Storie di citrulli

IL COMMENTO

Ci sono interviste (anche se alcune sembrano più inserzioni pubblicitarie a pagamento) - e a farle sono sempre gli stessi - che vanno lette perché solo così si capisce la natura di quanto sta accadendo al San Leopoldo Mandic. L'intervista al sottosegretario regionale Mauro Piazza è un copia incolla di quella al Dg Paolo Favini pubblicata sul cartaceo pochissime settimane fa. Le cose dette sono sempre uguali. Si parte dalla Psichiatria che è stata chiusa per mancanza di specialisti e poi si divaga su investimenti milionari. Riflettere sulle risposte sarebbe utile per formulare insidiose domande. Per esempio perché a Lecco gli psichiatri ci sono e a Merate no? Lo stesso Direttore generale ha affermato che i 16 posti del Manzoni sono sufficienti, il che sembra dire che il reparto meratese non riaprirà mai. E in tal caso quali i problemi? Per esempio che il Ps, in caso di pazienti complicati non sa a che santo votarsi e prima di metterli su un'ambulanza per il capoluogo deve aspettare la macchina dei carabinieri. E poi quando mancano figure specialistiche si cercano con i bandi. E quanti ne sono stati fatti specifici per Psichiatria? A noi ne risultano tre dal 20 settembre 2021 per un totale di 14 posti. Esattamente quelli che lo stesso Dg dice mancano e giustificano la chiusura del reparto di via Cerri.

Poi c'è l'elenco degli investimenti fatti. Lungo e milionario. Una domanda semplice però la si potrebbe porre: in quale arco temporale? Ve lo diciamo noi: in dieci anni. L'astuto politico questo non lo dice e del resto nessuno glielo chiede.

Assai più pericoloso è il passaggio sul futuro: bisogna puntare su specializzazioni, nicchie affinché il Mandic non sia un doppione di altri ospedali più grandi. Per esempio la Pneumologia (quindi il rilancio del Mandic passa attraverso l'Inrca di Ancona?) e la Geriatria. E Ginecologia e Ostetricia, Ortopedia, Gastroenterologia, Chirurgia? E gli infermieri che mancano al PS? Punteremo, dice su riabilitazione e fisioterapia. Guarda caso le funzioni un tempo dell'Umberto I° di Bellano. Ma non ha letto proprio su questo giornale l'altro giorno che fisiatria non si fa più a Merate? Nessuno lo ha informato? E la questione dei "gettonisti" e delle cooperative private, non è un tema importante da affrontare con un politico importante?

In assenza di tutte queste domande, che implicherebbero risposte circostanziate e non luoghi comuni unti i bisunti, il miglior ripiego è dire che il Mandic non chiude, anzi è oggetto di grandi investimenti. E chi ha mai detto che chiude? Nessuno. Tuttavia, come bene ha raccontato un lettore il processo assomiglia a quello della rana nel pentolone dell'acqua che da fredda diventa bollente. Via un pezzo, poi via l'altro.

Semmai ci spiegasse più nel concreto che fine hanno fatto oculistica, Urologia, anatomia patologica, chirurgia pediatrica, ortopedia pediatrica. . . .

Più comodo dire quello che si farà, meno ricordare quello che già c'era e non c'è più.

Ma la ciliegina sta in fondo quando, con improbabile modestia il "nostro" pur abilissimo nel passare da una sponda all'altra, spiega che i consiglieri regionali nulla possono sulle Direzione generali. E qui se la situazione non fosse assai critica ci sarebbe da scompisciarsi dalle risate. Come se fossimo nati ieri e non sapessimo chi sceglie i direttori generali e quale influenza determinante ha la Regione, detentrice di futuro e carriere dei top manager.

Siamo in presenza di un vero a proprio abuso della credulità popolare come avrebbe detto il dottor Di Pietro? Probabilmente sì, ma tanto chi glielo fa notare?

Invece una cosa va notata: mai e poi mai il Sottosegretario cita il Mandic come ospedale di I° livello. Che invece avrebbe dovuto essere la prima domanda e la più ferma risposta. Pneumologia, Difra, Chirurgia bariatrica nulla c'entrano con i requisiti per restare presidio ospedaliero di I° livello.

E lasciamo stare il PNRR che finanzia la spesa in conto capitale, cioè Case di comunità, ospedali di comunità e tante belle strutture per lo più prive di uomini e mezzi.

il Mandic ha bisogno di risorse umane e più spesa corrente. E questa non arriva dall'Europa. Ma tanto chi glielo fa notare?

E del resto le lettere mica vengono inviate né all'intervistato né all'intervistatore. Leggano Sergio Bagnato e poi si domandino chi davvero è il citrullo (o i citrulli) .

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