Mandic, Bagnato: operata di cataratta a Merate per la visita deve andare a Lecco. L’ospedale sta perdendo troppi ‘pezzi’

Sergio Bagnato, ex sindaco di Cernusco
Chi scrive è un cittadino di Cernusco Lombardone cui nella giornata di mercoledì e di giovedì è capitato quanto segue..

Nella giornata del 31/5 mia moglie è stata sottoposta ad operazione di cataratta presso l’ospedale  di Merate. Io ho svolto la funzione di accompagnatore.  Dopo l’operazione un infermiere mi ha messo in mano un modulo rosso con la prescrizione di una visita di controllo che avrebbe dovuto aver luogo dopo circa un mese dalla data dell’operazione.  Mi è stato raccomandato di andare subito all’ufficio prenotazioni per la fissazione precisa della data e per il pagamento del ticket. Io ho fatto quanto mi è stato suggerito di fare e dopo oltre un’ora, quando è stato il mio turno, sono approdato all’apposito sportello.  Quando l’impiegata ha preso visione del modulo mi ha detto che la visita prescritta poteva essere effettuata solo presso l’ospedale di Lecco.  Ho fatto presente che mia moglie era stata appena operata a Merate e che quindi non avrebbe avuto alcun senso che la visita di controllo venisse effettuata in un ospedale diverso da quello in cui era stata operata. Tra l’altro nessuno ha parlato di Lecco. Mi sono comunque riservato di approfondire la cosa. Nella mattina di ieri 1 giugno alle ore 9,30 ho telefonato all’ufficio centrale prenotazioni al numero 0341253000 di Lecco sperando di ottenere i necessari chiarimenti circa la sede in cui mia moglie avrebbe dovuto recarsi tra circa un mese per la visita di controllo.

La risposta che mi è stata fornita telefonicamente è stata: “siete in attesa di essere collegato con il servizio desiderato.  Gli operatori sono momentaneamente occupati.  I pazienti in attesa prima di lei sono 2”. Questo alle ore 9,30. Poi mi è stato comunicato che i pazienti in attesa prima di me era uno quindi dopo circa un quarto d’ora cioè alle 9,45 è stato il mio turno.  Tutto ok fino a questo momento salvo il fatto che quando è toccato a me è caduta la linea.  Io ho richiamato il numero e la risposta è stata quella di prima con la precisazione che il paziente prima di me era uno.  In realtà questo paziente ero io e ho continuato ad essere sempre io solo che l’operatrice che ha risposto non è riuscita a capirlo. Ho provato a richiamare per non meno di altre 7 o 8 volte poi con la pressione a 180 e per evitare un sicuro infarto ho rinunciato ad ulteriori tentativi ripromettendomi di chiarire il tutto recandomi in reparto all’ospedale.

Questo è quanto ho fatto.  Sono entrato in contatto con 2 infermieri del reparto i quali mi hanno dato l’impressione di essere in fase di smobilitazione.  Mi hanno detto che quanto mi era stato detto all’ufficio prenotazioni interno era corretto e che avrei dovuto provvedere a farmi fissare data e ora della visita che avrei dovuto effettuare dopo circa un mese dalla data dell’operazione.

Ho provveduto a fare quanto mi è stato detto.  Allo sportello ho appreso che la Direzione aveva dato disposizioni che nei mesi seguenti l’attività oculistica nell’ospedale di Merate avrebbe dovuto essere sospesa quindi era vero che mia moglie doveva recarsi a Lecco.  Quando è stata operata mia moglie le persone che sono state operate sono state altre 7.  Per tutte, anche per ragioni di età, l’andata a Lecco rappresenta certamente una complicazione non lieve.

In aggiunta a quanto sopra detto ho appreso dall’ufficio prenotazioni di Merate che il primario di oculistica si è dimesso e che si porta via uno o due dei suoi collaboratori.  Non ho motivo di ritenere che quanto appreso non corrisponda a verità.  Si tratta di un ulteriore grave colpo inferto all’ospedale di Merate che fa il paio con quanto avvenuto tempo fa nel reparto ginecologia che ha subito le dimissioni del primario dott. Del Boca e di una sua valida collaboratrice.

Quello che appare chiaro è che l’ospedale di Merate, che ha sempre goduto di ottima fama, sta perdendo molti pezzi importanti e questo è grave come pure è grave il disagio che i cittadini che dovranno recarsi a Lecco verranno a subire sia sul piano fisico che su quello economico.

Forse è il caso che vengano adottate significative iniziative anche a livello romano per tentare di porre rimedio ai gravi danni dovuti a questa continua perdita di risorse qualificate.

La stampa, gli amministratori e gli stessi cittadini hanno certamente un ruolo da svolgere.  E’ opportuno che si attivino prima che la situazione diventi ancora più grave di quanto è già ora.
Sergio Bagnato
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