Piramidi di Montevecchia: verso una nuova consapevolezza, tra ''dormienti'' e ''svegli''

Nella vita succedono molte cose, a volte possono sembrare belle, a volte possono sembrare brutte. Eppure la cosa accaduta è quella che è, né bella né brutta. È, e basta. Mi riferisco allo spiacevole equivoco sorto con chi sovraintende alla tutela del Parco del Curone che, evidentemente e me ne dolgo, ha travisato il significato di alcune mie parole utilizzate nel post pubblicato sui canali social e che per questa ragione colgo l’occasione di chiarire affinchè si possa comprendere che non c’è mai stato alcun desiderio di offendere e affinchè si possa ritornare a dialogare secondo lo spirito che mi è più congeniale di fratellanza e di amore. Utilizzo spesso la parola “svegli” e/o “dormienti” ma per significare quanto segue.
Come distinguere com’è realmente una cosa? Per farlo occorre essere svegli, interiormente non fisicamente. Essere svegli esteriormente capita e capiterà tutti i giorni fino a quando si abbandonerà questo corpo. Fino ad oggi svegliarsi solo fisicamente non ha fatto in modo che questa umanità fosse un’umanità in pace; certo, però, ne ha la possibilità. Essere svegli interiormente è una condizione in cui la coscienza è vigile, non condizionata dalla mente, ovvero liberi senza essere identificati e soggiogati dalle emozioni, pensieri, corpo e vivendo coscientemente l’amore.
È questa la differenza tra dormire ed essere svegli, NIENT’ALTRO che questo, e non vuol dire che qualcuno è più bravo di un altro!!! Non era, quindi, un giudizio il mio ma mi limitavo a rappresentare, con quelle parole, differenti stati di coscienza. Essere “dormienti“ o essere “svegli” non è una condizione discriminante o razzista, è semplicemente una condizione interiore, parte naturale di un processo evolutivo interiore. Chi legge queste parole in cuor suo sa di cosa parlo e non si tratta di identificarsi in una categoria o nell'altra, bensì chiedersi cosa posso fare per essere felice. Le persone infelici sono propense allo scontro, alla discussione, alla rabbia. Le persone felici sono propense ad uno stile di vita armonico, all’intesa, alla relazione, al confronto per una crescita personale e soprattutto alla pace. Mi dispiace molto se qualcuno possa essersi sentito offeso dalle mie parole contenute in un testo pubblicato sui social in cui annunciavo l’annullamento della serata di meditazione al parco del Curone. Specialmente mi dispiace se qualcuno dei lavoratori dell’ente del Parco del Curone possa essersi sentito offeso, ma nessuna parola da me utilizzata aveva l’obiettivo di giudicare e offendere e nè era rivolta a qualcuno in particolare.
Questa mia lettera ha un solo e unico intento: quello di chiarire e di narrare quanto è accaduto; lungi da me, ancora una volta, pretendere di poter giudicare qualcuno o creare dissapori. A questo intento aggiungo quello che tra tutti mi anima di più: il sincero desiderio di tornare a dialogare e a comunicare all’insegna dei valori in cui credo di più e che sono per me la fratellanza e l’Amore!!! Andando oltre alla spiegazione sopra descritta (ovvero della condizione interiore svegli-dormienti da cui da quest'ultima troppo spesso l'umanità è soggiogata), tengo a precisare che a quella serata di meditazione sono stato invitato a parlare dall’associazione LariOm e che all’organizzatore della serata è stato detto che gli sarebbe stata comunque negata l’autorizzazione all’incontro perché avremmo calpestato il prato “magro” e alcune specie di piante protette. Personalmente a camminare in quel sito ci vado spesso, da anni, e ho potuto vedere la quantità enorme di persone che vi si recano nel weekend non curanti di nulla.
