Osnago: Daniele Cassioli campione non vedente di sci nautico raccolta il ''suo'' sport


"Lo sport deve essere un tema culturale, qualcosa di fondamentale nella vita di ognuno. Tutti devono poter fare sport a prescindere da livello e abilità" questo è il messaggio che ha trasmesso il campione di sci nautico Daniele Cassioli, cieco dalla nascita, nella serata di martedì 13 giugno presso il Centro Parrocchiale. Per anni i genitori hanno girato ospedali e santuari nella speranza della notizia che il figlio un giorno avesse potuto acquisire la vista. La svolta per l'atleta è arrivata però quando hanno capito, lui per primo, che la sua condizione non sarebbe mai potuta cambiare.

Daniele Cassioni e il giornalista Francesco Ceniti

Da quel momento si è reso conto che la sua disabilità non rappresentava un problema più grande di altri che si presentano nella quotidianità di tutti. Non doveva prendersela per la sua condizione ma farne un punto di forza. Per questo da giovanissimo si è buttato nello sport: ha iniziato con il nuoto, per poi passare al karate fino a scoprire il gruppo sciatori ciechi, che non ha più lasciato. Grazie a loro Davide e la sua famiglia hanno imparato a divertirsi e ad essere spensierati insieme senza differenze.

"Nel mondo dello sport non contava la mia disabilità, era una dimensione in cui potevo allenare e migliorare me stesso insieme a tutti gli altri, vedenti e non". Daniele sull'acqua ha sperimentato un senso di libertà e tranquillità, per la mancanza di ostacoli che per molti non rappresentano un problema mentre invece per una persona priva della vista lo sono. "Per me è molto difficile muovermi in città, soprattutto nelle grandi metropoli come Milano. Quando indosso gli sci ho invece piena consapevolezza dell'ambiente che mi circonda. Questo perché siamo ancora distanti nel pensare ad una città a misura di tutti, mentre nello sport pian piano si stanno mettendo da parte le differenze".

 

Nel 1994, anno in cui ha fatto il suo esordio nel mondo dello sport, gli atleti disabili non avevano quel supporto e riconoscimento che oggi viene garantito a tutti. È stato proprio grazie alla sua famiglia se Daniele ha potuto sperimentare e cimentarsi in così tante discipline: "Io dico sempre che lo spogliatoio è un luogo sacro e di confronto. La famiglia è come il primo spogliatoio: può essere un luogo dove si ride o ci si vergogna. Per me è stato un ambiente pulito, vero, spontaneo, di confronto e relazione. La mia non è stata un'infanzia perfetta, ma i miei genitori mi hanno permesso di mettermi in gioco perché amare vuol dire anche questo, saper lasciare andare".
Grazie allo sport ha tirato fuori delle nuove risorse e strategie che gli hanno permesso di superare i problemi e abbattere le barriere acquisendo più consapevolezza e sicurezza che lo hanno spinto a crescere in fretta ed evolversi fino a vincere 25 titoli mondiali, 27 europei e 41 italiani e a detenere i record mondiali nelle specialità del salto, nelle figure e nello slalom dello sci nautico.

Nel dicembre del 2019 l'atleta ha ricevuto inoltre il Collare d'oro al merito sportivo - la massima onorificenza - coronando il sogno di una vita. Ma il traguardo più grande raggiunto non è stato segnato dalle medaglie, ma dalla creazione della sua associazione Real Eyes Sport il cui scopo è quello di sviluppare una cultura rinnovata sui benefici che l'attività motoria porta con sé, a maggior ragione in presenza di una disabilità. "Bisogna intendere lo sport come alleato educativo-riabilitativo in grado di valorizzare le differenze di ciascuno per favorire un processo di inclusione nella creazione di una società sempre più accogliente". Daniele ha dunque dato vita ad un vero e proprio campo sportivo, non ad un centro di riabilitazione, per far sviluppare legami e capacità decisivi per la crescita di bambini in condizioni simili a quella in cui si trovava lui.

Il sindaco Paolo Brivio, don Alessandro Fusetti, Daniele Cassioni e il giornalista Francesco Ceniti

 

 

 

Al termine dell'incontro il sindaco Paolo Brivio e il parroco don Alessandro Fusetti hanno ringraziato Daniele Cassioli per il suo intervento e Francesco Ceniti per aver offerto la sua conoscenza sportiva, ma anche la Cooperativa sociale La Grande Casa che con Piazza l'Idea mettono in atto le iniziative giovanili nel meratese tra cui la seconda edizione di "R-Estate Arcobaleno" che con diverse associazioni presenteranno a Osnago una serie di appuntamenti tra giugno e settembre rivolti soprattutto ai giovani tra i 14 e 18 anni, di cui questa serata faceva parte.
I.Bi.
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