Vero. La narrazione è un problema.
Poche ciance, con lo sviluppo della sanità privata il servizio è peggiorato ma costa di più, sia in tasse che in liquidi. Propalazione e giornalettismo sono le cifre d'informazione predominanti, ma la verità si misura facilmente nella realtà. Il sistema sanitario è allo sbando, non è più efficace né efficiente, semplicemente ti cura per fortuna o per soldi. Iniziarono col Ticket da 6mila lire per gli esami del sangue, dicevano che servivano affinché i più ricchi pagassero gli esami ai poveri, ma non era vero, operari e direttori pagavano uguale. Poi dissero che il sistema sanitario nazionale era corrotto e serviva l'autonomia, e abboccammo cantando Lombardia patria mia. Successivamente propalarono informazioni false sui costi delle siringhe che a Varese erano quasi gratis mentre a Palermo e a Napoli avevano costi folli, ma nessuno di noi ha mai verificato bene e accettammo più autonomia ancora. Infine ci convinsero che i medici del servizio pubblico erano scarsi, anche se uscivano dalle stesse scuole a numero chiuso degli altri, e chiunque ha il diritto di curarsi dove vuole, così giustificammo il finanziamento pubblico ai privati. Oggi Regione Lombardia versa a fondo perduto il 40% dei soldi necessari alla costruzione di una clinica privata, fa convenzioni garantendo il 15% di utile minimo ai privati e usa il sistema pubblico per procurare clienti agli ambulatori privati. Tutto privato a spese pubbliche, praticamente come in Cina coi figli del partito. Ed è per questo che la maggioranza politica tace, sempre. Qui in Lombardia bisogna smettere di credere alle minchiate, tirar su la testa da studio e lavoro per guardare bene dove ti finiscono i soldini. Presto ci avranno convinto che sono indispensabili le assicurazioni, finirà come con le casse mutua di una volta quando ti prestavano solo le cure convenzionate, ti curavano il mal di cuore anche se avevi un ictus. Assumeranno veterinari e infermieri al posto dei dottori veri, altro che angeli e santi dell'ospedale.
Mario Sirio Levati