Merate: San Rocco, nulla in 13 mesi, al lago dilaga il canneto. Ruschetta sepolta. L’ambiente sacrificato per le grandi opere
A sinistra il vicesindaco Giuseppe Procopio e a destra l'assessore all'ambiente Fabio Tamandfi
In tredici mesi nulla è cambiato
Lo stagno di san Rocco
Ma da un anno a questa parte nulla è stato più prodotto. L'assessore Fabio Tamandi - cui in tanti avevano sconsigliato di assumere le deleghe sottratte a Robbiani - ha confermato che non basta essere una persona per bene e un fedele servitore del "capo" per svolgere determinati incarichi dei quali non si ha alcuna competenza.
Il ritorno del sole sta riportando famiglie e turisti al lago, peraltro chiuso tra la casetta di osservazione e il bagnolo fino al 31 luglio. Poche panchine, pochissimi cestini della spazzatura, un paio di tavoli sempre occupati. E nessuna iniziativa estiva anche per offrire ristoro a quanti, non potendo, trascorreranno le ferie al lago.
Peggio ancora il risanamento del torrente Ruschetta e dello stagno di San Rocco. Acquisito più di un anno fa, la situazione del minuscolo specchio d'acqua artificiale, non è cambiata di una virgola in 13 mesi. Tutto quello che l'Amministrazione è stata capace di fare è l'assegnazione di uno studio di pre-fattibilità stanziando ben 5mila euro (via Verdi + piazza Degli eroi = 5 milioni).
Il torrente Ruschetta
Con una differenza non banale rispetto a maggio 2022: ora lo stagno è nella disponibilità e nella responsabilità del Comune. Le acque sono in gran parte coperte da piante acquatiche e cannette distrutte. Nella parte più a ovest è quasi impossibile distinguere il terreno che degrada dal perimetro dello stagno. Sotto lo strato di cannette e acque morte però non è dato conoscere la profondità della fanghiglia. E lì ci vanno tanto ragazzini con le biciclette.
Il torrente che esce da Sartirana e alimenta San Rocco, il cui corso potrebbe essere anche reindirizzato verso la valletta di Novate per ricreare qualche canale, appare quasi ovunque sommerso da grandi cespugli, rami spezzati, sporcizia di ogni tipo, tanto che raramente appare visibile.
Le cannette sulle sponde del lago
Le stesse sponde del lago sono state nuovamente "aggredite" dal canneto che si spinge al largo, verso le isole, stringendo le acque in una morsa mortale.
Insomma un'incuria totale di cui il responsabile del settore si dovrebbe vergognare e, qualora avesse proposto interventi, respinti, riflettere sull'opportunità politica e elettorale di rassegnare le dimissioni.