Merate: in sala civica si parla del futuro del lavoro con gli ospiti del Pd provinciale
Inflazione, Covid, guerra, denatalità, nuove tecnologie e scelte politiche. Sono stati e continuano e essere questi gli elementi che determinano l’andamento del lavoro in Italia, così come nel lecchese. A dirlo sono stati gli ospiti del confronto “Lavoro: quale futuro?” organizzato e promosso dal Pd Provinciale di Lecco con il circolo di meratese nella serata di giovedì 8 giugno presso la sala civica di viale Lombardia.
L’Italia è tra gli ultimi tre paesi d’Europa nella classifica dei salari e la disoccupazione non manca. Partendo da questa considerazione la consigliera comunale Patrizia Riva, moderatrice del confronto, ha domandato al senatore del Pd Antonio Misiani qual è la posizione del partito sulla situazione e più in particolare sul decreto lavoro. “È una riflessione che deve partire dalla condizione di chi lavora” ha detto il senatore, ricordando che lo Stivale ha sofferto tre anni di pandemia durante la quale si è registrato prima un crollo dell’economia, poi una ripresa e ora di nuovo un calo. “Le crisi che abbiamo vissuto hanno peggiorato la fragilità del mondo del lavoro italiano. Covid, guerra e inflazione stanno esacerbando la situazione sotto tre aspetti” ha continuato il senatore Misiani, menzionando il fatto che negli ultimi 30 anni l’Italia è rimasta ferma nella crescita dei salari, continua a essere fortemente presente la precarietà anche a causa di forme contrattuali instabili e infine è in continua crescita la povertà, una condizione in cui nel 2006 si ritrovavano 1,7 milioni di italiani e che nel 2019 ha visto crescere il dato a 5 milioni.
Il decreto emanato il 1° maggio scorso interviene su questi temi. “Con il cuneo fiscale arrivano 50, 60 euro in più in busta paga” ha detto il senatore. “ Il problema è che dal 2024 non ci sarà un euro. Ecco perché secondo il Pd questo taglio andrebbe reso permanente”. Sì alla riduzione delle tasse, ma anche lavorare su altri aspetti: “Bisogna introdurre il salario minimo, difendere il potere d’acquisto e mettere fuori gioco i contratti pirata”. Non agendo in questo modo, secondo il senatore, la direzione che sta prendendo l’Italia è quella di un paese sempre più frammentato.
In provincia di Lecco le cose sembrerebbero andare meglio rispetto al resto d’Italia. L’area è al secondo posto per tasso più basso di disoccupazione. Ma c’è qualcosa che si può fare perché il comparto continui in modo positivo? La domanda la consigliera Riva l’ha rivolta al presidente di Confindustria Lecco e Sondrio Plinio Agostoni. “La disoccupazione nella provincia è al 2,9% e interessa più le donne che gli uomini” ha fatto notare il presidente, spiegando però che il vero problema per il futuro sono i giovani, soprattutto i cosiddetti Neet (“Not in Education, Employment or Training” - Non attivo in istruzione, in lavoro o in formazione ndr). “Il problema del reperimento di personale è sempre crescente. È importante che venga sviluppato maggiormente l’orientamento nelle scuole e vengano attivati sempre più corsi tecnici. Ora le competenze più richieste sono le soft skills, serve che i giovani abbiano capacità di adattamento e flessibilità”. Ma oltre a questo, secondo Agostoni il vero problema che emergerà in futuro è un altro: “La grande ondata di denatalità che stiamo iniziando solo ad avvertire non ci è ancora arrivata addosso”. Importante per questo motivo che venga fatta politica di informazione. Infine, per guardare a un futuro che si prospetti roseo, serve che le aziende abbiano a cuore temi come la sostenibilità e l’ambiente.
Lecco negli ultimi decenni ha visto una trasformazione notevole e soprattutto negli ultimi 8 anni il settore turistico si è sviluppato maggiormente. Con il Covid naturalmente tutto si è fermato, ma poi è ripreso intensamente. Ma come ha reagito il settore turistico a questi cambiamenti? La domanda è stata rivolta al presidente di Lariofiere per la Camera di Commercio di Como - Lecco Fabio Dadati. “Si tratta di un settore che è stato supportato dai governi durante la pandemia e chi dice di no non è onesto” ha detto Dadati, spiegando che chi non è uscito bene dal periodo probabilmente non aveva basi solide nella sua attività. A mettere quasi in difficoltà sarebbe invece il contraccolpo dovuto al Covid, ovvero il fatto che ora ci sono troppi turisti. “Lecco non è colpita da questo problema come altre città, dove si può incappare in situazioni di lentezza urbana”. Ma per albergatori e ristoratori il grosso problema ora è anche un altro. “I lavoratori se ne vanno. Io personalmente passo metà del mio tempo per trovare personale. Lavoro con le scuole, intesso relazioni e studio per capire come rendermi attrattivo per una persona che cerca lavoro. Un’azienda non nasce per fare il massimo del profitto, ma per stare in piedi, avere buone entrate e dare lavoro e stipendi alle persone” ha continuato il presidente Dadati, spiegando come sia cambiata la mentalità dopo il Covid: “Molti si sono resi conto che la vita può essere breve e non la si può dedicare tutta al lavoro”. È importante per andare incontro a questa nuova esigenza che vengano creati ambienti di lavoro confortevoli e venga promossa una cultura del lavoro positiva.
