Montevecchia: dalla Polonia fino al Santuario per suonare l'organo con il m° Cominetti

Dal 18 al 25 luglio a Montevecchia si è tenuto un corso per giovani organisti, provenienti dalla scuola musicale di Varsavia. Il maestro Ennio Cominetti ha trasmesso loro la tradizione organistica italiana attraverso lezioni teoriche di musicologia e con il conseguente trasferimento sullo strumento delle nozioni apprese.
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Da 10 anni Cominetti, in collaborazione con A. Gi. Mus. (Associazione Giovanile Musicale), è il punto di riferimento per questi scambi con la scuola di Varsavia. Gli studenti degli anni passati sono stati ospiti sul lago di Lugano, Como nord, Valtellina… sino ad arrivare a Montevecchia.

I giovanissimi, di età compresa tra i 15 ed i 22 anni, in questi giorni hanno dato prova delle loro capacità attraverso un concerto tenutosi domenica 23 luglio nel pomeriggio presso il Santuario Beata Vergine del Carmelo a Montevecchia. Ad esibirsi sono stati Magdalena Dwonkowska, Karol Sweircaynski, Michal Adamczyk ed Erik Bosiacki.

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Nel ruolo di studente anche una famosa docente russa di piano, Natalija Pushina conosciuta da Cominetti a Varenna e invitata a prendere parte a questo corso.
Un'opportunità di cui Pushina è rimasta entusiasta avendo ottenuto un’occasione unica per conoscere questo strumento.
L’organo, infatti, in Russia è poco utilizzato e diffuso, in quanto trattandosi di un territorio di religione ortodossa non è abitudine utilizzarlo in chiesa.

Fa capolino esclusivamente nelle sale da ballo di un certo calibro. Un’altra grande novità appresa grazie al corso è proprio l’ampiezza di vedute in materia musicale. Come spiega il maestro “In Russia sono molto rigidi per quanto riguarda gli spartiti musicali, non hanno la nostra fluidità. Utilizzano uno spartito per ogni strumento, se la musica è stata scritta per uno strumento non si può variare. In realtà nel 700 non esisteva questa tipologia di spartiti che erano scritti generalmente per gli strumenti a tasto e dunque disponibili per una grande varietà di attrezzi musicali”.
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I ragazzi hanno potuto apprendere un tipo di cultura “che non si trova sui libri di scuola”. Hanno ascoltato il suono originale delle composizioni di Bach e conosciuto la storia e le musiche di artisti non noti nel loro paese, ma capisaldi della cultura organistica italiana.
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Il concerto è stato molto apprezzato sia da coloro che si sono recati al Santuario per godere appieno della musica dell’organo, ma anche da coloro che grazie a una gita domenicale presso Montevecchia hanno avuto la possibilità di conoscere queste melodie. Tutti con il naso rivolto all’insù hanno ascoltato i ragazzi esibirsi, ringraziandoli con applausi scroscianti.
E.Gi.
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