Merate: il T.A.R. respinge il ricorso della ''Twins Engenering''. Le recinzioni metalliche nella valle di Novate vanno demolite La Srl ricorre al Consiglio di Stato. Una causa partita nel 2014

La vicenda che vi raccontiamo conferma come in questo Paese la Giustizia arriva, quando arriva, sempre in ritardo biblico, se il presunto responsabile di un presunto abuso ha i soldi per ricorrere ai diversi gradi di giudizio.
Intanto l'ultimo aggiornamento: con delibera nr. 74 del 20 giugno 2023 la Giunta comunale di Merate ha autorizzato il sindaco Massimo Augusto Panzeri a resistere e a costituirsi relativamente all'appello avanti il Consiglio di Stato avverso la sentenza n.958/2023 del Tribunale Amministrativo Regionale di Milano. Detta sentenza assunta in Camera di Consiglio del Tar l'11 aprile 2023 respinge il ricorso della società Twins Engineering Srl contro l'ordinanza di demolizione e ripristino dei luoghi emessa dal comune di Merate il 9 dicembre 2015 nr. 11 e la successiva 8 novembre 2016 relative alle recinzioni metalliche di alcune proprietà della società poste nella Valletta di Novate. 
 

 
Come si vede quindi stiamo parlando di una vicenda il cui inizio risale a quasi dieci anni fa. Con il Piano di Governo del territorio firmato dal sindaco Andrea Robbiani, dal vice sindaco Massimiliano Vivenzio e dall'assessore all'urbanistica Andrea Valli - avvocati gli ultimi due - si è posto come disposizione inderogabile che le recinzioni, in questo caso di un maneggio per cavalli, debbano essere in legno alte almeno mezzo metro da terra oppure di cespugli per consentire il transito di animali essendo quella fascia un vero e proprio corridoio ecologico tra i parchi di Montevecchia e Adda Nord.

Anno 2015


Invece vengono realizzate recinzioni metalliche. Non solo ma anche un torrente, l'ex Roggia Annoni, in parte in secca in quanto l'acqua in uscita da San Rocco è stata deviata nella Ruschetta verso Imbersago e l'Adda, è interrato nonostante in alcuni periodi dell'anno contenga ancora acqua sorgiva. Del resto lì c'era un laghetto composto da canali, sotterrato una notte di febbraio del 1981 e mai ripristinato nonostante la condanna degli autori dell'insensato gesto.
 

CLICCA SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRE (anno 2014)

 


Ma ricostruiamo brevemente la vicenda: Siamo nel 2014: il comune rilascia una "Scia", ovvero una Segnalazione Certificata di Inizio Attività alla società "Twins Engineering" che intende recintare un'area di proprietà nel cuore della splendida (una volta) Valletta di Novate. In vigenza c'è il PGT che ha inserito quell'area nel corridoio ecologico VP4 e che agli articoli 33 e 34 impone l'uso di pali in legno distanziati e sollevati da terra come unica modalità per recintare un terreno. La società però ricorre alle reti metalliche e installa persino un cancello d'ingresso. Il Comune nulla vede né controlla - siamo ancora sotto la direzione tecnica dell'architetto Lazzaroni - fino a quando a seguito di segnalazioni di privati, una delle quali finita persino alla Procura della Repubblica e a un'inchiesta documentata di merateonline, prende "coscienza" del caso.
 
 

L'architetto Ramona Lazzaroni

 
 
 Dopo il sopralluogo congiunto tra Ufficio tecnico e Polizia locale avvenuto il 2 dicembre 2015, veniva emessa (il giorno 9) un'ordinanza di demolizione di tutto quanto realizzato non conforme alla Scia e alle norme del PGT. L'ordinanza impone il ripristino dei luoghi entro 90 giorni ossia entro il 9 marzo 2016. Attenti bene alle date. Il 15 febbraio la Twins Engineering propone ricorso al Tar avverso l'ordinanza. Il Tribunale Amministrativo Regionale, per valutare se accogliere o meno l'istanza di sospensione cautelare del provvedimento amministrativo, chiede ulteriori documenti al comune di Merate. Il 4 marzo 2016 lo stesso Comune si costituisce in giudizio e presenta la documentazione richiesta. Il 28 aprile il TAR respinge la richiesta di sospensiva avanzata dal privato. Dunque l'ordinanza va subito eseguita. La Twins Engineering non ricorre, come potrebbe, al Consiglio di Stato. Il Comune, in attesa di questa eventuale mossa, attende altri 60 giorni prima di agire. Arriviamo così al 28 giugno 2016 e ancora le reti metalliche sono al loro posto. Sono trascorsi più di due anni nel frattempo. Il 1° agosto la Società comunica al Comune che avvierà i lavori come da ordinanza, sostituendo le reti con materiale idoneo, previsto anche dalla variante di PGT che ha confermato quanto contenuto nel primo strumento urbanistico e liberando la parte del reticolo idrico minore occupata dalle opere. Il 5 ottobre 2016 la Twins comunica al Comune di aver completato i lavori.
 