Presente al confronto anche la segretaria Generale Filcams CGIL Lecco Barbara Cortinovis. A lei la consigliera Riva ha chiesto qual è la visione del sindacato e la lettura del mondo del lavoro attuale, anche per quanto riguarda le donne che sono fortemente presenti nel settore del commercio. “Abbiamo 15 tavoli aperti per il rinnovo contrattuale al momento” ha detto Cortinovis, spiegando quanto sia importante stabilizzare le persone nel lavoro, soprattutto giovani e donne. “Il commercio, oltre ad aver sofferto come altri settori il Covid, in passato ha visto anche l’introduzione dell’e-commerce, che ha messo alla prova molte attività”. È importante in questo senso quindi che i sindacati lavorino per stabilizzare sempre più i lavoratori a fronte di questi “agenti” esterni. Guardando la situazione in modo più ampio, la segretaria Generale Filcams CGIL Lecco ha menzionato anche il triste fenomeno dei femminicidi. È importante stabilizzare il lavoro delle donne per tutelarle ulteriormente. “Lo stesso vale per i giovani, che vanno aiutati. È una falsa narrazione quella secondo cui non avrebbero voglia di lavorare” ha concluso Cortinovis.
L’incontro è stato piuttosto partecipato. Accomodati in mezzo al pubblico anche diversi amministratori locali come i sindaci di Paderno d’Adda e Osnago, Gianpaolo Torchio e Paolo Brivio, ex sindaci come Andrea Massironi di Merate e Ugo Panzeri di Brivio, e consiglieri comunali.
Il presidente di Lariofiere per la Camera di Commercio di Como - Lecco Fabio Dadati, il senatore del Pd Antonio Misiani, la consigliera Patrizia Riva, il presidente di Confindustria Lecco e Sondrio Plinio Agostoni e la segretaria Generale Filcams CGIL Lecco Barbara Cortinovis
L’Italia è tra gli ultimi tre paesi d’Europa nella classifica dei salari e la disoccupazione non manca. Partendo da questa considerazione la consigliera comunale Patrizia Riva, moderatrice del confronto, ha domandato al senatore del Pd Antonio Misiani qual è la posizione del partito sulla situazione e più in particolare sul decreto lavoro. “È una riflessione che deve partire dalla condizione di chi lavora” ha detto il senatore, ricordando che lo Stivale ha sofferto tre anni di pandemia durante la quale si è registrato prima un crollo dell’economia, poi una ripresa e ora di nuovo un calo. “Le crisi che abbiamo vissuto hanno peggiorato la fragilità del mondo del lavoro italiano. Covid, guerra e inflazione stanno esacerbando la situazione sotto tre aspetti” ha continuato il senatore Misiani, menzionando il fatto che negli ultimi 30 anni l’Italia è rimasta ferma nella crescita dei salari, continua a essere fortemente presente la precarietà anche a causa di forme contrattuali instabili e infine è in continua crescita la povertà, una condizione in cui nel 2006 si ritrovavano 1,7 milioni di italiani e che nel 2019 ha visto crescere il dato a 5 milioni.
Il decreto emanato il 1° maggio scorso interviene su questi temi. “Con il cuneo fiscale arrivano 50, 60 euro in più in busta paga” ha detto il senatore. “ Il problema è che dal 2024 non ci sarà un euro. Ecco perché secondo il Pd questo taglio andrebbe reso permanente”. Sì alla riduzione delle tasse, ma anche lavorare su altri aspetti: “Bisogna introdurre il salario minimo, difendere il potere d’acquisto e mettere fuori gioco i contratti pirata”. Non agendo in questo modo, secondo il senatore, la direzione che sta prendendo l’Italia è quella di un paese sempre più frammentato.
