Merate, via Verdi: lavori quasi ultimati. E ora si valuterà se valevano 4 milioni

Il ritardo nella consegna dell’opera è, a oggi lunedì 21 agosto, di 155 giorni. Ma la riqualificazione di via Verdi sembra comunque in dirittura d’arrivo. Si sta lavorando alla segnaletica a terra e, qua e là, a qualche rattoppo. Ma nel complesso il grosso dell’intervento è stato fatto. Le lettere dei lettori confermano il crescente interesse a mano a mano che si delinea la chiusura cantiere. I più puntano l’indice contro la scelta di non realizzare la pista ciclabile, altri di non aver pensato all’alberatura. Un viale è tale se alberato. Dice la Treccani: “viale è un’ampia via urbana o suburbana per lo più caratterizzata dalla presenza di alberi piantati lungo il suo percorso, spesso divisa in due, tre, o più carreggiate mediante marciapiedi spartitraffico alberati...” Lo stradario comunale definisce la strada un viale ma insomma l’asse est-ovest non risponde del tutto alle caratteristiche elencate dalla Treccani.

E’ certamente prematuro arrivare a qualche conclusione ma alcune riflessioni si possono già fare. La prima riguarda proprio la ciclabile. L’accordo di programma tra comune di Merate e Provincia di Lecco, risalente a sei anni fa, firmato da Andrea Massironi e Flavio Polano prevedeva espressamente . . “percorsi ciclabili per favorire l’accesso in sicurezza alla ciclopedonale diretta alla stazione ferroviaria di Cernusco-Merate”. E più avanti caldeggiava soluzioni che privilegiassero la mobilità lenta tendente a favorire maggiori forme di socialità nel quartiere. Il progetto iniziale redatto proprio dalla provincia comprendeva tutto questo. L’Amministrazione Panzeri decise di rivedere il progetto affidando le modifiche all’ing. Federico Airoldi, sindaco di Brivio che a sua volta indicò come coordinatore della sicurezza il collega di consiglio ing. Lorenzo Mazzoleni.
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Via Turati imbocco viale Verdi

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Statale 36 imbocco viale Verdi

Il progetto subì numerosi cambiamenti, tra cui la soppressione della pista ciclabile ritenuta inadatta per quell’arteria assai abitata. Una valutazione non da tutti condivisa, tenuto conto che ovunque in città grandi e piccole le ciclabili attraversano zone densamente abitate. In questo caso poi sarebbe stata utile per collegare la ciclabile di via De Gasperi, che peraltro risale da via Bergamo, fino alla ciclopedonale che porta alla stazione.

Neanche gli alberi hanno trovato posto nel nuovo progetto. Lo stanziamento di 61mila euro assegnato alla società Ardenghi di Calusco non prevede interventi arborei intensivi ma semplici sostituzioni e, secondo il progettista, con qualche albero in più rispetto a prima.

C’è poi la questione dell’attraversamento. Qui sta il nodo più controverso. Sulla “Relazione Generale” a pagina 5 si legge che “. . .saranno realizzati attraversamenti pedonali protetti che garantiranno maggiore sicurezza per la mobilità pedonale”.

Nei fatti degli otto attraversamenti pedonali lungo i 900 metri circa di lunghezza della strada solo due sono per così dire “protetti”: l’uno ai lati della rotatoria tra via Verdi-De Gasperi e via Trieste-Turati e l’altro solo sul lato est del “biscotto”. Gli altri sei attraversamenti sono a raso, semplicemente. Non c’è il rialzo annunciato dal progettista né la protezione – si fa per dire – della piccola aiuola spartitraffico.

Particolarmente pericolosa è il primo passaggio pedioale posto a una decina di metri dalla ex Statale 36. Le auto in entrata provenienti da sud dirette su via Verdi incontrano a una decina di metri le strisce pedonali. Spesso si entra a velocità non proprio moderata. E il rischio di investimento aumenta.

Nella versione originale i diversi attraversamenti dovevano correre su un tratto rialzato, come in piazza degli Eroi per intenderci, con strisce ben visibili come si vede nel “disegno” nr. 1.

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 Nel progetto dell’ing. Airoldi, invece i rialzi sono sostituiti da un attraversamento per corsia, protetto da due aiuole spartitraffico come si vede nel rendering nr. 2 previsto in zona Buffetti.
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Attraversamento pedonale protetto come da progetto

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Nello stesso tratto il passaggio pedonale, realizzato molto più a est, a raso


A asfaltatura completata però non sembra che queste aiuole protette siano state realizzate. Il Progettista sostiene che vi siano alcuni rialzi nell’ordine di 12-14 centimetri. Tuttavia da un pur sommario transito non pare esistano.

Al momento, insomma, funzionano le rotatorie, purché in prospettiva si impedisca il transito al traffico pesante, perché quello leggero, come segnalano diversi lettori, sembra già in forte aumento.

E la struttura stessa dell’arteria si presta più di prima a percorrerla a elevata velocità priva com’è di dissuasori.

Manca poco alla fine dei lavori quindi è doveroso aspettare prima di tirare le conclusioni. Ma vista così l’opera sembra una normale riqualificazione, con la realizzazione di marciapiedi e l’asfaltatura. Per la non modica spesa di 4 milioni di euro.
C.B.
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