Verderio: la minoranza va all'attacco per il "like" del consigliere Cora Colnaghi. Ma la fiducia è confermata

L’attacco più feroce della lunga e calda (data l’assenza di ventilatori o aria condizionata) assise comunale di martedì 11 luglio, la minoranza di “Cambia Verderio” lo ha sferrato nei confronti della consigliera con delega alla cultura Cora Colnaghi accusata di avere messo un “like” e dunque di avere, secondo la tesi della mozione, condiviso e apprezzato un post su facebook ritenuto denigratorio e diffamatorio nei  confronti di Silvio Berlusconi (post che, è stato anticipato, diventerà poi oggetto di denuncia penale presso la procura della Repubblica).
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Un “gesto”, seppur virtuale, ritenuto gravissimo e di cattivo esempio, dato il ruolo rivestito dalla consigliera che è anche insegnante e a seguito del quale l’opposizione ha domandato il ritiro delle deleghe e la presa di distanza da parte del gruppo, nonché le contestuali dimissioni della giovane.

Nessuna delle richieste è state accondiscesa, con il rinnovo, invece, della fiducia da parte del sindaco e del gruppo alla delegata e la conferma degli incarichi.

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Tutto nasce dal mancato adempimento dei comuni di Robbiate e Verderio nell’esporre per tre giorni le bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici, quale tributo di lutto all’ex presidente del consiglio morto a metà giugno. 

Una dimenticanza da parte delle due amministrazioni, segnalate tra l’altro in Prefettura, che un cittadino sulla pagina Facebook ”Noi siamo Verderio” aveva così commentato “ci mancherebbe altro per quello …”), utilizzando espressioni forti e considerate denigratorie. Il commento era stato oggetto del like della consigliera Cora Colnaghi e ciò non era sfuggito alla minoranza che ne ha confezionato la mozione finita in consiglio.
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Alessandro Origo, Sergio Andreotti, Cora Colnaghi

Pur non aggiungendo commenti e fermandosi a pollice alzato virtualmente, la consigliera Colnaghi è finita sotto  il fuoco dell’opposizione.

Caterina Viani ha ricordato come una volta indossati i panni di amministratori non si è più semplici cittadini ma si diventa anche pubblici ufficiali. Riferendosi così alle parole utilizzate nel post dal cittadino, l’esponente di Cambia non ha mancato di sottolinearne il tono offensivo e carico di livore verso il defunto. 

La prima risposta è arrivata dalla destinataria stessa della mozione che in uno scritto ha rimarcato li diritto a manifestare il proprio pensiero così come tutelato dall’articolo 21 della Costituzione e che non c’era alcuna volontà di istigare alla violenza o alla violazione delle leggi dello Stato. Tanto che da parte sua non ci sono stati commenti o affermazioni.

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Dura e indignata la replica di Viani. “Lei è anche insegnante e l’etica dovrebbe essere la sua stella polare. Dire scusa a volte è segno di intelligenza e la libertà di pensiero deve contenersi nel rispetto degli altri. Vista l’arroganza delle sue risposte la vicenda non finirà qui perché lei ha leso l’immagine del comune di Verderio. Tutto finirà alla Procura della Repubblica. Ci sono istigazione all’odio, vilipendio a una carica dello Stato, diffamazione e danno di immagine per l’ente pubblico”.

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A rispondere il sindaco Robertino Manega che, nello specificare come il commento sia  da attribuire alla persona che lo  esprime e che la pagina dove è stato postato non è riconducibile al gruppo, ha rinnovato la fiducia e confermato le deleghe alla consigliera. “Io non lo avrei fatto” ha concluso, incalzato ancora dalla minoranza.
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Il gruppo di minoranza

“Se fosse stato mio figlio un bel ceffone glielo avrei dato” ha puntualizzato Caterina Viani, aggiungendo “lei ha la delega alla cultura, ha a che fare con i giovani ed è anche insegnante. Ma che esempio è?”. 

Messa ai voti la mozione è stata respinta con 9 voti contro solo 4 a sostegno.
S.V.
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