Osnago: con lo sguardo al futuro delle parrocchie, Mons. Manganini celebra il 65°
Nella messa delle ore 18.00 di sabato 24 giugno è stato celebrato nella chiesa parrocchiale di Osnago il 65° anniversario dell’ordinazione di Monsignor Luigi Manganini, avvenuta il 21 giugno 1958. Un giorno ancora impresso nella sua memoria e cominciato secondo i migliori propositi e nel migliore dei modi.
È proprio pensando ai giovani che Monsignor ha affermato: “La mia vocazione? Sarei contento se potessi dire che il sacerdozio e il presbiterato è stato ed è continuamente il mio sogno realizzato. Il mio è stato un sogno verificato come chiamata di Dio, sono stato calato nelle prove e nelle contraddizioni, ma anche nelle gioie della vita, nella mia quotidiana insicurezza”. Quindi il messaggio diretto alle nuove generazioni: “Ai giovani dico di sognare molto. Cari ragazzi e care ragazze, pescate il sogno più costante e genuino e perseguitelo. Il sogno è il progetto di Dio su di noi, quindi è ciò che ci rende davvero felici”.
Al termine, nel giardino della chiesa è stato offerto un aperitivo per festeggiare Mons. Luigi Manganini.
Nato ad Osnago il 24 novembre 1935, si è avvicinato alla fede frequentando la parrocchia locale fin da piccolo. Da allora ha percorso numerose tappe, da cappellano di Sua Santità fino ad essere vicario episcopale dei cardinali Martini e Tettamanzi e poi arciprete del Duomo di Milano.
È proprio pensando ai giovani che Monsignor ha affermato: “La mia vocazione? Sarei contento se potessi dire che il sacerdozio e il presbiterato è stato ed è continuamente il mio sogno realizzato. Il mio è stato un sogno verificato come chiamata di Dio, sono stato calato nelle prove e nelle contraddizioni, ma anche nelle gioie della vita, nella mia quotidiana insicurezza”. Quindi il messaggio diretto alle nuove generazioni: “Ai giovani dico di sognare molto. Cari ragazzi e care ragazze, pescate il sogno più costante e genuino e perseguitelo. Il sogno è il progetto di Dio su di noi, quindi è ciò che ci rende davvero felici”.
A seguire don Alessandro ha espresso la propria contentezza per condividere quel momento con Mons. Manganini, per aver ascoltato da lui la Parola di Dio. Quindi il personale grazie per l’aiuto alla vita sacramentale che ancora Manganini offre: “Un aiuto discreto che avviene solo se richiesto”. Per dare forma a questa gratitudine don Alessandro, o meglio un piccolo bambino presente in chiesa, ha offerto come dono un’icona sacra di Simeone, prendendo spunto dalla lettura del Vangelo di Luca pronunciata durante la messa prefestiva.
M.P.