San Zeno: Messa al Foppone per la Madonna della Vittoria
Una Messa importante quella celebrata nella mattinata di domenica 16 luglio all’ombra del cortile della Chiesa di San Carlo ai Morti del Foppone, presidiata da Don Eugenio Dalla Libera e Don Giancarlo Cereda, le due figure che maggiormente hanno aiutato a crescere la comunità pastorale di San Zeno.
Un’occasione per festeggiare il 25° ritorno della Madonna della Vittoria e della Pace, trasportata in un corteo dalla Parrocchia di San Zeno al Foppone dove si è tenuta la liturgia. “Giosuè voleva lasciare delle tracce dell’intervento di Dio tra il suo popolo, la madonna del Foppone ne è una testimonianza” così ha esordito Don Eugenio nella sua omelia, sottolineando l’importanza che questo luogo di preghiera e meditazione ha acquisito nel corso dei secoli, trasformandosi in un punto di riferimento e di raccolta da preservare e mantenere soprattutto in questi anni difficili. “L’esperienza della pandemia e del lockdown ci ha privato di ogni contatto, la vittoria della Madonna ci ha permesso di recuperare le relazioni e di conservarle per tramettere un messaggio di pace e armonia. Questo messaggio di pace si trasforma in solidarietà che sconfigge l’indifferenza e la fede smorta e che ci permette di superare i disastri, i cataclismi e le ingiustizie che ogni giorno colpiscono il nostro paese”.
Don Eugenio, giunto al 50°anno di Ordinazione Sacerdotale, lo scorso giovedì è stato ricevuto, insieme ad altri 33 confratelli della Diocesi, da Papa Francesco che li ha invitati a puntare sul Signore, a seguirlo in un cammino di pace e di fede vissuta e questo è il messaggio che ha voluto lasciare ai presenti.
Infine Don Giancarlo ha voluto ringraziare Don Eugenio per la sua presenza e per gli insegnamenti che gli ha trasmesso negli anni, l’amministrazione comunale che costantemente riconosce l’importanza del Foppone come punto aggregativo, ecologico e spirituale e tutti i cittadini che hanno deciso di riunirsi in questo incontro dimostrando di essere il cuore della comunità religiosa.
A seguito della liturgia i presenti si sono spostati sotto i portici per un pranzo comunitario accompagnato da tanti giochi per i più piccoli organizzati dagli animatori dell’oratorio. Alle 16:30 è stato recitato il Santo Rosario per gli ammalati con l’accompagnamento della banda di Airuno. La settimana di festa si è conclusa alle ore 21 con il concerto del quintetto d’ottoni “5cent Brass”.
Un’occasione per festeggiare il 25° ritorno della Madonna della Vittoria e della Pace, trasportata in un corteo dalla Parrocchia di San Zeno al Foppone dove si è tenuta la liturgia. “Giosuè voleva lasciare delle tracce dell’intervento di Dio tra il suo popolo, la madonna del Foppone ne è una testimonianza” così ha esordito Don Eugenio nella sua omelia, sottolineando l’importanza che questo luogo di preghiera e meditazione ha acquisito nel corso dei secoli, trasformandosi in un punto di riferimento e di raccolta da preservare e mantenere soprattutto in questi anni difficili. “L’esperienza della pandemia e del lockdown ci ha privato di ogni contatto, la vittoria della Madonna ci ha permesso di recuperare le relazioni e di conservarle per tramettere un messaggio di pace e armonia. Questo messaggio di pace si trasforma in solidarietà che sconfigge l’indifferenza e la fede smorta e che ci permette di superare i disastri, i cataclismi e le ingiustizie che ogni giorno colpiscono il nostro paese”.
Don Eugenio, giunto al 50°anno di Ordinazione Sacerdotale, lo scorso giovedì è stato ricevuto, insieme ad altri 33 confratelli della Diocesi, da Papa Francesco che li ha invitati a puntare sul Signore, a seguirlo in un cammino di pace e di fede vissuta e questo è il messaggio che ha voluto lasciare ai presenti.
Infine Don Giancarlo ha voluto ringraziare Don Eugenio per la sua presenza e per gli insegnamenti che gli ha trasmesso negli anni, l’amministrazione comunale che costantemente riconosce l’importanza del Foppone come punto aggregativo, ecologico e spirituale e tutti i cittadini che hanno deciso di riunirsi in questo incontro dimostrando di essere il cuore della comunità religiosa.
I.Bi.