberi ben pochi se ne sono visti nonostante il subappalto per 61mila euro da destinare esclusivamente al verde.
Una bella cifra per avere oggi l’intero parcheggio sotto il sole a picco. Per inciso l’appalto è andato a un parente stretto del sindaco, sia pure in tutta legittimità e trasparenza e persino per decisione di terzi.
E veniamo ora ai costi. Il signor Paletta, come dice lei, si ferma al calcolo contrattuale. E fin qui ha ragione. Noi però restiamo sul primo budget perché i conti si fanno alla fine. Non solo del costo reale dell’opera ma anche di ciò che era previsto e non è stato fatto. Vediamo qualche esempio: sei attraversamenti stradali su otto sono a raso mentre in ogni sede e nel rendering era stato indicato l'attraversamento protetto, prima con rialzi stradali nell'ordine di 12-14 centimetri (testo scritto by ing.Airoldi), poi con il doppio spartitraffico aperto in mezzo.
Nella relazione, sempre per esempio, si legge: "per raggiungere l’asilo è stato creato un attraversamento in porfido, piuttosto pronunciato, che consente l’attraversamento in sicurezza senza ostacolare il transito dei mezzi di soccorso". Ma dov’è questo attraversamento in porfido?
E ancora: "Per stimolare una mobilità sostenibile di interconnessione con il resto della città sono state previste rastrelliere di design in acciaio Corten per bici tradizionali ed e-bike". E dove sarebbero queste rastrelliere, ma soprattutto, soppressa la ciclabile a che cosa dovrebbero servire?
Infine (ma solo per ora): "riqualificare e/o migliorare le aree di sosta degli autobus di linea presenti lungo il viale; ampliamento della carreggiata stradale per migliorare la fruibilità del trasporto pubblico locale su gomma oltre al miglioramento delle aree di sosta!. Ma avete visto dove sono le fermate dei bus? Esattamente al centro della corsia; nessuna opera di ampliamento per creare un’area arretrata, solo strisce per terra e la scritta bus. E subito dopo le strisce pedonali a raso. Mica male per garantire l’attraversamento in sicurezza.
Per questi e per altri motivi – ci muoviamo con cautela per ovvie ragioni – continueremo a scrivere 4 milioni a meno che le opere non realizzate o realizzate in modo non conforme alla relazione generale siano decurtate dalla somma originaria.
Ma torniamo un attimo sulla ciclabile perché il tema è stato opportunamente ignorato dai giocatori di briscola. Ecco cosa si legge nella relazione paesaggistica: “Inoltre tramite Viale Verdi è possibile interconnettere con una mobilità sostenibile il centro della Città ed i principali luoghi di attrazione turistico – naturalistico, nonché lo stesso Viale Verdi, che rappresenta un asse commerciale rilevante per l’economia della Città in quanto sono presenti negozi di vicinato, uffici e studi professionali”.
D’accordo che ormai il vocabolo “sostenibile” va anche sull’amatriciana ma qualcuno ci spiega come si coniuga con la cancellazione di quella parvenza di pista ciclabile? Chi dovrebbe sfruttare via Verdi in bici correndo sulla carreggiata?
Un penultimo rilievo ci sia concesso: con i semafori attivi, ad ogni stop c’era la possibilità di sostare in doppia fila in attesa del verde. Chi andava diritto, chi a destra o a sinistra in base al senso di marcia. Ora invece può sostare una sola auto alla volta. E per quanto la rotatoria renda più fluido il traffico quando c’è colonna ci si ferma comunque. Pensiamo per un attimo al mattino alla rotatoria via Trieste-via Turati col traffico che scende da via De Gasperi in orario scolastico. L’unico punto in cui ci si può allineare in doppia fila è all’intersezione con la provinciale 342 dir. Ma ciò perché in una seconda fase è stata allargata la corsia e ristretta l’aiuola.
Ultimo rilievo ma solo per il momento: "la riqualificazione di Viale Verdi permetterà inoltre un sensibile miglioramento del livello di accessibilità sia su scala locale sia su scala di area vasta del Meratese". E qui, oltre a una evidente contraddizione, si insinua una ipotesi da brivido, cioè che l’asse est-ovest sia utile per il passaggio di tutti i mezzi su scala di vasta area meratese. Dunque si profila l’ipotesi che ultimati i lavori e aggiustati meglio i navigatori via Verdi diventi davvero una tangenziale.
Certo non un luogo di socialità perché è dura incontrarsi all’aperto sotto il sole senza il conforto di un albero. Però, l’uomo del fare – mamma mia com’è patetico colui che imita il suo potente di riferimento – è convinto che la notevole modifica del progetto iniziale darà risultati migliori. Diamogli credito. Sarà il tempo a confermare o smentire.
C.B.