Sartirana: protezione civile e volontari al lavoro per ripulire la riserva da alberi e rami caduti
Gli uomini della protezione civile stanno intervenendo sul lago di Sartirana per rimuovere gli alberi pericolanti e liberare il sentiero da rami, foglie e tronchi che sono caduti e che rendono impossibile il passaggio.
Il nubifragio che si è scatenato sul meratese all'alba di martedì 1 agosto ha colpito con violenza diverse aree del territorio creando danni che sono ancora in fase di quantificazione ma che, tra privati e pubblico, ammontano a diversi milioni di euro.
Tetti e verande sono stati scoperchiati, pali e segnaletica sradicati, tendoni e coperture divelti.
Centinaia gli alberi crollati al suolo o spezzati dalla furia del vento con i sindaci costretti a emettere ordinanze per impedire il transito sui camminamenti pericolosi, onde evitare conseguenze a cose e persone.
È il caso di Merate dove al momento il passaggio nella riserva è interdetto per consentire questi lavori di pulizia. La protezione civile unitamente ai volontari del lago è al lavoro con le motoseghe per tagliare i fusti ritenuti pericolosi e quelli già schiantati che ostruiscono il passaggio. Dalla foce e fino al bagnolo le piante sono cadute a decine, alcune anche molto grosse e “datate”.
Non è andata meglio a Imbersago. Anche qui il sindaco Fabio Vergani ha emesso una ordinanza chiudendo l'alzaia dell'Adda e dando il via ai lavori di pulizia. Decine gli alberi caduti. Anche in paese i danni sono stati importanti, come al centro sportivo dove il tendone è stato strappato e ci sono stati allagamenti.
Nel giro di un'ora vento e pioggia hanno fatto disastri spaventosi che, purtroppo, si stanno ripetendo con sempre più frequenza e previsioni meteo non sempre allineate poi con quello che accade.
Il nubifragio che si è scatenato sul meratese all'alba di martedì 1 agosto ha colpito con violenza diverse aree del territorio creando danni che sono ancora in fase di quantificazione ma che, tra privati e pubblico, ammontano a diversi milioni di euro.
Tetti e verande sono stati scoperchiati, pali e segnaletica sradicati, tendoni e coperture divelti.
Centinaia gli alberi crollati al suolo o spezzati dalla furia del vento con i sindaci costretti a emettere ordinanze per impedire il transito sui camminamenti pericolosi, onde evitare conseguenze a cose e persone.
È il caso di Merate dove al momento il passaggio nella riserva è interdetto per consentire questi lavori di pulizia. La protezione civile unitamente ai volontari del lago è al lavoro con le motoseghe per tagliare i fusti ritenuti pericolosi e quelli già schiantati che ostruiscono il passaggio. Dalla foce e fino al bagnolo le piante sono cadute a decine, alcune anche molto grosse e “datate”.
Non è andata meglio a Imbersago. Anche qui il sindaco Fabio Vergani ha emesso una ordinanza chiudendo l'alzaia dell'Adda e dando il via ai lavori di pulizia. Decine gli alberi caduti. Anche in paese i danni sono stati importanti, come al centro sportivo dove il tendone è stato strappato e ci sono stati allagamenti.
Nel giro di un'ora vento e pioggia hanno fatto disastri spaventosi che, purtroppo, si stanno ripetendo con sempre più frequenza e previsioni meteo non sempre allineate poi con quello che accade.