Storie di citrulli
Poi c'è l'elenco degli investimenti fatti. Lungo e milionario. Una domanda semplice però la si potrebbe porre: in quale arco temporale? Ve lo diciamo noi: in dieci anni. L'astuto politico questo non lo dice e del resto nessuno glielo chiede.
Assai più pericoloso è il passaggio sul futuro: bisogna puntare su specializzazioni, nicchie affinché il Mandic non sia un doppione di altri ospedali più grandi. Per esempio la Pneumologia (quindi il rilancio del Mandic passa attraverso l'Inrca di Ancona?) e la Geriatria. E Ginecologia e Ostetricia, Ortopedia, Gastroenterologia, Chirurgia? E gli infermieri che mancano al PS? Punteremo, dice su riabilitazione e fisioterapia. Guarda caso le funzioni un tempo dell'Umberto I° di Bellano. Ma non ha letto proprio su questo giornale l'altro giorno che fisiatria non si fa più a Merate? Nessuno lo ha informato? E la questione dei "gettonisti" e delle cooperative private, non è un tema importante da affrontare con un politico importante?
In assenza di tutte queste domande, che implicherebbero risposte circostanziate e non luoghi comuni unti i bisunti, il miglior ripiego è dire che il Mandic non chiude, anzi è oggetto di grandi investimenti. E chi ha mai detto che chiude? Nessuno. Tuttavia, come bene ha raccontato un lettore il processo assomiglia a quello della rana nel pentolone dell'acqua che da fredda diventa bollente. Via un pezzo, poi via l'altro.
Semmai ci spiegasse più nel concreto che fine hanno fatto oculistica, Urologia, anatomia patologica, chirurgia pediatrica, ortopedia pediatrica. . . .
Più comodo dire quello che si farà, meno ricordare quello che già c'era e non c'è più.
Ma la ciliegina sta in fondo quando, con improbabile modestia il "nostro" pur abilissimo nel passare da una sponda all'altra, spiega che i consiglieri regionali nulla possono sulle Direzione generali. E qui se la situazione non fosse assai critica ci sarebbe da scompisciarsi dalle risate. Come se fossimo nati ieri e non sapessimo chi sceglie i direttori generali e quale influenza determinante ha la Regione, detentrice di futuro e carriere dei top manager.
Siamo in presenza di un vero a proprio abuso della credulità popolare come avrebbe detto il dottor Di Pietro? Probabilmente sì, ma tanto chi glielo fa notare?
Invece una cosa va notata: mai e poi mai il Sottosegretario cita il Mandic come ospedale di I° livello. Che invece avrebbe dovuto essere la prima domanda e la più ferma risposta. Pneumologia, Difra, Chirurgia bariatrica nulla c'entrano con i requisiti per restare presidio ospedaliero di I° livello.
E lasciamo stare il PNRR che finanzia la spesa in conto capitale, cioè Case di comunità, ospedali di comunità e tante belle strutture per lo più prive di uomini e mezzi.
il Mandic ha bisogno di risorse umane e più spesa corrente. E questa non arriva dall'Europa. Ma tanto chi glielo fa notare?
E del resto le lettere mica vengono inviate né all'intervistato né all'intervistatore. Leggano Sergio Bagnato e poi si domandino chi davvero è il citrullo (o i citrulli) .