GDF Monza: "Bonus edilizi" 40 indagati
I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Monza, nell’ambito di un’indagine
coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo brianzolo, hanno dato esecuzione ad un
provvedimento di sequestro preventivo d’urgenza di crediti fiscali per un valore di oltre 32 milioni euro,
emesso dalla stessa Autorità Giudiziaria per le ipotesi di truffa aggravata ai danni dello Stato e
indebite compensazioni di crediti fittizi.
In particolare, gli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Monza, dopo il sequestro
da 90 milioni di euro eseguito nella prima metà dell’anno, hanno proseguito l’attività d’indagine a
seguito di anomalie antiriciclaggio ed alert di rischio emersi nei confronti di un commercialista
legnanese, il quale avrebbe effettuato plurime operazioni di acquisto di crediti da un’amplia platea di
persone fisiche (riguardanti interventi edilizi della tipologia “Bonus facciata 90%”), ponendo in essere
subito dopo cessioni “a catena” dei medesimi crediti, per poi essere infine “monetizzati” presso un
istituto finanziario.
Le ulteriori investigazioni, dirette dalla Procura della Repubblica di Monza, hanno consentito di
individuare un cluster di anomalie a carico di soggetti tra loro collegati e di acquisire numerosi indizi su
un vasto e ripetuto sistema fraudolento gestito da più persone fisiche, attraverso la costituzione di 70
soggetti economici tra ditte individuali e società (due con sede a Monza ed altre con domicilio fiscale in
numerose provincie del territorio nazionale), volto alla creazione, circolazione di crediti d’imposta
inesistenti e all’ottenimento di ingenti quantitativi di liquidità, utilizzando illecitamente l’istituto giuridico
della cessione dei crediti fiscali tra il 2021 e il gennaio 2023.
Sono state approfondite circa 25 posizioni di persone fisiche (verosimilmente ignare dello schema
criminoso), di cui quattro residenti tra Monza e Desio, che per prime avrebbero ceduto i crediti per
l’esecuzione di presunti interventi edilizi, riscontrando una serie di elementi indiziari convergenti che
hanno denotato la natura fittizia dei crediti, tra cui la mancanza dei c.d. bonifici “parlanti” o la
duplicazione delle cessioni di credito a più soggetti per lo stesso importo, ma con codici tributo
differenti.
Avuto riguardo, invece, alle realtà economiche cedenti e cessionarie, tra cui quelle che avrebbero
dovuto eseguire i lavori, le stesse sono risultate di recente costituzione e senza una struttura operativa
reale, con legali rappresentanti e amministratori gravati da precedenti penali e con oggetti sociali non
compatibili con le attività da svolgere.
A seguito degli approfondimenti d’indagine, sono state deferite dalle Fiamme Gialle 40 persone fisiche
per i reati di truffa aggravata e indebite compensazioni, assicurando conseguentemente l’esecuzione
del provvedimento cautelare urgente emesso dall’Autorità Giudiziaria di Monza, relativo al sequestro
impeditivo finalizzato alla confisca di indebiti crediti d’imposta (giacenti nei cassetti fiscali degli
operatori economici individuati) per oltre 32 milioni di euro.
L’azione di servizio, svolta in stretta sinergia con l’Autorità Giudiziaria, sotto la direzione ed il
coordinamento del Comando Provinciale di Monza, costituisce un’ulteriore testimonianza del costante
presidio economico-finanziario assicurato dal Corpo volto a garantire la corretta destinazione delle
ingenti risorse pubbliche stanziate a sostegno delle famiglie ed imprese, anche attraverso
l’individuazione delle frodi sulle cessioni di crediti d’imposta fittizi derivanti dai bonus in materia edilizia
introdotti dal Legislatore negli ultimi anni per stimolare la crescita economica del Paese.
