Scuola Spiazzo: 5 domande al sindaco Panzeri e futuri passi
Martedì 11 luglio, presso la sala ARS di La Valletta Brianza, come promotori della petizione "Salviamo la Scuola di Spiazzo" abbiamo organizzato un incontro pubblico con la cittadinanza, l'associazione Iperspiazzo e le realtà del territorio per discutere insieme del futuro della Scuola, mossi dall'urgenza di incontrare i cittadini prima del periodo vacanziero, ascoltare le loro opinioni e capire insieme come salvaguardare l’edificio di inizio Novecento tanto significativo per la comunità.
Convinti dell'importanza di un confronto plurilaterale e proficuo sul tema, abbiamo invitato anche l'Amministrazione Comunale di La Valletta Brianza che, due giorni prima dell'evento, ci ha confermato la sua presenza.
In un primo momento, l’adesione ci ha fatto sperare che la Giunta fosse finalmente pronta a rispondere alle richieste dei cittadini; tuttavia, il Sindaco ha dimostrato una totale indifferenza verso le stesse, muovendo accuse offensive ai relatori e ricorrendo a lunghi giri di parole senza rispondere effettivamente nel merito alle domande che gli sono state poste.
La serata ha visto larga partecipazione da parte dei cittadini: nonostante il giorno infrasettimanale e il caldo del periodo, la sala si è riempita rapidamente, tanto che alcune persone sono dovute rimanere in piedi. Un successo inaspettato per un'iniziativa organizzata in poco tempo e promossa con mezzi limitati, a indicare che la Scuola, nonostante il trascorrere degli anni, rappresenta tutt'oggi un luogo della memoria da preservare.
Nel corso dell'incontro, Alberto Valli (presidente dell'associazione senza scopo di lucro Iperspiazzo, composta da alcuni giovani cittadini della Valletta Brianza) e Fabio Cognetta (membro e co-fondatore della non-profit) hanno raccontato il loro progetto di riqualifica conservativa della Scuola di Spiazzo, donato nel 2021 al Comune per il bando di Regione Lombardia dedicato alla "rigenerazione urbana del patrimonio edilizio esistente".
Un progetto di qualità che, tra gli oltre 700 presentati in Regione, ha ottenuto il massimo punteggio e il massimo dei fondi a disposizione: un finanziamento di ben €500.000 arrivato al Comune per rigenerare l'immobile abbandonato da trent’anni e per restituirlo alla comunità attraverso il coinvolgimento attivo della cittadinanza.
I due relatori hanno anche raccontato di come l'Amministrazione, una volta vinto il bando, non si sia più fatta sentire, rimandando per mesi le molteplici richieste di appuntamento; almeno fino a febbraio 2023, quando il Sindaco Panzeri ha incontrato i membri dell'associazione e ha comunicato loro che il progetto era già esecutivo, ma prevedeva l'abbattimento completo del plesso e la sua ricostruzione con una forma diversa.
Dalle parole dei relatori sono emerse anche le apparenti contraddizioni tra quanto scelto dalla Giunta per il destino della Scuola e quanto previsto dal PGT (Piano di Governo del Territorio) scritto dalla stessa Amministrazione Panzeri: nel documento, infatti, si legge che sono finiti i tempi del "secondo me" e delle amministrazioni autoritative, ed è necessario pensare a un nuovo modo di fare architettura, nel rispetto della cultura dei luoghi e con la partecipazione attiva della comunità.
La parola è poi passata al Sindaco, che in quasi un'ora di discorso ha fatto ampio esercizio di benaltrismo, spendendosi a lungo su quanto l'Amministrazione stia facendo per il paese ed accusando la cittadinanza di scarsa partecipazione alla Cosa Pubblica (ma screditando, al contempo, i promotori della petizione e i giovani di Iperspiazzo, ossia un gruppo di cittadini che avevano effettivamente mostrato tale voglia di fare).
