Fragomeli: Trenord, ecco il disastro sulle linee lecchesi
Per Trenord e la sua (mala)gestione i numeri parlano chiaro: nei primi sei mesi di quest’anno le penali incassate dalla Regione sono aumentate di 7 volte, passando da 1,5 a 11,2 milioni di euro. Un dato che il Gruppo regionale del Pd ha ascoltato, in Commissione Trasporti, nel corso della discussione sull'assestamento di bilancio, direttamente dalla voce della Direzione generale dell’assessorato: “Non solo: è emerso che, nel 2022, 160 linee sono risultate sopra i limiti di puntualità, quelli per i quali, cioè, scatta il bonus, ovvero il 30% di sconto sull’abbonamento successivo. E la provincia di Lecco non fa eccezione, anzi”, spiega Gian Mario Fragomeli, consigliere regionale del Pd, dati alla mano.
Ed ecco come è andato il 2022 sulle line di Lecco: si fa prima a dire quando il bonus non è stato dato, ovvero gennaio, marzo, aprile e agosto. In testa alla classifica per disservizi la Lecco-Bergamo-Brescia che vede riconoscere il bonus ai suoi pendolari 6 volte in un anno (giugno, luglio, settembre, ottobre, novembre, dicembre). Segue la Lecco-Molteno-Como con 5 volte (febbraio, maggio, luglio, settembre, ottobre), e le linee Tirano-Sondrio-Lecco-Milano, 2 mesi di bonus per i ritardi di settembre e dicembre, Lecco-Carnate-Milano, solo luglio, Chiavenna-Colico, solo dicembre.
“Sulla questione Trenord si sta consumando uno scontro durissimo nella Giunta regionale – commenta ancora Fragomeli –. Ma l’errore è già stato compiuto: aver rinnovato per 10 anni il contratto a Trenord, aumentandole i corrispettivi di quasi 100 milioni di euro l’anno. Il tutto senza fare una pur minima valutazione della qualità del servizio offerto, del livello di gestione della società stessa, peraltro controllata dalla Regione, delle esigenze di una sua profonda riorganizzazione. Si aggiunga che a questo ennesimo, colossale problema e alla pessima qualità del servizio vanno associati aumenti nell’ordine del 40 per cento di biglietti e abbonamenti e un’esplosione dei costi, pari a 97 milioni di euro l’anno, che andranno a togliere ulteriori risorse ad autobus e metropolitane”.