Parco di Montevecchia: via libera (con mal di pancia) al maggior contributo di 40 cent

Nell'ultimo lunedì di maggio, il 29 sera, si è riunita per la seconda volta in un mese la Comunità del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone, composta dagli amministratori locali che rappresentano i Comuni soci dell'Ente Parco. Una spinta sull'acceleratore per approvare la prima e corposa variazione di bilancio per il 2023. L'applicazione dell'avanzo di amministrazione per 203 mila euro, a copertura di investimenti in parte capitale, è stata possibile solo dopo l'approvazione del consuntivo 2022 durante la passata seduta. Non particolari novità su questo fronte, molte delle voci si trascinano dall'anno precedente.


La vera discussione si è sviluppata dopo, a porte chiuse. Un incontro riservato, senza nemmeno i componenti del Consiglio di gestione che non si sono proprio presentati a Cascina Butto, e ovviamente off-limits alla stampa. L'obiettivo è stato di affrontare, distillata dalle strumentalizzazioni, la spinosa questione dell'aumento del contributo annuale di funzionamento al Parco da parte dei Comuni, già affossato al primo tentativo per l'anno in corso.


La discussione è durata oltre mezz'ora. Il verdetto del conclave è stato alla fine unanime: fumata bianca. A mettere il bastone tra le ruote, rallentando il pronunciamento in senso positivo, era stata una cordata di Comuni di centrodestra. Un provvedimento per il bene comune, in fin dei conti a bassissimo impatto sulle finanze dei singoli Comuni ma con una incidenza determinante per le attività del Parco, rischiava di incagliarsi per calcoli politici, essendo il presidente Marco Molgora proveniente dal mondo della sinistra.

Il presidente Marco Molgora e il direttore Michele Cereda


Dal momento del suo insediamento, Molgora ha affermato (e praticato) che avrebbe assunto l'incarico nei panni dell'istituzione imparziale. Tenendosi lontano dal favorire i Comuni di area e dal commettere dei torti al sempre più folto gruppo di schieramento opposto, il presidente non ha concesso alibi a chi è stato solleticato dall'idea di fare lo sgambetto, rimettendosi a più miti consigli. Negare un aumento di 40 centesimi per abitante, un'inezia, passando da 1,10 a 1,50 euro, avrebbe causato un danno alle amministrazioni comunali, sia in termini di immagine che per l'impatto delle iniziative ambientali sul loro territorio e per i propri cittadini.


A interpretare il ruolo di bastian contrario nell'incontro a porte chiuse, seppur non con grande convinzione, sarebbe stato il sindaco di Merate Massimo Panzeri, pur non essendo stato tra i più ostinati qualche mese fa. Avrebbe riproposto l'ipotesi di un aumento progressivo sulle prossime due annualità o di adottare una soluzione a metà 1,4 euro ad abitante in considerazione del fatto che per il Parco Adda Nord Merate versa 1,45 euro pro capite. Panzeri avrebbe poi sostenuto di essere il Comune che in valori assoluti versa di più pur godendo di meno aree all'interno dei confini del Parco, salvo poi ricordando che la Riserva del Lago di Sartirana sta per essere annessa alla gestione di Cascina Butto. Insomma, un ripensamento per arrivare alla fine a dare il beneplacito. E anche un semplice calcolo: 40 centesimo in più a abitante (da 1,10 a 1,50) costa a Merate 6mila euro, meno della metà del "regalo" fatto dal Comune alla Proloco per alcuni eventi.

Paolo Belletti, Matteo Fratangeli, Simone Comi, Davide Scaccabarozzi, Gerardo Biella


Il consigliere comunale delegato per Montevecchia, Davide Scaccabarozzi, avrebbe invece sostenuto che, analizzando la proposta di incremento con un anno di anticipo, la ragioneria del suo Comune avrebbe tempo di programmare. Dunque l'iniziale proposta formulata dal Parco nel novembre scorso (per Montevecchia si parla di poco più di 1000 euro di aumento) sarebbe stata troppo a ridosso della costruzione del nuovo budget per il 2023. Per l'anno prossimo nessun problema.


Per Cernusco Lombardone c'era il consigliere comunale Gerardo Biella, capogruppo di maggioranza ma che non ha la delega al Parco. In un intervento più a titolo personale, avrebbe comunque annunciato l'intenzione di accettare la proposta. Ma con un monito: che la richiesta di incrementare il contributo comunale non diventi un'abitudine. Biella avrebbe poi sollecitato i vertici del Parco a chiedere un maggior sostegno da parte di Regione Lombardia, anche perché a beneficiare delle bellezze del territorio sono anche i turisti delle gite fuori porta.


Per conto suo, Molgora ha prefigurato l'intenzione di fare pressioni con Regione Lombardia in tal senso, ad esempio proponendo di aprire ai Parchi regionali le porte del 5X1000 come è possibile per molti enti, dalle piccole associazioni fino ai grandi parchi nazionali.

Ambra Biella, Davide Castellazzi, Paolo Redaelli, Massimo Panzeri


Per Sirtori, il consigliere Paolo Belletti ha dato il via libera. Come corretta osservazione ha espresso un rammarico perché con l'incremento del contributo, insieme all'aggiunta di Airuno e Valgreghentino, arriverebbero nelle casse del Parco circa 40 mila euro in più, che tuttavia non basterebbero a coprire tutte le spese. Il direttore Michele Cereda aveva infatti puntualizzato che tra le priorità dell'Ente Parco c'è senz'altro il rafforzamento del personale, da tradurre in 33 mila euro di spesa corrente in più. Ci sarebbero però altre esigenze sul fronte delle manutenzioni ordinarie, delle spese legali, dei costi delle assicurazioni. Per Belletti, facendo un rapido confronto con le spese in parte corrente per il 2023, senza considerare le entrate straordinarie previste per le autorizzazioni paesaggistiche e i permessi in sanatoria, i 40 mila euro non sarebbero sufficienti.


Il vice sindaco di Olgiate Molgora Matteo Fratangeli avrebbe espresso pieno sostegno, lo aveva già fatto pubblicamente. Avrebbe pure ammesso che, con la chiusura definitiva del PLIS a cui Olgiate versava pure un contributo di 50 centesimi per abitante, il suo Comune arriverebbe a spendere persino di meno.


L'ok incondizionato è arrivato da La Valletta Brianza, Osnago, Missaglia (con il sindaco Paolo Redaelli che avrebbe anzi apprezzato gli sforzi del Parco sull'ampliamento dei confini nel suo Comune) e, per silenzio-assenso, Lomagna.


Non c'era alcun rappresentante della Provincia di Lecco, che avrebbe un aumento non indifferente, ma storicamente quando c'è unanimità tra Comuni l'Ente Provinciale non si mette di traverso. C'era invece per la prima volta a titolo di uditore, anche nella riunione a porte chiuse, il sindaco di Valgreghentino Matteo Colombo, invitato dal presidente Marco Molgora per avviare il percorso di introduzione del futuro nuovo socio. L'invito era stato esteso anche ad Airuno, il cui primo cittadino non avrebbe potuto partecipare per impegni già presi.

M. P.
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