Panzeri ha inoltre sminuito il valore della petizione, ventilando un fantomatico quanto non meglio precisato "intento politico" ad essa sotteso e sostenendo di aver rilevato soltanto 88 firme ad opera dei cittadini della Valletta.
In realtà, Change.org, la piattaforma utilizzata per la petizione (peraltro una delle più accreditate a livello internazionale), lascia a discrezione degli utenti la possibilità di indicare il proprio paese di provenienza al momento della registrazione; pertanto, è probabile che molti dei firmatari, pur essendo del luogo, non risultino tali per ragioni di privacy (ne è un esempio lampante la stessa firma di Silvia Sardi, promotrice della petizione e cittadina effettiva di La Valletta Brianza, nonostante il suo paese di residenza non sia visibile).
Allo stesso tempo, è altrettanto importante ricordare che la petizione, come precisato nel suo stesso testo, è aperta anche ai fruitori del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone, e quindi a persone esterne al paese che abbiano ugualmente a cuore la tutela dei suoi scorci naturalistici e rurali.
Con le sue parole, il Sindaco ha mostrato una scarsa sensibilità relativa alle trasformazioni del territorio, ai cittadini e ai portatori di risorse per la comunità.
Ci aspettavamo che l'incontro pubblico potesse essere l'occasione per rimediare a più di un anno di silenzio (l'assegnazione del progetto di bando è avvenuta a marzo 2022) e coinvolgere finalmente la cittadinanza come richiesto dalla petizione, ma purtroppo così non è stato. Il Sindaco, infatti, ha dichiarato di voler procedere al progetto edilizio presentato tramite un post su Facebook il 6 giugno 2023, e non ha risposto nel merito delle domande poste dai relatori e dai cittadini presenti, che cogliamo l'occasione per riproporre:
- Perché ha presentato in Regione un progetto relativo alla ristrutturazione conservativa e rispettosa delle forme originarie della Scuola di Spiazzo, dichiarando l'importanza dell'immobile come landmark per la comunità, ma dopo l'assegnazione del premio ha chiesto ai Beni Culturali di poterlo abbattere per ricostruire un edificio avulso dal contesto e senza interpellare o quantomeno informare i cittadini?
- Regione Lombardia è al corrente che le risorse pari a €500.000 originariamente previste per la riqualificazione conservativa dell'edificio verranno invece utilizzate per la sua demolizione?
- Perché l'Amministrazione di La Valletta Brianza ha approvato un PGT le cui modalità di approccio sembrano non essere state rispettate in primis dagli stessi amministratori che le hanno redatte?
- Perché durante la presentazione del PGT e all'interno del piano non è stata menzionata una trasformazione di tale impatto?
- Com'è possibile progettare uno spazio senza avere prima un'idea della sua destinazione d'utilizzo? E com’è possibile supporre una destinazione d'utilizzo senza un preventivo confronto con i cittadini?
Queste domande, per il momento, restano ancora senza risposta.
Ci è stato chiesto cosa avremmo fatto a seguito di questo incontro e ci siamo presi qualche giorno di tempo per riflettere. Non neghiamo che la nostra prima reazione è stata di forte delusione, e che abbiamo pensato di lasciare perdere. Ma l'incoraggiamento delle persone e le richieste ricevute nonostante gli esiti dell'incontro, ci hanno fatto cambiare idea.
Cosa abbiamo deciso di fare, dunque?
Come prossimo passo chiederemo aiuto ai firmatari per sensibilizzare il Parco e la Regione sull'importanza dell'attività di tutela del paesaggio e quindi delle forme stesse dell'edificio. E per quanto riguarda il "contenuto", ossia la sua destinazione d'uso, ci rivolgeremo direttamente alla cittadinanza per raccogliere le idee di utilizzo dello spazio a beneficio dell'intera comunità.
Per chi volesse approfondire quanto accaduto durante la serata dell'11 luglio, il video con la registrazione integrale è disponibile sulla pagina Facebook "Salviamo la ex Scuola di Spiazzo" al link: https://fb.watch/lQ0Wblq0Vs/