Al Sindaco di Airuno

Caro Sindaco di Airuno,

non voglio usare questa rubrica come vetrina, ma lo devo fare una tantum per rispondere pubblicamente al messaggio, pubblico, che tu hai scritto in merito al mio quesito sulla sicurezza del nostro comune.

1) Non hai subito alcun attacco personale. Non ho scritto il tuo nome. Mi riferisco a te come "Sindaco" proprio perché è la tua adeguatezza per tale ruolo a sollevare dei dubbi. Non la tua persona.

2) Ricordati che chi, come me, nel 2019 ti ha accordato la sua fiducia con il voto, lo ha fatto nell'anonimato dell'urna elettorale. Pertanto, se quattro anni dopo, vuole avanzare dubbi sulle tue capacità come Sindaco, ha tutto il diritto di farlo restando nell'anonimato.

3) Se, dopo un intervento in cui si mette in luce una criticità del comune che amministri, la tua unica reazione è quella di rispondere indispettito senza entrare nel merito della questione, i dubbi sulla tua adeguatezza come Sindaco aumentano ulteriormente.

4) Nell'ultima settimana questo spazio è stato usato da cittadini di Merate, Cernusco, La Valletta Brianza, Imbersago e Olgiate Molgora per esprimere insoddisfazione verso le rispettive ammistrazioni comunali. Quanti, di questi Sindaci, hanno sentito il bisogno di rispondere pubblicamente, parlando di "attacchi personali"? Nessuno. Tu sei l'unico a cui è saltata la mosca al naso e l'ha messa sul personale. Il che fa sorgere ulteriori dubbi sul fatto che tu abbia la statura per essere il primo fra i tuoi cittadini.

Alla luce di quanto esposto, i dubbi cominciano a tramutarsi in qualcosa di più concreto. Più che per il ruolo di Sindaco, dai l'impressione di essere tagliato per quello di Calimero. "È un ingiustizia però". Vero. Soprattutto nei confronti di quel 57,8% che, quattro anni fa, aveva creduto in te.

FP
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