Verderio: il rito del faro per la festa patronale in parrocchia
All’inizio della santa Messa di domenica 30 luglio, in occasione della festa patronale dei santi Nazaro e Celso, don Emanuele Ronco ha compiuto il tradizionale “rito del faro” bruciando un globo di bambagia simboleggiante il sacrificio dei martiri che donano se stessi per la loro fede cristiana.
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Nella sua omelia il sacerdote ha spiegato come i sacrifici dei martiri “lasciano centinaia di semi che danno i loro frutti e alimentano la nascita di nuovi cristiani”. Questa azione viene portata avanti da tanti fedeli ancora oggi: da don Giuseppe Puglisi ucciso per il suo impegno evangelico e sociale al quindicenne Carlo Acutis morto nel 2006 per una leucemia fulminante e beatificato per la sua profonda devozione alla Madonna. “Dobbiamo tutti essere martiri come loro, fare qualche sacrificio per Gesù come lui ha fatto per noi”.
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Con questa liturgia la chiesa dedicata ai due Santi ha voluto celebrare come ogni anno la loro Festa caduta il 28 luglio con questo momento di comunione e preghiera che rinnova la protezione offerta dai due martiri mauritani.
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Don Emanuele Ronco
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Nella sua omelia il sacerdote ha spiegato come i sacrifici dei martiri “lasciano centinaia di semi che danno i loro frutti e alimentano la nascita di nuovi cristiani”. Questa azione viene portata avanti da tanti fedeli ancora oggi: da don Giuseppe Puglisi ucciso per il suo impegno evangelico e sociale al quindicenne Carlo Acutis morto nel 2006 per una leucemia fulminante e beatificato per la sua profonda devozione alla Madonna. “Dobbiamo tutti essere martiri come loro, fare qualche sacrificio per Gesù come lui ha fatto per noi”.
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Con questa liturgia la chiesa dedicata ai due Santi ha voluto celebrare come ogni anno la loro Festa caduta il 28 luglio con questo momento di comunione e preghiera che rinnova la protezione offerta dai due martiri mauritani.
I.Bi.