Mandic, Scorzelli: l’Oculistica è chiusa come altri servizi. Il disastro è causato da scelte di direzione non da partiti
Sono mesi che non intervengo sulla situazione dell'ospedale di Merate. La motivazione di questa mia scelta non è certo dettata dai numerosi processi inutili in cui sono coinvolto e nei procedimenti disciplinari attraverso i quali i miei superiori hanno tentato, invano, di anticipare la mia pensione. La mia difesa della sanità pubblica continua nelle sedi istituzionali e sindacali. Ritengo che le motivazioni dello sfascio della sanità pubblica lecchese sia stata ben descritta dal Dott. De Salvo sulle righe di codesta testata. Il problema è la scelta, non l'appartenenza partitica. Nasco antifascista, di sinistra e non nascondo le mie simpatie per M5S. I miei anni lavorativi migliori li ho trascorsi con primari ciellini (dr.Achilli in Cardiologia di Merate) e con le Suore di Maria Bambina (Scuola infermieri di Niguarda). Pessimi i rapporti con dirigenze sanitarie di Sinistra craxiana. La differenza non la fanno le tessere di partito ma le competenze. Negli ultimi venti anni la scelta di direttori e dirigenti lecchesi, a prescindere dall'appartenenza politica è stata sempre e comunque imbarazzante.
Leggo di numerose lamentele dei cittadini, a seguito di disservizi, al Sig. Bagnato ricordo che gli oculisti di Merate non esistono più, il primario è da anni lo stesso di Lecco. Il chirurgo che ha operato la consorte lavora al Manzoni, al Mandic esiste solo un ambulatorio di oculistica.
Lo sfascio della sanità pubblica lecchese non è determinata da volontà precise politiche, ma dalla impreparazione di chi dovrebbe tutelarla. Tra questi segnalo anche l'impreparazione di noi delegati sindacali RSU, che non siamo riusciti a indirizzare i lavoratori ASST Lecco, verso forme di lotta utili alla difesa della sanità pubblica. Alcune organizzazioni sindacali al grido di " meglio poco che niente" hanno firmato contratti e accordi vergognosi al ribasso. Non si trovano medici e infermieri perché li paghiamo una miseria, altro che scuole di specialità insufficienti. Ho pagato i miei primi contributi da studente lavoratore nel 1976 in sanità pubblica dal 1981, il mio stipendio netto mensile (mi mancano due livelli per raggiungere il massimo Ds 4) è di ben 1947 euro. Con il vecchio contratto era di 1900. Mi spiace per il sig. Bagnato e la gentile consorte e per tutta la popolazione meratese il Mandic è già chiuso, chi si illude di interventi di sindaci e delle masse popolari, faccia una seria riflessione. Il problema purtroppo, non è più il Mandic, ma la sanità pubblica lecchese. Andatevi a rivedere i dati Covid di questa povera provincia.
Grazie per l'attenzione
Francesco Scorzelli
Delegato RSU ASST LECCO
USB PI LOMBARDIA