Merate: ''immagini'' della Valletta di Novate. L’assessore ci rassicuri che tutto è in regola

Se c'è una zona di Merate ignorata dall'Amministrazione comunale, intesa nel suo insieme, cioè componente politica e componente tecnica (Ufficio Ecologia, Polizia locale ecc), ebbene quella è la "Valletta di Novate". Almeno dal nostro punto di vista. Vi si accede da Novate alta oppure da uno sterrato che parte da San Rocco, proprio di fronte allo stagno.

Non stiamo a ricordare quanto fosse bella quella zona, col suo laghetto a canali, sotterrato una notte di febbraio del 1981 e mai ripristinato perché il Pretore di allora comminò sì una multa ai proprietari e all'impresa che nottetempo colmò di terra i corsi d'acqua ma si dimenticò di ordinare la messa in pristino. E la Giunta Gallina non ebbe la determinazione necessaria a imporre la propria volontà. Da allora le "aggressioni" a quella grande porzione verde che si estende da San Rocco fino a Robbiate si sono susseguite fino ai giorni nostri. Anche in spregio alle normative vigenti.
 

Ancora oggi, ad esempio, ci sono recinzioni in metallo e in plastica, nonostante che le norme tecniche d'attuazione del Piano di Governo del Territorio del 2012 impongano cespugli e staccionate in legno. Cause legali con ricorsi fino al Consiglio di Stato rendono difficile l'esecuzione delle ordinanze. Ma è forte il sospetto che nessuno vada a dare un'occhiata. Forti con i deboli e deboli con i forti? Mah!
 

I laterizi abbandonati

Se una pattuglia facesse un giro assieme a qualche funzionario dell'assessorato all'Ambiente e Ecologia e all'assessore competente (si fa per dire) si accorgerebbe di tagli violenti del bosco, scarichi di laterizi a pezzi lungo i sentieri e, ultimamente, la traccia di un sentiero vero e proprio, dove ancora oggi in caso di pioggia il laghetto torna a farsi vedere reclamando la vita, che ben curato, con terra a ciottoli compattati conduce fino all'ingresso di una proprietà.
 

il nuovo "tracciato" comparso nell'area dell'ex laghetto

Ora non sappiamo se tutto ciò sia stato autorizzato, non è dato sapere se ci sono accordi con i diversi proprietari che hanno ormai recintato gran parte della valletta. Sappiamo però che un'oasi bellissima a uso pubblico è oggetto di continue "aggressioni".
 
Magari legittime, ma sempre di ciò si tratta.
 
 

 
Le foto che pubblichiamo mostrano bene lo stato di fatto. Dall'assessore all'Ambiente Fabio Tamandi si vorrebbe avere qualche delucidazione: un aggiornamento sulla controversia delle recinzioni metalliche, una conferma che la strada sterrata sia effettivamente autorizzata, una spiegazione per il taglio delle piante e una rassicurazione che i laterizi sparsi lungo gli sterrati servono a qualcosa e comunque sono scarichi autorizzati.
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