I maggiori visitatori di queste giornate sono famiglie con figli, cani, gruppi di amici e gente in bicicletta che pratica fuoristrada su e giù dalle colline ma anche eventi organizzati di Yoga, Pilates, Qi Gong, Tai Chi, meditazione e a cui molte persone partecipano sia di giorno che di sera. Se vi fossero stati dei cartelli esplicativi con scritto divieto di cammino, di biciclette, di sedersi o di stare in gruppo tutto sarebbe stato più chiaro e probabilmente non sarebbero sorte incomprensioni. Queste possono capitare, non credo sia un problema esistenziale.
A chiunque sarà capitato almeno una volta in famiglia, sul lavoro e con sconosciuti. Sia l’incomprensione sulla parola “dormienti” che quella relativa alla realizzazione dell’evento (a cui sono stato invitato a parlare il 2 giugno) non sono un problema. Credo che le cose importanti della vita a cui bisogna dare attenzione per migliorare questo mondo siano altre, come amarsi, rispettarsi, passare il tempo con i propri figli, fare un lavoro che ti renda felice tanto da non poterlo più chiamare lavoro, contribuire a migliorare questo mondo diminuendo leggi che tolgono dignità al genere umano, perdonare, imparare a donare, sviluppare compassione, ma soprattutto essere coscienti che il mondo non ha responsabilità sulla propria infelicità e quindi prendere coscienza che ciò che si vive dentro di noi è responsabilità propria, nessun'altro ne ha colpa. Con questo stato interiore si è sicuramente più felici e in pace con gli altri. Anche imparare a chiedere scusa è un atto importante ed è un gesto umile come l'acqua.
Colgo l’occasione per scusarmi con coloro che involontariamente si sono sentiti offesi. Se questo mondo fosse abitato da persone umili non esisterebbero le lotte di potere, le prevaricazioni, gli atti di forza o la violenza. Queste dinamiche esistono per la paura che la mente genera, per i traumi e il dolore. Permettersi di essere amati e amare scioglierebbe i problemi che l’essere umano affronta quotidianamente con se stesso, in famiglia, nelle relazioni. Forse se la collettività desse più peso a ciò che serve piuttosto che a ciò che non serve, questo mondo non vedrebbe frontiere, nazioni, proprietà private, discriminazioni. Non ci sarebbe più bisogno di tutto ciò, perché il buon senso manifestato da una coscienza sveglia non recherebbe danno a nessuno e di conseguenza diventerebbero meno utili le leggi dell'uomo perché si rispetterebbero le naturali leggi divine dell'amore.
Immaginate un mondo dove al telegiornale i giornalisti non parlano di notizie terribili ma di cose meravigliose, utili al progresso e al benessere della comunità per tutta la durata della trasmissione, aprendo la puntata invece che con morti ammazzati con la notizia di due persone che si sono innamorate. Utopia? Siamo lontani da un mondo così? Dipende dal coraggio che ognuno avrà di amare e di cambiare sé stesso per essere felice. La verità é che per amare ci vuole coraggio. Questo è il cambiamento di cui l’umanità ha bisogno. Non sono né un guru, né un maestro, nè uno che è stato rapito dagli alieni. Le mie esperienze interiori e le mie esperienze d’incontro con persone di un altro mondo non rendono me né una persona migliore né una persona peggiore e non ho mai preteso che qualcuno mi credesse, mai.
Semplicemente ritengo opportuno e giusto che tutti condividano con gli altri ciò che ha reso la propria vita migliore (nel mio caso il contatto interiore con Dio e l’aver parlato con delle persone extraterrestri), rendersi utili al prossimo e al pianeta. Se poi nel fare ciò si commettono involontariamente degli errori, sono un’opportunità per migliorare sé stessi e se possibile la vita altrui. Forse se invece di puntare il dito nel privato o nel lavoro, ci tendessimo la mano, da domani non esisterebbe più il senso di isolamento di cui la società é malata, ma una grande famiglia. Guarire la propria vita e questo mondo si può, basta unirsi e volerlo.
Con tutto il mio cuore vi auguro una buona vita.
Nicolò Di Lella
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