Il saluto di Mattia Salvioni, segretario del circolo Pd di Merate
In provincia di Lecco le cose sembrerebbero andare meglio rispetto al resto d’Italia. L’area è al secondo posto per tasso più basso di disoccupazione. Ma c’è qualcosa che si può fare perché il comparto continui in modo positivo? La domanda la consigliera Riva l’ha rivolta al presidente di Confindustria Lecco e Sondrio Plinio Agostoni. “La disoccupazione nella provincia è al 2,9% e interessa più le donne che gli uomini” ha fatto notare il presidente, spiegando però che il vero problema per il futuro sono i giovani, soprattutto i cosiddetti Neet (“Not in Education, Employment or Training” - Non attivo in istruzione, in lavoro o in formazione ndr). “Il problema del reperimento di personale è sempre crescente. È importante che venga sviluppato maggiormente l’orientamento nelle scuole e vengano attivati sempre più corsi tecnici. Ora le competenze più richieste sono le soft skills, serve che i giovani abbiano capacità di adattamento e flessibilità”. Ma oltre a questo, secondo Agostoni il vero problema che emergerà in futuro è un altro: “La grande ondata di denatalità che stiamo iniziando solo ad avvertire non ci è ancora arrivata addosso”. Importante per questo motivo che venga fatta politica di informazione. Infine, per guardare a un futuro che si prospetti roseo, serve che le aziende abbiano a cuore temi come la sostenibilità e l’ambiente.
Lecco negli ultimi decenni ha visto una trasformazione notevole e soprattutto negli ultimi 8 anni il settore turistico si è sviluppato maggiormente. Con il Covid naturalmente tutto si è fermato, ma poi è ripreso intensamente. Ma come ha reagito il settore turistico a questi cambiamenti? La domanda è stata rivolta al presidente di Lariofiere per la Camera di Commercio di Como - Lecco Fabio Dadati. “Si tratta di un settore che è stato supportato dai governi durante la pandemia e chi dice di no non è onesto” ha detto Dadati, spiegando che chi non è uscito bene dal periodo probabilmente non aveva basi solide nella sua attività. A mettere quasi in difficoltà sarebbe invece il contraccolpo dovuto al Covid, ovvero il fatto che ora ci sono troppi turisti. “Lecco non è colpita da questo problema come altre città, dove si può incappare in situazioni di lentezza urbana”. Ma per albergatori e ristoratori il grosso problema ora è anche un altro. “I lavoratori se ne vanno. Io personalmente passo metà del mio tempo per trovare personale. Lavoro con le scuole, intesso relazioni e studio per capire come rendermi attrattivo per una persona che cerca lavoro. Un’azienda non nasce per fare il massimo del profitto, ma per stare in piedi, avere buone entrate e dare lavoro e stipendi alle persone” ha continuato il presidente Dadati, spiegando come sia cambiata la mentalità dopo il Covid: “Molti si sono resi conto che la vita può essere breve e non la si può dedicare tutta al lavoro”. È importante per andare incontro a questa nuova esigenza che vengano creati ambienti di lavoro confortevoli e venga promossa una cultura del lavoro positiva.
Presente al confronto anche la segretaria Generale Filcams CGIL Lecco Barbara Cortinovis. A lei la consigliera Riva ha chiesto qual è la visione del sindacato e la lettura del mondo del lavoro attuale, anche per quanto riguarda le donne che sono fortemente presenti nel settore del commercio. “Abbiamo 15 tavoli aperti per il rinnovo contrattuale al momento” ha detto Cortinovis, spiegando quanto sia importante stabilizzare le persone nel lavoro, soprattutto giovani e donne. “Il commercio, oltre ad aver sofferto come altri settori il Covid, in passato ha visto anche l’introduzione dell’e-commerce, che ha messo alla prova molte attività”. È importante in questo senso quindi che i sindacati lavorino per stabilizzare sempre più i lavoratori a fronte di questi “agenti” esterni. Guardando la situazione in modo più ampio, la segretaria Generale Filcams CGIL Lecco ha menzionato anche il triste fenomeno dei femminicidi. È importante stabilizzare il lavoro delle donne per tutelarle ulteriormente. “Lo stesso vale per i giovani, che vanno aiutati. È una falsa narrazione quella secondo cui non avrebbero voglia di lavorare” ha concluso Cortinovis.
L’incontro è stato piuttosto partecipato. Accomodati in mezzo al pubblico anche diversi amministratori locali come i sindaci di Paderno d’Adda e Osnago, Gianpaolo Torchio e Paolo Brivio, ex sindaci come Andrea Massironi di Merate e Ugo Panzeri di Brivio, e consiglieri comunali.
Edoardo Mazzilli