 

Anno 2023: quanto avete visto sopra non esiste più


Il 31 ottobre 2016 tecnici del comune e agenti di polizia locale redigono il verbale di sopralluogo con cui si certifica che soltanto una parte dell'ordinanza è stata rispettata mentre l'altra, quella relativa alla recinzione, in parte mascherata con pali in legno e arbusti è ancora da rimuovere. Ricevuta la relazione il 31 ottobre, l'Ufficio emette in data 8 novembre 2016 l'ingiunzione di demolizione delle recinzioni metalliche.
 
Nel frattempo la società cambia il consulente tecnico e ingaggia l'ingegner Federico Airoldi sindaco di Brivio. Il quale sostiene che vi sono difformità nei titoli emessi dal comune tali da giustificare la permanenza delle reti metalliche. E ciò nonostante in qualità di sindaco del comune fluviale che rientra nel parco Adda Nord dovrebbe conoscere bene le regole dei corridoi ecologici. Successivamente all'ingegner Airoldi il comune di Merate conferirà l'incarico di progettista e direttore dei lavori della riqualificazione di via Verdi. E anche qui il professionista forse non bada all'accordo di programma tra provincia di Lecco, presidente Flavio Polano e il sindaco di Merate Andrea Massironi che prevede di " . . . dotare il viale di percorsi ciclabili per favorire l'accesso di sicurezza alla ciclopedonale diretta alla stazione ferroviaria di Cernusco-Merate".
Ma questa è un'altra storia.
 
Siamo quindi a novembre 2016 con la nuova ordinanza di demolizione. La pratica presso il tar si ferma per richieste di documentazione varia.

L'avvocato Umberto Grella


 
Il 7 febbraio 2023 l'avvocato Umberto Grella, consulente del comune di Merate, grande esperto di diritto amministrativo evidenzia che la Twins non ha impugnato l'ordinanza dell'8 novembre 2016 ". . . e conseguentemente ha perso ogni interesse alla lite".
Il Tar Lombardia (sezione Seconda) respinge in via definitiva il ricorso della Twins. La vicenda parrebbe finalmente conclusa, invece il 16 giugno scorso al comune di Merate viene notificata appello davanti al Consiglio di Stato avverso la sentenza del Tar nr. 958 del 17 aprile 2023. La Giunta autorizza il sindaco Panzeri a resistere. Ma cambia avvocato. Invece del "vincitore" Umberto Grella incarica il legale Anania. Strano! Anche perché il nuovo legale dovrà ristudiarsi tutta la pratica con presumibili costi superiore (la delibera 74 parla per ora di circa 6.500 euro).
 
Tuttavia il responsabile del servizio subentrato all'arch. Lazzaroni, l'arch. Carlo Sangalli ora può emettere ordinanza di demolizione da attuarsi immediatamente in assenza di richiesta di sospensiva.

 

L'architetto Carlo Sangalli


 
Forse i consulenti della Twins puntano a una modifica delle norme del Pgt che è in fase di variazione. Peraltro era stato fatto presente all'assessore all'urbanistica Giuseppe Procopio non solo la permanenza delle reti metalliche ma anche la comparsa di una strada sterrata fino all'ingresso di un grande cancello chiedendo se il tutto fosse stato autorizzato.

Il vicesindaco Giuseppe Procopio e sotto il nuovo tracciato comparso a maggio

 

Ma anche l'avvocato Procopio ha preso tempo per rispondere a un quesito semplicissimo!
 
Ma una variazione delle norme tecniche del PGT può sanare il presunto abuso? Pare di no perché occorre la c.d. doppia conformità che non ci sarà mai per poter concedere una sanatoria ex art.36 del Dpr 380/2011.

 

L'ing. Federico Airoldi


 
La storia per ora finisce qui. Immaginiamo l'imbarazzo dell'arch. Sangalli, tecnico serio e preparato, nel predisporre la nuova ordinanza di demolizione. E che cosa risponderà per mantenere il presunto abuso l'ing. Federico Airoldi. Che in questo caso è un consulente di parte ma è anche un sindaco della Repubblica.

Articoli correlati

Claudio Brambilla
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.