Riserva lago Sartirana: il nubifragio ha abbattuto decine di alberi. Impossibile camminare sul sentiero. L’area è chiusa
Era tutto pronto per la riapertura, fissata per oggi, martedì 1 agosto 2023. Tutt’intorno al sentiero che costeggia le sponde del lago di Sartirana l’erba era stata tagliata a prato, ridotti i cespugli e sistemate le aree confinanti in fase di acquisizione. Poi alle 4 del mattino del primo agosto il nubifragio con venti a oltre 70/80 km/h e ondate di pioggia che nel culmine della bufera hanno sfiorato i 400 litri d’acqua per metro quadrato di terra ho colpito duro il meratese. E la Riserva è stata sconquassata.
Oggi è transennata, gli ingressi sono vietati per il pericolo di caduta rami e piante. L’assessore Fabio Tamandi ha effettuato un sopralluogo per rendersi conto di persona del disastro mentre il direttore della Riserva, Mauro Brambilla con gli ottimi volontari, ha chiuso tutti gli accessi e ha operato una prima stima dei danni.
Il sentiero partendo dalla foce a sinistra, in senso orario, è ostruito in modo totale in almeno una decina di punti. Piante enormi si sono abbattute sul terreno impedendo di proseguire; altre sono cadute nel lago.
Ovunque rami spezzati, ammassi di legname anche di notevoli proporzioni segnano il passaggio del nubifragio. Nella parte più sensibile il blocco del sentiero è in un paio di punti, ma poco più avanti già al Bagnolo l’area è coperta da alcuni grossi alberi sradicati dalla furia del vento. La parte a est del lago appare quella più gravemente colpita.
Intanto in diversi punti le acque hanno superato l’argine invadendo il sentiero, mentre alla foce si registra un picco di 30 centimetri sopra lo zero.
Secondo una stima provvisoria sono almeno un centinaio gli alberi caduti o in condizioni pericolanti che dovranno essere abbattuti. E ci vorrà almeno un mese di lavoro a tempo pieno per tagliare in pezzi trasportabili le piante e liberare così l’intera area.
Senza gli eccessivi vincoli imposti dalla classificazione di Riserva Naturale e Sito di interesse Comunitario una periodica manutenzione straordinaria avrebbe ridotto la portata dei danni.
Oggi è transennata, gli ingressi sono vietati per il pericolo di caduta rami e piante. L’assessore Fabio Tamandi ha effettuato un sopralluogo per rendersi conto di persona del disastro mentre il direttore della Riserva, Mauro Brambilla con gli ottimi volontari, ha chiuso tutti gli accessi e ha operato una prima stima dei danni.
Il sentiero partendo dalla foce a sinistra, in senso orario, è ostruito in modo totale in almeno una decina di punti. Piante enormi si sono abbattute sul terreno impedendo di proseguire; altre sono cadute nel lago.
Ovunque rami spezzati, ammassi di legname anche di notevoli proporzioni segnano il passaggio del nubifragio. Nella parte più sensibile il blocco del sentiero è in un paio di punti, ma poco più avanti già al Bagnolo l’area è coperta da alcuni grossi alberi sradicati dalla furia del vento. La parte a est del lago appare quella più gravemente colpita.
Intanto in diversi punti le acque hanno superato l’argine invadendo il sentiero, mentre alla foce si registra un picco di 30 centimetri sopra lo zero.
Secondo una stima provvisoria sono almeno un centinaio gli alberi caduti o in condizioni pericolanti che dovranno essere abbattuti. E ci vorrà almeno un mese di lavoro a tempo pieno per tagliare in pezzi trasportabili le piante e liberare così l’intera area.
Senza gli eccessivi vincoli imposti dalla classificazione di Riserva Naturale e Sito di interesse Comunitario una periodica manutenzione straordinaria avrebbe ridotto la portata dei danni.