Coro La Torr nel ricordo del direttore (primo) e onorario Giuseppe Caldirola
A testimonianza diretta in merito alla nascita del Coro La Torr, prendendo spunto dal vostro bellissimo articolo sul Cantinone di Merate, allego un mio breve ricordo pubblicato sul giornalino del Coro La Torr qualche anno fa. Complimenti a tutti e buon lavoro. Giuseppe Caldirola, Direttore Onorario del Coro La Torr.
IL PRIMO INCONTRO
Era una bella sera d'estate, nel cuore degli Anni ‘70, e a Sartirana si festeggiava S. Pietro. Per un sartiranese la Festa Patronale ha un' importanza che nessuno, se non è nativo di Sartirana, può nemmeno lontanamente immaginare : parenti lontani rientrano alla casa paterna, abitanti provenienti da tutto il circondario partecipano con entusiasmo alle varie proposte ricreative ( gare fra i Rioni, pesca benefica, programmi musicali e sportivi ), fiumane di persone si accodano per la rituale processione con la statua del Patrono, doverosamente onorato non solo con preghiere e cantici, ma anche con costine, birra, giochi e fuochi d’artificio.
Quella sera, la prima delle rituali tre serate di festa, era in programma l'esecuzione di un concerto di canti sacri, proposto dal Coretto delle voci bianche del paese, da me diretto con l'entusiasmo del giovane neofita, i cui strumenti pedagogici erano in larga parte rappresentati da minacce verbali e punizioni corporali ( allora si poteva ! ). Il risultato fu brillante : i ragazzini cantarono veramente bene un programma non facile di musiche di Perosi, accompagnati all' harmonium da Carlo Crippa, già da allora mio compagno di studi musicali. Fra il pubblico c'era anche un manipolo di uomini di Merate, che seguirono con attenzione la performance canora del coretto, e si interessarono al giovane Direttore, con l'intenzione di proporgli la direzione di un gruppo corale meratese dedicato al canto popolare.
L'appuntamento per eventuali accordi fu fissato qualche sera dopo presso il Cantinone ( storico ritrovo meratese, che i più giovani non possono ricordare, ora assorbito dagli uffici della Banca Popolare di Milano, ex Banca Briantea – N.d.R. ) alle undici di sera, al ritorno dalle prove dal Coro Stelutis di Rovagnate, dove allora quei pionieri militavano. Con la baldanza e l’incoscienza giovanile mi presentai all’appuntamento, guardato con un certo sospetto e curiosità dagli abituali avventori del Cantinone : puntuali giunsero i miei ometti, che mi proposero, a scopo dimostrativo, l’esecuzione di alcuni brani del loro repertorio ( La Teresina, Signore delle cime ).
Ricordo ancora bene i loro volti : il mio fido Ambrogio, Giocondo Albani, Dante Morandini, i fratelli Battista e Marino Ravasi, Luigino Panzeri, Mario Milani, Annibale Ponzoni, Mario “ Lunga “, Nava “ Rossetto “ …. Fui subito conquistato, e la possibilità di avere fra le mani uno strumento tutto mio da plasmare mi entusiasmò oltre ogni immaginazione : nacque così, come un parto d’altri tempi, su un vecchio tavolo del mitico Cantinone, il Coro La Torr di Merate.
IL PRIMO INCONTRO
Era una bella sera d'estate, nel cuore degli Anni ‘70, e a Sartirana si festeggiava S. Pietro. Per un sartiranese la Festa Patronale ha un' importanza che nessuno, se non è nativo di Sartirana, può nemmeno lontanamente immaginare : parenti lontani rientrano alla casa paterna, abitanti provenienti da tutto il circondario partecipano con entusiasmo alle varie proposte ricreative ( gare fra i Rioni, pesca benefica, programmi musicali e sportivi ), fiumane di persone si accodano per la rituale processione con la statua del Patrono, doverosamente onorato non solo con preghiere e cantici, ma anche con costine, birra, giochi e fuochi d’artificio.
Quella sera, la prima delle rituali tre serate di festa, era in programma l'esecuzione di un concerto di canti sacri, proposto dal Coretto delle voci bianche del paese, da me diretto con l'entusiasmo del giovane neofita, i cui strumenti pedagogici erano in larga parte rappresentati da minacce verbali e punizioni corporali ( allora si poteva ! ). Il risultato fu brillante : i ragazzini cantarono veramente bene un programma non facile di musiche di Perosi, accompagnati all' harmonium da Carlo Crippa, già da allora mio compagno di studi musicali. Fra il pubblico c'era anche un manipolo di uomini di Merate, che seguirono con attenzione la performance canora del coretto, e si interessarono al giovane Direttore, con l'intenzione di proporgli la direzione di un gruppo corale meratese dedicato al canto popolare.
L'appuntamento per eventuali accordi fu fissato qualche sera dopo presso il Cantinone ( storico ritrovo meratese, che i più giovani non possono ricordare, ora assorbito dagli uffici della Banca Popolare di Milano, ex Banca Briantea – N.d.R. ) alle undici di sera, al ritorno dalle prove dal Coro Stelutis di Rovagnate, dove allora quei pionieri militavano. Con la baldanza e l’incoscienza giovanile mi presentai all’appuntamento, guardato con un certo sospetto e curiosità dagli abituali avventori del Cantinone : puntuali giunsero i miei ometti, che mi proposero, a scopo dimostrativo, l’esecuzione di alcuni brani del loro repertorio ( La Teresina, Signore delle cime ).
Ricordo ancora bene i loro volti : il mio fido Ambrogio, Giocondo Albani, Dante Morandini, i fratelli Battista e Marino Ravasi, Luigino Panzeri, Mario Milani, Annibale Ponzoni, Mario “ Lunga “, Nava “ Rossetto “ …. Fui subito conquistato, e la possibilità di avere fra le mani uno strumento tutto mio da plasmare mi entusiasmò oltre ogni immaginazione : nacque così, come un parto d’altri tempi, su un vecchio tavolo del mitico Cantinone, il Coro La Torr di Merate.
Giuseppe Caldirola Pubblicato su Choralia Anno XVII – Primo Trimestre 2012