Merate: l'ultimo saluto a Daniela Colombo volontaria in parrocchia. L'addio del marito

Se ne è andata lasciando un carico di dolore grandissimo, mitigato dai tanti bei ricordi portati nel cuore di ciascuno dei suoi famigliari e di chi l'ha conosciuta. Tra questi anche don Luigi Peraboni, prevosto di Merate, che questa mattina nel corso dell'omelia ha fatto memoria di Daniela Colombo, 61 anni morta per un male incurabile.

Molto conosciuta in città, aveva aiutato per tanti anni in segreteria parrocchiale dove avviene il rinnovo dei bollettini, la raccolta delle intenzioni delle sante Messe e tante altre piccole incombenze necessarie per il buon funzionamento della vita comunitaria. Incarichi che Daniela aveva svolto nel silenzio e con dedizione, ha ricordato don Luigi.
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Fabrizio e Daniela durante una celebrazione degli anniversari di matrimonio in parrocchia

“L'ho conosciuta nella malattia di cui lei mi ha raccontato con sincerità e dignità. Era una preziosa collaboratrice della segreteria parrocchiale e una persona che aveva posto tutto il suo cuore nella famiglia. Daniela non ha mai perso la rotta e la fede le è stata di conforto nel calvario della malattia. Ho imparato e intuito la semplicità e l'umiltà proprio con lei, nella sua dedizione a fare il proprio servizio in segreteria e a raccontare le cose come stanno”.

Mamma e nonna, sposata con Fabrizio Spinelli (conosciutissimo per la sua professione di imbianchino), Daniela la si vedeva spesso con i nipotini che lei adorava. Una dedizione alla famiglia che il consorte ha voluto ricordare in un pensiero letto alla fine della celebrazione.

“Daniela, sei stata per me e per i nostri figli una donna eccezionale. La tua forza, il tuo amore, il tuo sostegno mi hanno aiutato nei momenti difficili. Ti sei presa cura dei miei genitori come fossi la loro figlia. Ti sei donata come sacrificio perenne ai tuoi figli Riccardo e Umberto, con tenerezza di nonna hai adorato i tuoi nipoti Enea, Leone, Agnese e Vittorio. Hai sempre avuto un cuore grande per ognuno di noi e ad ogni persona che ti ha riconosciuto hai saputo donare il tuo affetto, le tue premure le tue attenzioni e il sorriso sincero che spuntava sempre dalla tua bocca e dai tuoi occhi. Il tuo sguardo su di noi è stato vigile anche nella tua lunga malattia che hai vissuto con forza e umiltà, preoccupandoti della nostra salute. Ho vissuto la gioia di essere tuo sposo e di averti amato e assistito con cura e delicatezza fino alla fine. Gli ultimi giorni quando eri allettata mi sono avvicinato a te e ti ho detto ciò che provo nel profondo del cuore e che volevo dirti da tanto tempo: per me è stato un onore condividere con te tutti questi anni. Ti saluto mia cara Daniela con le parole di Sant'Agostino: Signore non ti chiedo perché ce l'hai tolta, ti ringrazio perché ce l'hai donata. Tuo amato Fabrizio”.


Al termine della cerimonia il feretro di Daniela Colombo è stato accompagnato al cimitero per la sepoltura.
S.V.
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