Merate, Centro operativo di Via degli Alpini: fine lavori al 31-12-2023. Costo 1.484.000
Sale da 1.200.000 euro a 1.484.000 il costo di ampliamento del Centro Operativo Misto (C.O.M.) di via degli Alpini a Merate. E anche il cronoprogramma subisce una dilazione, da fine 2022 a fine 2023. Il tutto è contenuto nella delibera 103 del 27 luglio con la quale la Giunta ha approvato la modifica dell’Accordo Locale Semplificato (A.L.S.) con regione Lombardia. Accordo originario in base al quale la regione confinanziava l’opera al 50% quindi con 600mila euro mentre l’altro 600mila è a carico del Comune. Il quale ora si sobbarca l’onere aggiuntivo di 284mila euro con la richiesta al Ministero delle Infrastrutture per l’adeguamento prezzi.
Il progetto aveva preso corpo, almeno nelle intenzioni e negli auspici dei vigili del fuoco volontari già nel 2012. La prima pietra era stata posata nel marzo del 2021. Di fatto l’ampliamento sviluppa una superficie di 1.252 metri quadrati di cui 496 per il Centro Operativo Misto (spesa 588mila euro), 300 per la protezione Civile (356mila euro) e 455 per i vigili del fuoco (540mila euro).
I pompieri sono nella sede di via degli Alpini dal 2004. La protezione civile, invece, non ha una vera e propria sede. La creazione del polo di emergenza riguarda l’intera area sovracomunale meratese e casatese.
Dalla relazione generale si evince che il progetto prevede nella porzione a ovest dell’area libera la realizzazione di un fabbricato articolato in più volumi e in diretta comunicazione con l’esistente.
Due autorimesse si collegheranno direttamente all’edificio in essere attraverso una tettoia che verrà utilizzata come ricovero temporaneo di materiale e attrezzature ad uso esclusivo VVF.
I suddetti corpi oltre ai caratteristici portoni di colore rosso fuoco ripropongono anche le facciate con copertura a semiarco come fiamme di un incendio domato.
La struttura prefabbricata sarà dotata di tetto struttura prefabbricata di cls armato e manto di copertura e lattoneria in lamiera colore testa di moro, mentre l’intonaco di facciata sarà bianco come l’esistente.
Più a ovest e a nord ma comunque sempre direttamente innestato sulle autorimesse di cui sopra si articolerà il blocco dedicato alla protezione civile: un volume a ovest ruotato verso il piazzale di proprietà come a formare un abbraccio verso l’area libera a disposizione ed il secondo volume a nord anch’esso squadrato e quasi privo di serramenti come a delimitare il centro polifunzionale rispetto alle zone residenziali circostanti.
Entrambi vedranno svilupparsi a piano terra una cucina professionale, spogliatoi, servizi igienici e depositi, mentre al piano primo verranno dislocati uffici e sala riunioni oltre a un balcone rivolto verso sud con funzione di copertura dell’ingresso sottostante e comunque comodo affaccio sull’intero lotto.
In copertura verranno posizionati i pannelli fotovoltaici e solari per il funzionamento degli impianti tecnologici.
Le facciate verranno intonacate o rivestite in colori e modalità differenti, ora richiamando le autorimesse centrali, (la stecca a nord sarà intonacata di colore bianco con lattoneria colore testa di moro, serramenti in pvc colore bianco e sistemi oscuranti colore grigio chiaro come esistente) ora richiamando il castello per le esercitazioni.
Questa cosiddetta “palestra per le esercitazioni” si insedierà al centro del lotto e completerà il progetto come elemento identificativo e caratterizzante della sede operativa: una struttura di circa 15 metri molto semplice con travi e muri portanti, opportunamente dimensionati secondo le specifiche direttive vigenti.
Il progetto aveva preso corpo, almeno nelle intenzioni e negli auspici dei vigili del fuoco volontari già nel 2012. La prima pietra era stata posata nel marzo del 2021. Di fatto l’ampliamento sviluppa una superficie di 1.252 metri quadrati di cui 496 per il Centro Operativo Misto (spesa 588mila euro), 300 per la protezione Civile (356mila euro) e 455 per i vigili del fuoco (540mila euro).
I pompieri sono nella sede di via degli Alpini dal 2004. La protezione civile, invece, non ha una vera e propria sede. La creazione del polo di emergenza riguarda l’intera area sovracomunale meratese e casatese.
Dalla relazione generale si evince che il progetto prevede nella porzione a ovest dell’area libera la realizzazione di un fabbricato articolato in più volumi e in diretta comunicazione con l’esistente.
Due autorimesse si collegheranno direttamente all’edificio in essere attraverso una tettoia che verrà utilizzata come ricovero temporaneo di materiale e attrezzature ad uso esclusivo VVF.
I suddetti corpi oltre ai caratteristici portoni di colore rosso fuoco ripropongono anche le facciate con copertura a semiarco come fiamme di un incendio domato.
La struttura prefabbricata sarà dotata di tetto struttura prefabbricata di cls armato e manto di copertura e lattoneria in lamiera colore testa di moro, mentre l’intonaco di facciata sarà bianco come l’esistente.
Più a ovest e a nord ma comunque sempre direttamente innestato sulle autorimesse di cui sopra si articolerà il blocco dedicato alla protezione civile: un volume a ovest ruotato verso il piazzale di proprietà come a formare un abbraccio verso l’area libera a disposizione ed il secondo volume a nord anch’esso squadrato e quasi privo di serramenti come a delimitare il centro polifunzionale rispetto alle zone residenziali circostanti.
Entrambi vedranno svilupparsi a piano terra una cucina professionale, spogliatoi, servizi igienici e depositi, mentre al piano primo verranno dislocati uffici e sala riunioni oltre a un balcone rivolto verso sud con funzione di copertura dell’ingresso sottostante e comunque comodo affaccio sull’intero lotto.
In copertura verranno posizionati i pannelli fotovoltaici e solari per il funzionamento degli impianti tecnologici.
Le facciate verranno intonacate o rivestite in colori e modalità differenti, ora richiamando le autorimesse centrali, (la stecca a nord sarà intonacata di colore bianco con lattoneria colore testa di moro, serramenti in pvc colore bianco e sistemi oscuranti colore grigio chiaro come esistente) ora richiamando il castello per le esercitazioni.
Questa cosiddetta “palestra per le esercitazioni” si insedierà al centro del lotto e completerà il progetto come elemento identificativo e caratterizzante della sede operativa: una struttura di circa 15 metri molto semplice con travi e muri portanti, opportunamente dimensionati secondo le specifiche direttive vigenti.