Novate: la vita di Andrea, morto a 29 anni in un incidente, è stata ''un brivido che vola via, breve ma pieno di emozioni''

In un istante mentre tornava a casa dai genitori la vita di Andrea Mastropaolo, 29 anni, si è spenta. E' stata un brivido volato via come diceva Vasco, il cantante preferito del giovane papà di famiglia, che ha provocato un dolore gelido e bruciante, come quello provato dal teologo Nicholas Wolterstorff alla telefonata che gli annunciava la morte sulle montagne del figlio. Più o meno come accaduto a papà Francesco e mamma Marisa che mentre festeggiavano il compleanno di una nipotina scoprivano tragicamente di avere perso il loro figlio.


Tanti interrogativi e domande che da lunedì sera si affollano nella mente e nel cuore di famigliari, amici, colleghi di lavoro e che non trovano risposte. Chi ha fede si affida a Dio e culla la speranza di poter riabbracciare il proprio caro perduto prematuramente. A tutti, però, ha cercato di parlare don Eugenio invitando a vedere la morte che sfocia nell'abbraccio del Padre che viene incontro e poi ha ricordato Andrea quando da chierichetto saliva i gradini portando il pane e il vino ma, ha detto, "ora c'è bisogno di silenzio che è invocazione e preghiera e non mutismo. Il pianto è il balsamo della lacerazione del cuore che ci dona tenerezza". Gremita la chiesa di Novate dove Andrea, dopo le scuole a Robbiate, era cresciuto con la sorella Valentina prima di conoscere la compagna Angela e di dare la vita alla piccola Bianca.

Al termine della funzione è stata proprio la mamma della sua bambina, ringraziando tutti i presenti, a dare un ricordo del compagno. "Ho conosciuto Andrea cinque anni fa e il suo sorriso e la sua voglia di vivere mi hanno riempito il cuore, ha fatto riaccendere quella luce che si era spenta e l'amore che ci univa era speciale. Era un gran lavoratore e per lui fare il panettiere era il lavoro più bello del mondo. Era una persona con un grande cuore che ti dava tutto quello che aveva, senza riserve. Dal nostro amore è nata una bambina splendida di nome Bianca. Quando papà e figlia erano insieme i loro occhi si illuminavano".
Poi dalla voce di un'amica è arrivato l'ultimo saluto di mamma, papà e sorella. Un "arrivederci" non un addio, carico di affetto e anche tanto dolore.


"Siamo profondamente turbati e completamente smarriti e speriamo che da lassù tu possa aiutarci a ritrovare un po' di serenità. Ti immaginiamo come un immenso angelo che veglia sopra tutti noi, in particolare sui piccoli che hanno incontrato il tuo amore. Sei stato un ragazzo solare, non molto studioso ma da sempre dedito al tuo amato lavoro. La tua passione è sempre stata quella del calcio. I tuoi amici ti ricordano come un vero campione, sia nella vita che nello sport. Ti vogliamo ricordare per il sorriso e la tua bontà d'animo, perchè sei sempre stato buono e generoso con tutti. Un ragazzo di poche parole ma di grande cuore, molto determinato e con la testa dura ma questa volta purtroppo non sei riuscito a superare questo ostacolo. Come dice uno dei tuoi cantanti preferiti La vita è come un brivido che vola via e per te è stato proprio così, un brivido troppo breve seppur pieno di emozioni. Non è un addio ma un arrivederci ma in ogni nostro gesto e pensiero ci sarai sempre tu".

La salma del 29enne è stata poi portata al tempio crematorio.


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S.V.
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