BeolcoFest: la prima recensione dei ragazzi allo spettacolo ''I promessi storti''


La quarta edizione del BeolcoFestival è caratterizzata da un'importante novità. Si tratta del progetto "VYP" - Very Young People -, che prevede la presenza fissa di un gruppo di ragazzi tra i 13 e i 18 anni ad ogni spettacolo in rassegna. I giovani, che hanno preso parte anche al progetto "Lupi in rete" promosso dal comune di Olgiate realizzando uno spettacolo teatrale partendo da zero sul pericolo della rete, alla fine di ogni spettacolo si fermano dialogare con il nostro collega giornalista Edoardo Mazzilli, riflettendo su quanto andato in scena e traendo le proprie conclusioni. Dalla chiacchierata scaturiscono alcune righe di pensieri che Merateonline ha scelto di ospitare.


Lo scorso venerdì 16 giugno si è tenuto il primo spettacolo della stagione: "I promessi storti" (clicca QUI). Riportiamo di seguito quando scritto da Micheal, Ismaele, Benedetta, Elisa, Giorgia e Francesca. 


Abbiamo trovato lo spettacolo molto attuale perché, nonostante la venatura comica, la storia tratta temi che hanno sempre fatto parte delle nostre vite e della nostra realtà. Ancora oggi, come ai tempi di Renzo e Lucia, capita che delle persone che si vogliono sposare vengano ostacolate, non tanto per il volere di un don Rodrigo, ma piuttosto perché appartengono a religioni diverse, sono di diversa etnia, o sono dello stesso sesso... Questo ci deve fare riflettere. Sebbene siano passati quasi duecento anni dalla prima edizione de' "I promessi sposti", queste situazioni si presentano ancora. Nello spettacolo "I promessi storti" gli attori sono stati capaci di modernizzare e scherzare sull'accaduto, riuscendo comunque a far riflettere su come le difficoltà vissute nella storia facciano ancora parte della nostra vita.
Qualcuno di noi, per la scelta dei propri professori, non ha avuto modo di studiare l'opera, anche se conosceva la storia. Dopo aver visto lo spettacolo ha sentito aprirsi un modo e gli è venuta tanta voglia di leggere questo classico. 
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