Cernusco: sul ritardo nell'approvazione del bilancio
Ho appreso da fonti esterne alle istituzioni che la Prefettura di Milano ha diffidato il Sindaco Gennaro Toto e il Consiglio Comunale di Cernusco Lombardone per non aver presentato il bilancio 2022. La diffida intima anche di presentare la rendicontazione e giustificare il ritardo entro i limiti di una breve proroga o il comune sarà commissariato. L'ultima data indicata per la presentazione del bilancio sarà il 12 giugno, il consiglio comunale si riunirà il 16. La cosa è semplice, la giunta ha fatto spese più o meno grandi senza finanziare grandi progetti ma non ha ancora presentato il bilancio, così la prefettura è intervenuta per dovere. Ricordo al "popolo del fare" che quando una ditta presenta il bilancio in ritardo scatta automaticamente una multa, gli imprenditori non hanno scampo, bilancio ritardato multa assicurata, mentre invece un sindaco negligente può mandare a dire al Prefetto che il bilancio verrà, forse, approvato, senza penali o giustificazioni anche dopo mesi. Con tutto l'agio e la semplicità che hanno i sindaci ad amministrare i soldi pubblici, con la maggioranza garantita per legge, il potere di dirigere la giunta senza rendere conto a nessuno e nessun vincolo sull'uso del disavanzo, vedere negligenza e imperizia mi fa salire la partita iva al cervello. Facile usare i soldi degli altri senza responsabilità alcuna e muovere istituzioni importanti per noncuranza. Voglio anche far presente al popolo che non lavora che in Italia tutti contribuiamo in qualche modo alle finanze pubbliche, è impossibile non pagare almeno una tassa o una imposta, inoltre i cittadini pagano penali, sempre, per ogni sbaglio certificato. Quindi trovo ingiusto che un sindaco stia al di sopra delle regole gestendo i soldi delle tasse di ricchi, poveri e pure quelli ricavati dalle multe. Noi cittadini, anche chi non va a votare perché crede che cambi nulla, dovremmo badare ai soldi, perché senza l'occhio del cittadino, fanno quello che vogliono. Solo così possiamo tornare ad avere politici amministratori invece che comparse da gelateria.
Mario Sirio Levati