L'euro...la nostra rovina
arissimi amici e Spett.Le Redazione di MERATE ON LINE, dopo una pausa dolorosa dovuta alla tragica scomparsa del mio figlio Andrea, cerco di riprendere il mio filo diretto con tutti voi, affrontando uno dei temi più scottanti della nostra economia, italiana ed europea. A distanza di ben 22 anni, non siamo riusciti ancora a livellare la nuova moneta EURO agli standard europei e questo, a mio avviso, lo si deve all'incuria ed al totale menefreghismo di chi in tutti questi anni non si è accorto del profondo divario esistente all'interno dei Paesi Membri Comunitari. Oltre all'esempio tipico ed incisivo citato in uno dei commenti, volevo evidenziarne uno molto più sorprendente e che viene insabbiato da chi continua ad amministrare e governare il nostro Paese. Un qualsiasi parlamentare della nostra Repubblica o Consigliere Regionale, nel lontano 2001, percepiva, fra stipendio ed indennità varie a tutti ben note, la bellezza di circa 10.000.000 di LIRE (DIECI MILIONI ) mensili, divenute con il cambio della nuova moneta unica europea in circa 10.000 € mensili, ossia parificati ai 20.000.000 (VENTI MILIONI) delle vecchie LIRE. Se a tutto ciò aggiungiamo le varie indennità, rimborsi e benefit, oltre alla reversibilità esentasse a favore degli eredi, ci avviciniamo ai famosi 18.000 € mensili NETTI pro-capite. Ma io penso che ognuno di voi riesca a fare quattro conticini e, personalmente, posso esplicitarvi che a distanza di ben 22 anni dall'istituzione della nuova moneta, tutti noi appartenenti alle classi medio-basse, non abbiamo recuperato nemmeno il 60% della cifra spettante, con una sonora perdita di acquisto dei nostri salari e pensioni. Occorre dire tutta la verità agli italiani, mentre i nostri amici francesi e tedeschi, ad esempio, hanno registrato un incremento economico in assoluto, rapportato al cambio in Euro, ma questo non lo dicono, anzi preferiscono ignorare il salario minimo per sfruttare la manodopera e per indurre le nuove generazioni al netto rifiuto di proposte lavorative a basso costo. E' giunta l'ora di sfatare tutti questi meccanismi illogici e di restituire la piena dignità a lavoratori, pubblici e privati, ai pensionati ed ai giovani in cerca di prima occupazione. Un fraterno saluto
Francesco Mastropaolo