Brivio, ''Ancor più fragili?'': disabilità e virus quali effetti della pandemia, se ne parla con Ruggero Plebani
Nella serata di venerdì 9, presso il CineTeatro Exclesior si è parlato con Ruggero Plebani di come la pandemia abbia stravolto la vita dei più fragili. Il secondo incontro del ciclo “Lo sguardo oltre la mascherina” ha infatti posto l’attenzione dei presenti sulla convivenza delle persone con disabilità con il virus.
Felice Baio e Ruggero Plebani
Don Emilio Colombo e Giovanni Rossi
Ruggero Plebani, responsabile del dipartimento disabilità del comune di Lecco, non ha voluto focalizzare il suo discorso sugli aspetti negativi del Covid, quanto sulla condivisione e solidarietà, nate dalla solitudine e isolamento che hanno riportato l’importanza dello stare insieme e aiutarsi a vicenda. I circoli, i servizi sociali e sanitari, i negozi, in quanto bene comune, si sono dovuti reinventare per sopperire in modo alternativo ai bisogni della popolazione. Si sono dovute attivare modalità di consegna e domicilio ma anche strumenti per stare vicini a distanza.
La lontananza è stata una questione fondamentale per le persone più fragili che si sono ritrovate chiusi gli spazi comuni fondamentali per fare esperienze e tessere relazioni. È stato necessario per i centri, come la cooperativa Alveare attiva nel briviese, riorganizzare la loro offerta pianificando attività da remoto o quando possibile all’aria aperta, interventi a domicilio creando nel contempo nuove forme di dialogo con le famiglie. Le crescenti fatiche e paure, la perdita di slancio degli operatori causate dalle forme di tutela diventate impedimenti eccessivi, hanno spinto alla necessità di un cambiamento profondo e di una nuova stagione normativa. Sono stati dunque attivati programmi conformi alla Legge 112/2016 che incoraggia progetti individuali e di vita indipendente promossi con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, lavori personalizzati di autonomia ma anche di comunità attraverso collaborazioni territoriali, incorporandoli alla Legge Regionale numero 25 del 06/12/22.
Esempio ne è la Casa di Quartiere dell’associazione lecchese di promozione sociale Laorcalab. Si tratta di un atelier aperto alle sollecitazioni e proposte delle realtà locali e dei cittadini, un luogo della comunità e di incontro aperto a tutti, con un’attenzione particolare alle persone con fragilità. Queste ultime infatti possono partecipare attivamente al mantenimento di questo centro assumendo il ruolo di animatore di comunità, organizzando le attività e iniziative, o come fruitore di opportunità nello sviluppo dei propri interessi e passioni insieme ad altri.
Ed è proprio così che è nata l’Alveare, ha raccontato Felice Baio, da un’esperienza di comunità che si è sviluppata all’interno dell’oratorio e della parrocchia e che poi ha coinvolto diverse figure della comunità, diventando nel 1986 cooperativa. Baio ammette che oggi si trovano in una situazione di stallo, è necessario intraprendere un nuovo percorso in collaborazione con le istituzioni e la comunità, opportunità che si fanno sempre meno stabili. È intervenuto anche Giovanni Rossi, ex dirigente scolastico del liceo Manzoni di Lecco e collaboratore dell’Aspoc Lab che opera nello sviluppo di contesti di apprendimento per migliorare l’approccio degli adulti nei confronti dei bambini e ragazzi con disabilità di tipo cognitivo. L’associazione ha lo scopo di costruire un’identità e realizzare sogni individuali attraverso laboratori e incontri mirati, indirizzati a persone che necessitano di essere sempre seguite e guidate. A concludere la serata, Don Emilio Colombo ha ringraziato Ruggero Plebani e le altre realtà che sono state in grado di gestire la situazione instabile portata dalla pandemia in maniera più efficiente e creativa della Chiesa.
Il prossimo appuntamento organizzato dalla Comunità Beata Vergine Maria è previsto per il 16 giugno alle ore 20.30 con la Dottoressa Francesca Fumagalli e il Professor Claudio Belloni che invece si focalizzeranno sulle conseguenze portate dal Covid sugli adolescenti.
I.Bi.