Brivio: Ruggero, 62 anni, da diversi giorni dorme davanti al comune e lancia un appello
Da diversi giorni ormai dorme sdraiato davanti al portone del municipio di Brivio.
Non chiede soldi né casa né un lavoro ma solo di essere iscritto nella via fittizia dei senza dimora così da poter riottenere la validità dei documenti.
Vive di piccoli lavoretti fatti qua e là da chi, conoscendolo, gli chiede un taglio dell'erba, la pulizia di un giardino, la verniciatura di una palizzata e poi lo ripaga con soldi che gli servono per mangiare.
Il suo rifugio era una roulotte, da qualche giorno nemmeno più quella e adesso la necessità di avere i documenti si è fatta ancora più impellente.
Ruggero ha 62 anni, una lunga barba ispida e brizzolata, e una storia famigliare alle spalle “complicata”.
Dopo un figlio e l'abbandono da parte della compagna, inizia un periodo di decadimento da cui non si è più ripreso. Per tanti anni ha vissuto a Olgiate, lavorando in un agriturismo e vivendo in una zona boschiva, in una specie di capanna. Fino a quando, qualche anno fa, un amico gli presenta un imprenditore di Brivio che ha un'azienda con un grande piazzale dove c'è una roulotte che gli mette a disposizione per poter vivere.
Ruggero accetta e si trasferisce. Non potendo ottenere una residenza, utile anche a eventuali fini lavorativi, chiede al comune di essere iscritto nella via fittizia dei senza dimora.
Si tratta di una strada virtuale, che esiste solo sulla carta e nemmeno in tutti i comuni che consente, a chi una casa non ce l'ha, di riacquistare tuttavia la possibilità di una residenza e di conseguenza diversi benefici: il gratuito patrocinio, l'iscrizione alle liste di collocamento, la riscossione della pensione, il diritto al voto o all'assistenza sanitaria (ad esclusione del pronto soccorso). Tutte situazioni che, senza una residenza, non possono avere seguito.
“Sono almeno tre anni che sto tentando di ottenere questa iscrizione dal comune di Brivio” ha spiegato Ruggero, che incontriamo all'alba di lunedì davanti al municipio dove ha trascorso la notte, sdraiato sulla nuda terra e appoggiato solo con la testa al suo zainetto “ho mandato l'ennesima lettera chiedendo una risposta e nel frattempo arrivano alla roulotte dove vivevo e fanno un controllo. Risulta che, poiché la roulotte è appoggiata a terra in maniera stabile, non si può definire senza fissa dimora la mia permanenza lì e quindi la mia richiesta viene nuovamente respinta. Da qualche giorno, però, la situazione è cambiata perchè non vivo più nella roulotte e sono proprio in strada, a dormire sulle panchine o dove capita. Ora ho bisogno davvero di avere il certificato con la residenza nella via fittizia dei senza fissa dimora, perchè ho già chi è pronto anche a darmi un lavoro regolare ma in queste condizioni io non posso fare nulla. Non chiedo soldi, né cibo, né sussidio al comune. Chiedo di poter avere questa iscrizione. Ma sono tre anni che sto faticando...forse qualcuno non mi vuole qui”.
La sua presenza non è passata inosservata e la sera prima di andare a “coricarsi” davanti al municipio, sono in tanti quelli che si fermano a parlare con lui scambiando qualche chiacchiera.
Per tetto avrà pure un cielo di stelle ma come materasso la nuda terra non è proprio così romantica...
Non chiede soldi né casa né un lavoro ma solo di essere iscritto nella via fittizia dei senza dimora così da poter riottenere la validità dei documenti.
Vive di piccoli lavoretti fatti qua e là da chi, conoscendolo, gli chiede un taglio dell'erba, la pulizia di un giardino, la verniciatura di una palizzata e poi lo ripaga con soldi che gli servono per mangiare.
Il suo rifugio era una roulotte, da qualche giorno nemmeno più quella e adesso la necessità di avere i documenti si è fatta ancora più impellente.
Ruggero ha 62 anni, una lunga barba ispida e brizzolata, e una storia famigliare alle spalle “complicata”.
Dopo un figlio e l'abbandono da parte della compagna, inizia un periodo di decadimento da cui non si è più ripreso. Per tanti anni ha vissuto a Olgiate, lavorando in un agriturismo e vivendo in una zona boschiva, in una specie di capanna. Fino a quando, qualche anno fa, un amico gli presenta un imprenditore di Brivio che ha un'azienda con un grande piazzale dove c'è una roulotte che gli mette a disposizione per poter vivere.
Ruggero accetta e si trasferisce. Non potendo ottenere una residenza, utile anche a eventuali fini lavorativi, chiede al comune di essere iscritto nella via fittizia dei senza dimora.
Si tratta di una strada virtuale, che esiste solo sulla carta e nemmeno in tutti i comuni che consente, a chi una casa non ce l'ha, di riacquistare tuttavia la possibilità di una residenza e di conseguenza diversi benefici: il gratuito patrocinio, l'iscrizione alle liste di collocamento, la riscossione della pensione, il diritto al voto o all'assistenza sanitaria (ad esclusione del pronto soccorso). Tutte situazioni che, senza una residenza, non possono avere seguito.
“Sono almeno tre anni che sto tentando di ottenere questa iscrizione dal comune di Brivio” ha spiegato Ruggero, che incontriamo all'alba di lunedì davanti al municipio dove ha trascorso la notte, sdraiato sulla nuda terra e appoggiato solo con la testa al suo zainetto “ho mandato l'ennesima lettera chiedendo una risposta e nel frattempo arrivano alla roulotte dove vivevo e fanno un controllo. Risulta che, poiché la roulotte è appoggiata a terra in maniera stabile, non si può definire senza fissa dimora la mia permanenza lì e quindi la mia richiesta viene nuovamente respinta. Da qualche giorno, però, la situazione è cambiata perchè non vivo più nella roulotte e sono proprio in strada, a dormire sulle panchine o dove capita. Ora ho bisogno davvero di avere il certificato con la residenza nella via fittizia dei senza fissa dimora, perchè ho già chi è pronto anche a darmi un lavoro regolare ma in queste condizioni io non posso fare nulla. Non chiedo soldi, né cibo, né sussidio al comune. Chiedo di poter avere questa iscrizione. Ma sono tre anni che sto faticando...forse qualcuno non mi vuole qui”.
La sua presenza non è passata inosservata e la sera prima di andare a “coricarsi” davanti al municipio, sono in tanti quelli che si fermano a parlare con lui scambiando qualche chiacchiera.
Per tetto avrà pure un cielo di stelle ma come materasso la nuda terra non è proprio così romantica...