Merate: la nuova Riforma dello Sport. Se ne parla in consulta

Il 1° luglio 2023, a seguito di un rinvio dal 1° gennaio con il decreto Milleproreghe 2023, è entrata in vigore la Riforma dello Sport con il D.Lgs n. 36/2021, che punta a raggiungere molteplici obiettivi tra cui il principale di garantire maggiori tutele ed assistenze ai lavoratori sportivi. Per questo motivo, nella serata di lunedì 17 luglio la Consulta al settore Sport di Merate si è riunita con il presidente Alessandro Albertini, l'assessore Alfredo Casaletto e le realtà sportive del territorio comunale per comprendere meglio le nuove modifiche portate con la Riforma.

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Il presidente della Consulta Alessandro Albertini e l'assessore Alfredo Casaletto

Per dare una spiegazione generale, ma dettagliata nei punti critici, riguardo il nuovo Decreto Legislativo sono stati invitati due esperti il dott. Francesco Maggioni ed il dott. Simone Errante. Innanzitutto, l'obiettivo primario della riforma sportiva del 2023, come spiegato dal ministro Andrea Abodi, è quello di garantire un giusto riconoscimento economico-finanziario a coloro che operano nel settore dello sport. Si mira a semplificare e ridurre al minimo gli oneri amministrativi che gravano sul mondo dello sport, al fine di ridurre i costi per le associazioni e le società dilettantistiche. Per raggiungere questo obiettivo, si prevede di modernizzare, potenziare e ampliare le funzioni del Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche (RAS), che è gestito dal Dipartimento per lo sport.

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Il dottor Simone Errante e il dottor Francesco Maggioni

Ciò consentirà di fornire agevolazioni solo a coloro che ne hanno effettivamente diritto e permetterà di identificare eventuali casi di evasione fiscale e previdenziale. Le figure lavoratrici del mondo dello sport interessate alla riforma comprendono atleti, allenatori, istruttori, direttori tecnici, direttori sportivi e preparatori atletici con esclusione delle figure con mansioni di carattere amministrativo-gestionale. L’inclusione di nuove figure, necessarie e strumentali allo svolgimento delle attività sportive (come ad esempio custodi, receptionist, addetti alle pulizie, giardinieri ecc.), verrà codificata attraverso successive specifiche delibere federali. Quel che più caratterizza la nuova riforma è la cancellazione della figura dell'amatore con l'introduzione di quella del volontario e soprattutto la divisione in due categorie delle collaborazioni: volontario sportivo e lavoratore sportivo professionista. Le due nuove forme sono caratterizzate da molteplici differenti. Il volontario, che presta gratuitamente la propria opera nel settore sportivo, dovrà essere assicurato per la responsabilità civile verso i terzi e non potrà essere remunerato in alcun modo. Potrà ricevere rimborsi spese documentati di vitto, alloggio, viaggio e trasporto, sostenuti al di fuori del territorio comunale di residenza. Tali rimborsi non concorrono a formare il reddito ai fini fiscali. Il lavoratore sportivo, invece, che può essere di tipo subordinato, autonomo (occasionale o con apertura di partita iva) o di co.co.co, avrà le rispettive tutele previdenziali in base alla natura contrattuale.

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È stato inoltre ricordato che la riforma dello sport garantisce la possibilità di apprendistato professionalizzante per giovani dai 15 ai 23 anni di età. Tra i punti più importanti della riforma è stata sottolineata l’esenzione da costi e adempimenti per i lavoratori sportivi con compensi fino a 5mila euro. Si tratta di fatto di un'agevolazione che viene incontro a tutti coloro che lavorano in modo sporadico per il settore sportivo. Si prevede l’esenzione dal pagamento sia delle tasse che dei contributi sul reddito del lavoratore autonomo, tramite collaborazione coordinata e continuativa, nel dilettantismo. Per la fascia che va dai 5mila ai 15mila euro annui, è invece prevista la contribuzione previdenziale ma non quella fiscali (esenti IRPEF). I lavoratori che come contributo annuo superano i 15mila euro saranno soggetti sia a tassazione che a contributi previdenziali. La riforma, inoltre, punta a distinguere il settore dilettantistico da quello professionistico, introducendo al contempo agevolazioni fiscali riservate al settore dilettantistico. Al momento sono sorti alcuni dubbi nel mondo dello sport a proposito di queste modifiche, e si chiedono ulteriori chiarimenti al governo. Questo perchè, come spiegato dal dott. Maggioni, la riforma è stata pensata e scritta a partire dal 2019 ovvero prima della forte crisi che le realità sportive hanno vissuto durante i lunghi mesi di pandemia.

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"Si tratta di una riforma ancora non ben chiara, con tanti punti di domanda e criticià senza risposta, che necessita di ulteriori revisioni e decreti correttivi" ha aggiunto il dott. Maggioni. "Una riforma di tipo sindacale come questa era certamente necessaria perchè si va a dare importanza al lavoro nel mondo dello sport. Si tratta anche però di una riforma molto sbilanciata perchè se da un lato si da attenzione alle figure lavoratrici, dall'altro si appensantiscono le associazioni sportive con nuovi costi che rischiano di farle sparire e far perdere posti di lavoro a moltissime figure dello sport". Dopo la lunga spiegazione, i rappresentanti presenti delle diverse realtà sportive meratesi hanno potuto chiarire gli ultimi dubbi con varie domande sulla riforma, la quale però, come già annunciato da entrambi gli specialisti, avrà bisogno di ancora tanto lavoro per essere ultimata e chiara per tutti.
M.Pen.
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