San Vito Lo Capo: un’inchiesta rigorosa di Chicco Fumagalli il commercialista polentone ha ''sconfitto'' il sindaco uscente
Alberico Chicco Fumagalli, co-fondatore di questo giornale e tuttora socio, vive a San Vito Lo Capo dal 27 agosto 2013. E il 10 settembre dello stesso anno ha ottenuto la residenza.
Alberico Chicco Fumagalli ha due vite: una era dedicata all'attività di consulenza fiscale e del lavoro ed è cessata, dopo oltre 40 anni di intensissimo lavoro e uno studio ottimamente avviato; l'altra è quella di giornalista. Che ha coltivato - e speriamo coltivi anche oltre - fino a oggi, 30 maggio 2023.
In questa veste ha sviluppato diverse inchieste con la capacità di approfondimento che pochissimi hanno, il gusto della verità, l'intuizione dai dettagli, prima sulle vicende del porticciolo di San Vito, pubblicate anche da questo giornale, poi sul sindaco di San Vito, l'inossidabile professor Peraino.
Alberico Chicco Fumagalli ha studiato, è il caso di dirlo, il soggetto, ne è entrato in contrasto all'epoca del matrimonio del figlio Niccolò, attuale titolare dello studio associato con Bozzini, ha preso di punta il caso e, come lui e pochi altri sanno fare, ha rivoltato come un calzino il sindaco.
Scoprendo la delicata questione di un falso testamento. Giorno dopo giorno, scavo dopo scavo, ha portato tutto alla luce mentre la data delle elezioni si avvicinava.
Uno scontro duro, poi durissimo - per quanto ne sa chi scrive queste note - anche pericoloso. A volte il pensiero preoccupato era, "non è che Chicco cerca una morte gloriosa"?
Una battuta naturalmente che condensava pensieri e pregiudizi. In realtà la campagna elettorale di San Vito ha visto una partecipazione che quella di Merate se la sogna.
"L'Approdo" la casa dell'amico Chicco è diventato un luogo iper affollato con via vai di gente tutta presa dalle elezioni.
Saltando alle conclusioni Francesco La Sala ha battuto Giuseppe Peraino 66% contro 34%. Una vittoria strepitosa che tantissimi hanno dedicato a Alberico Chicco Fumagalli.
Lui si è defilato, come sempre dopo un impegno totalizzante. E ha promesso (soprattutto ai 4 figli) che d'ora in avanti dedicherà tutto il proprio tempo al riposo e alle passeggiate col sigaro in bocca.
Aveva detto che al compimento dei 66 anni sarebbe andato in pensione come commercialista. Detto e fatto. Ma nessuno crede che anche oltre i 76 anni mollerà il giornalismo.
Come ha scritto su un suo post se fosse rimasto in città avrebbe passato il suo tempo nella redazione di merateonline.
Anche per questo ce l'abbiamo un po' con lui. Perché alla fine se n'è andato a San Vito Lo Capo. Mentre qui avremmo avuto un gran bisogno della sua esperienza e della sua straordinaria capacità di analisi.
Complimenti Chicco, sei sempre il migliore.
Claudio Brambilla