Arlate: cambiamento climatico e montagne nel libro ''Filosofia tra i ghiacci'' di Matteo Oreggioni

"Quale lezione sulla relazione uomo-ambiente e sul futuro del pianeta possiamo trarre dalla lenta fusione dei ghiacciai? Li interroghiamo e il loro silenzio ci rimanda alla realtà inesorabile del riscaldamento globale, ma anche a un’altra vita, ad altri tempi e altri luoghi, al passo cadenzato che sale verso la cima, lungo il sentiero delle altezze alla scoperta del nostro limite fisico e morale, del magistero della montagna. Si pone così un nuovo interrogativo, di natura più esistenziale: che cosa può insegnare l’uomo di montagna al cittadino globale?".



Nella serata di venerdì 9 giugno, presso il polo culturale di Arlate, è stato presentato il libro "Filosofia tra i ghiacci. Viaggio nella fine di un mondo" a cura del dottore in Scienze filosofiche, insegnante, divulgatore scientifico ed operatore glaciologico Matteo Oreggioni. L'evento è stato introdotto dall'assessore Maria Suraci e dal presidente del CAI Calco, Matteo Fumagalli, che hanno sottolineato l'importanza di ascoltare le montagne, colpite dal degradante cambiamento climatico, soprattutto per quanto riguarda i ghiacciai, sempre più in via d'estinzione e privi di sicurezza.


Mariangela Riva e l'autore Matteo Oreggioni

E' successivamente intervenuta Mariangela Riva, presidente regionale della Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano del CAI, annunciando che il 25-26 novembre a Roma si terrà un congresso generale del CAI, in cui verrà discussa la situazione della montagna e l'impatto del clima. Riva ha dichiarato: "E' ora che il CAI alzi la voce. Siamo nel pieno della crisi climatica e dobbiamo prendere consapevolezza del problema".


Matteo Fumagalli, presidente CAI Calco, e l'assessore Maria Suraci

Ha infine preso parola Matteo Oreggioni, che ha voluto mettere in luce il suo legame tra filosofia e la passione per le montagne e i ghiacciai. Secondo Oreggioni, fare filosofia significa immergersi nell'esistenzialità della realtà e saper relazionarsi con ciò che ci circonda. Nel caso specifico, egli vede nelle montagne dei veri e propri testimoni del cambiamento climatico in atto. Porsi domande e cercare risposte, anche attraverso l'esperienza diretta, è un aspetto fondamentale della filosofia.



Oreggioni ha poi brevemente spiegato l'operato del Servizio Glaciologico Lombardo, del quale fa parte, che si estende alle attività di monitoraggio e ricerca, a formazione e divulgazione. Oreggioni ha poi approfondito dal punto di vista scientifico l'evoluzione del cambiamento climatico nel mondo e l'aumento drastico della temperatura globale media, mostrando anche grafici utili ad una comprensione maggiore del dramma in atto.



Foto e video in time-lapse sono serviti a testimoniare l'effetto del clima sulle Alpi lombarde, che Matteo costantemente monitora come operatore glaciologico, dove si registra una riduzione significativa delle estensioni glaciali. In Italia attualmente vi sono 203 ghiacciai riconosciuti, ma dal 1991 ne sono scomparsi ben 124. La perdita dei ghiacciai rappresenta una grave minaccia per l'approvvigionamento idrico, l'equilibrio degli ecosistemi montani e il turismo legato alle attività alpine.



"Ci troviamo in una nuova fase evolutiva climatica per l'umanità – ha spiegato Oreggioni –. E' come se in questo momento l'umanità si trovasse su una nave senza bussola. Dobbiamo imparare a essere sia nomadi che filosofi: capaci quindi di adattarci a un ambiente diverso e nuovo, ma anche di porci domande e cercare soluzioni. È necessario ascoltare meglio noi stessi in relazione all'ambiente che ci circonda". Matteo Oreggioni ha poi concluso l'intervento annunciando un nuovo libro sull'argomento e dando il via assieme ai numeri presenti ad un dibattito costruttivo e divulgativo.
Matteo Pennati
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