RdC: la strada non può essere quella di scaricare sui comuni la presa in caricio dei cittadini
La vicenda della soppressione del Reddito di Cittadinanza, così come sta avvenendo, comunicata improvvisamente e con metodi alquanto discutibili, senza che sia già pronto un adeguato sistema di strumenti alternativi, mette a rischio tenuta e coesione sociale e l’equilibrio nella risposta a condizioni di bisogno e fragilità, garantito in questi anni dai servizi sociali territoriali.
La strada non può essere ora quella di scaricare sui Comuni, in tempi strettissimi e con modalità e dati confusi, la presa in carico dei cittadini che non percepiranno più il reddito di cittadinanza, creando inevitabili tensioni a livello locale, senza contare che gli stessi Enti sono messi nella condizione di non sapere cosa rispondere ai comprensibili interrogativi di chi si rivolge agli sportelli dei servizi sociali.
Chiediamo al Governo di convocare al più presto un tavolo di confronto con ANCI per individuare soluzioni transitorie che possano accompagnare la riforma di questo strumento garantendo alternative adeguate a chi si trova in condizioni di difficoltà e fragilità ed evitando che sui Comuni, già allo stremo rispetto alla dotazione di personale, si riversino attività di verifica per una nuova platea di richiedenti aiuto e sostegno economico a cui i bilanci comunali non potranno certamente dare risposte.
La strada non può essere ora quella di scaricare sui Comuni, in tempi strettissimi e con modalità e dati confusi, la presa in carico dei cittadini che non percepiranno più il reddito di cittadinanza, creando inevitabili tensioni a livello locale, senza contare che gli stessi Enti sono messi nella condizione di non sapere cosa rispondere ai comprensibili interrogativi di chi si rivolge agli sportelli dei servizi sociali.
Chiediamo al Governo di convocare al più presto un tavolo di confronto con ANCI per individuare soluzioni transitorie che possano accompagnare la riforma di questo strumento garantendo alternative adeguate a chi si trova in condizioni di difficoltà e fragilità ed evitando che sui Comuni, già allo stremo rispetto alla dotazione di personale, si riversino attività di verifica per una nuova platea di richiedenti aiuto e sostegno economico a cui i bilanci comunali non potranno certamente dare risposte.
Mauro Guerra, presidenti Anci Lombardia