Notte bianca dello sport: un flop annunciato. Poca gente in piazza e tutti i negozi chiusi

IL COMMENTO

La prima "Notte bianca dello Sport" (e si pensa anche l'ultima) sarà ricordata per il clamoroso flop dei principali siti di previsioni metereologiche. Per l'intero pomeriggio i tre portali si sono scambiati gli orari di pioggia debole, moderata, temporali, pioggia e schiarite chi alle 16, chi alle 18, alle 20, alle 22. Invece fino alle prime ore del 4 giugno non è caduta una goccia di pioggia. Peccato per gli organizzatori dell'evento perché un acquazzone sarebbe stato l'alibi perfetto per giustificare il fallimento dell'iniziativa.

 

 

E del resto quando le cose si fanno in fretta e furia, perché altri eventi incalzano e la location è sempre la stessa, quando non si tiene conto che un sabato in mezzo a due festività si chiama ponte e chi può se ne va, quando si ignora, proprio perché non si sa, che le associazioni sportive spesso è proprio in questi giorni d'inizio estate che partecipano a manifestazioni fuori comune, beh allora il fallimento è inevitabile e meritato.

Come si può promuovere una Notte bianca dello sport - dislocata in quattro posizioni diverse - sapendo che non ci saranno associazioni primarie come l'Osgb, l'oratorio, in trasferta a Verona con centocinquanta tra atleti, genitori e preparatori, la Rotellistica Roseda che pure festeggia 40 anni, ma pattinare in piazza è pericoloso, il Wushu arti marziali già impegnato proprio nella palestra di via Turati per una convention cui il generoso comune di Merate ha finanziato con duemila euro (la campagna elettorale si avvicina e Achille Lauro, l'armatore non il cantante, insegna. . .). Si può. E sapete perché? Perché sabato 10 la piazza è già occupata dalle bancarelle del mercatino vintage, altra iniziativa senza capo ne coda.

L'assessore Alfredo Casaletto e la presidente Simona Vitali

 


Sempre targata Proloco che nemmeno di fronte alla piazza vuota si arrende.

Una improvvisazione, pagata con l'assenza di pubblico, generata dall'ambizione sfrenata di questa associazione che pare voler essere ovunque.

Sarebbe utile, tra l'altro, conoscere la destinazione di 8.500 euro di contributi pubblici cui si debbono assommare gli introiti delle bancarelle il tutto con patrocinio comunale, cioè occupazione gratuita del suolo pubblico.

Una buona idea poteva essere quella di "girare" una parte di questi soldi ai commercianti della piazza a titolo di risarcimento invitandoli a offrire gratuitamente ai presenti panini, pizze, focacce, beveraggi, caffè e quanto possibile anziché è penalizzarli due volte facendo arrivare ambulanti che vendono panini e birre, peraltro a 7 euro una salamella. In modo da coinvolgere chi perde lavoro a causa di questi eventi. Un po' come avveniva anni fa con la festa del cioccolato, le ricordate le file davanti a Albani e agli altri locali? Invece il commercio locale è stato ignorato.

E così la risposta della piazza è stata durissima, un messaggio chiaro e forte che nessuno può ignorare: alle 19.30 (qualcuno anche prima) tutte le saracinesche abbassate, ad esclusione dei soliti tre bar sempre aperti e del negozio della presidente della Proloco (che almeno per questo la Giunta dovrebbe porsi il dubbio di un possibile conflitto di interessi).

La piazza ha detto basta a questa serie di manifestazioni che abbassano il livello di attrazione qualitativa della città come lo Street Food. Basta, lasciateci lavorare. Il messaggio non può cadere nel vuoto questa volta.

 

All'assessore Alfredo Casaletto, organizzatore dell'evento ci permettiamo offrire, non richiesti, due consigli: 1) Cambi la compagnia, rischia l'immagine e quella stima guadagnate in anni di servizio amministrativo; 2) ceda l'assessorato allo sport a Giuseppe Procopio, veterano del settore, che, lui, un errore del genere non l'avrebbe commesso di certo (e non a caso è rimasto al mare. . .)..

Merate per lo Sport, bellissimo appuntamento d'inizio estate, torni ad essere una giornata di festa per tutte le associazioni, senza la pretesa di aggiungere ad mentula canis, cioè alla cazzo di cane, la prolunga di una improbabile notte bianca (Cernusco docet, andate a vedere) senza bancarelle che fanno concorrenza gratuita, cambiando musica e spartito.

E si coinvolgano i commercianti. La gente viene in centro se c'è uno stimolo, fosse anche un panino al prosciutto gratis, e non per una salamella più coca cola a dieci euro che per una famiglia di tre persone fanno trenta euro, un insulto. E si spendano meglio i soldi pubblici.

Perché questa possibile commistione tra associazione privata e Comune comincia a dare fastidio. E a emanare uno sgradevole odore.

Che, per fortuna, a quanto pare, lo avvertono anche alcuni assessori.

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