Per le condotte illecite al vaglio della competente A.G., sulla base del principio di presunzione di
innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine sarà definitivamente accertata solo
ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna, a cui seguirebbe obbligatoriamente la confisca del
profitto del reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche.
coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo brianzolo, hanno dato esecuzione ad un
provvedimento di sequestro preventivo d’urgenza di crediti fiscali per un valore di oltre 32 milioni euro,
emesso dalla stessa Autorità Giudiziaria per le ipotesi di truffa aggravata ai danni dello Stato e
indebite compensazioni di crediti fittizi.
In particolare, gli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Monza, dopo il sequestro
da 90 milioni di euro eseguito nella prima metà dell’anno, hanno proseguito l’attività d’indagine a
seguito di anomalie antiriciclaggio ed alert di rischio emersi nei confronti di un commercialista
legnanese, il quale avrebbe effettuato plurime operazioni di acquisto di crediti da un’amplia platea di
persone fisiche (riguardanti interventi edilizi della tipologia “Bonus facciata 90%”), ponendo in essere
subito dopo cessioni “a catena” dei medesimi crediti, per poi essere infine “monetizzati” presso un
istituto finanziario.
Le ulteriori investigazioni, dirette dalla Procura della Repubblica di Monza, hanno consentito di
individuare un cluster di anomalie a carico di soggetti tra loro collegati e di acquisire numerosi indizi su
un vasto e ripetuto sistema fraudolento gestito da più persone fisiche, attraverso la costituzione di 70
soggetti economici tra ditte individuali e società (due con sede a Monza ed altre con domicilio fiscale in
numerose provincie del territorio nazionale), volto alla creazione, circolazione di crediti d’imposta
inesistenti e all’ottenimento di ingenti quantitativi di liquidità, utilizzando illecitamente l’istituto giuridico
della cessione dei crediti fiscali tra il 2021 e il gennaio 2023.
Sono state approfondite circa 25 posizioni di persone fisiche (verosimilmente ignare dello schema
criminoso), di cui quattro residenti tra Monza e Desio, che per prime avrebbero ceduto i crediti per
l’esecuzione di presunti interventi edilizi, riscontrando una serie di elementi indiziari convergenti che
hanno denotato la natura fittizia dei crediti, tra cui la mancanza dei c.d. bonifici “parlanti” o la
duplicazione delle cessioni di credito a più soggetti per lo stesso importo, ma con codici tributo
differenti.
Avuto riguardo, invece, alle realtà economiche cedenti e cessionarie, tra cui quelle che avrebbero
dovuto eseguire i lavori, le stesse sono risultate di recente costituzione e senza una struttura operativa
reale, con legali rappresentanti e amministratori gravati da precedenti penali e con oggetti sociali non
compatibili con le attività da svolgere.
A seguito degli approfondimenti d’indagine, sono state deferite dalle Fiamme Gialle 40 persone fisiche
per i reati di truffa aggravata e indebite compensazioni, assicurando conseguentemente l’esecuzione
del provvedimento cautelare urgente emesso dall’Autorità Giudiziaria di Monza, relativo al sequestro
impeditivo finalizzato alla confisca di indebiti crediti d’imposta (giacenti nei cassetti fiscali degli
operatori economici individuati) per oltre 32 milioni di euro.
L’azione di servizio, svolta in stretta sinergia con l’Autorità Giudiziaria, sotto la direzione ed il
coordinamento del Comando Provinciale di Monza, costituisce un’ulteriore testimonianza del costante
presidio economico-finanziario assicurato dal Corpo volto a garantire la corretta destinazione delle
ingenti risorse pubbliche stanziate a sostegno delle famiglie ed imprese, anche attraverso
l’individuazione delle frodi sulle cessioni di crediti d’imposta fittizi derivanti dai bonus in materia edilizia
introdotti dal Legislatore negli ultimi anni per stimolare la crescita economica del Paese.
Per le condotte illecite al vaglio della competente A.G., sulla base del principio di presunzione di
innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine sarà definitivamente accertata solo
ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna, a cui seguirebbe obbligatoriamente la confisca del
profitto del reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche.
S.V.