Montevecchia: l'arcivescovo Delpini celebra al Santuario e invita ad avere stima di sé. Un applauso per Carlo Redaelli


"Non sottovalutatevi mai, dentro di voi c'è Dio e dovete imparare ad avere stima di voi stessi perchè possedete qualità infinite".
L'arcivescovo Mario Delpini ha rivolto questo invito non solo alle persone che hanno salito i gradini della scala del santuario di Montevecchia per assistere alla Messa di chiusura del mese mariano e nella solennità della Visitazione ma al tempo stesso ha lanciato un messaggio alle comunità cristiane, "troppo spesso complessate dalla persuasione di non essere attraenti".


Monsignor Mario Delpini e don Fabio Biancaniello

 

Una celebrazione molto partecipata, baciata da un caldo sole che ha reso gradevole salire pian piano tutti il percorso sino alla sommità del colle per assistere alla funzione, concelebrata dal parroco nonché decano don Fabio Biancaniello e da don Luigi Colombo.

Animata dal coro parrocchiale e anche dal suono delle chitarre che hanno dato un assaggio all'arcivescovo del clima gioioso che si respira la domenica mattina alla Messa solenne, la Messa ha visto anche la presenza del sindaco Ivan Pendeggia e dell'agente di polizia locale Sara Fumagalli.

 


 

La guida spirituale della diocesi milanese, come anticipato, si è rivolta sia al cuore dei fedeli "che spesso non si piacciono e hanno l'impressione di non essere attraenti, che guardandosi allo specchio ricevono un messaggio deprimente" che alle comunità "che talvolta parlano male di sé, dicono di non essere interessanti e di non essere attrattive per la gente". Con un parallelismo alla pagina di Vangelo con il racconto della visita di Maria alla cugina Elisabetta e la declamazione del Magnificat, monsignor Delpini ha detto che "la convinzione di non valere è una convinzione sbagliata" e che ciò che rende bella una persona non è l'apparenza ma l'amore trasmette. "Quando si risponde a una voce che chiama ad amare, escono qualità che stupiscono e che non si pensava di avere. L'uomo è incantevole e Dio lo trova amabile".

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Nel corso della funzione sono stati offerti alcuni doni al vescovo tra cui un libro sulla storia di Montevecchia, una pietra con al centro una luce e un cesto di prodotti tipici che Delpini ha confessato di gradire particolarmente.

 

Al termine della Messa, prima dei ringraziamenti e delle foto di rito, don Fabio ha rivolto un personale affettuoso saluto al signor Carlo Redaelli, 94 anni portati brillantemente, volontario storico del Santuario che, nonostante qualche timore, è riuscito a salire tutti i gradini per poter assistere alla celebrazione.

 

Il signor Carlo con la moglie e il l'arcivescovo

Per lui un grande applauso, che è suonato come un ringraziamento per l'impegno profuso negli anni e che rispecchia l'attaccamento della comunità al Santuario e alle sue tradizioni.

S.V.
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