Ventrice, ex presidente Proloco: oggi tante risorse finanziarie in passato invece pochi contributi pubblici ma molti tesserati

Giacomo Ventrice è uno dei personaggi più conosciuti per la sua trentennale attività politica e l'impegno nel socio-culturale. E' stato fino all'ultimo fedele craxiano e ora rappresenta Italia Viva nel territorio meratese. Non è mai stato consigliere comunale ma è senza dubbio tra le persone che meglio conoscono le questioni amministrative non perdendo né una seduta di Consiglio né una di Commissione. Ma nel suo curriculum c'è molto anche a favore della comunità Tra cui un periodo alla guida della Proloco cittadina. E' in questa veste che gli abbiamo rivolto alcune domande.


Giacomo Ventrice

 

Al termine della Commissione Urbanistica di giovedì è stato visto discutere animatamente con l'assessore al commercio Giuseppe Procopio. Immaginiamo a proposito dei lauti contributi alla Proloco. Lei in quale periodo ha presieduto il sodalizio meratese?

Sono stato presidente negli anni 2009/2010 e voglio premettere che si trattava di un momento storico completamente differente rispetto a quello attuale. La situazione economica del commercio cittadino era sicuramente più florida e la Proloco poteva contare su più commercianti che la sostenessero nell'organizzazione degli eventi. Il confronto sorto con l'assessore Procopio non voleva assolutamente mettere in dubbio l'operato dell'attuale direttivo e dell'amministrazione, ma voleva essere un momento di approfondimento circa la destinazione delle risorse economiche cittadine, valutando quanto fatto in passato e quanto, invece, oggi in corso di svolgimento. Le risorse di oggi, all'epoca erano inimmaginabili e ancora mi ricordo le difficoltà incontrate ogniqualvolta si dovevano richiedere contributi e sostegni all'amministrazione comunale. Non solo mancavano i soldi ma, soprattutto, venivano creati ostacoli burocratici di ogni tipo.


Quali iniziative ha realizzato con i suoi collaboratori?

Tra le più importanti mi ricordo, sicuramente: la Notte Bianca 2009 organizzata in sintonia con la Nostra Mela; le feste del cioccolato, quando ancora il cioccolato era al centro della festa; conoscere Merate, alla scoperta delle ville cittadine; il cinema sotto le stelle, itinerante per le frazioni cittadine, in modo da far scoprire tutto il territorio meratese.


 

Come faceva a far quadrare il bilancio?

Molto semplicemente avevamo incrementato gli iscritti sino ad oltre 300 persone paganti; svolgevamo una capillare azione di sensibilizzazione verso i commercianti durante le manifestazioni affinché sostenessero le iniziative che, di fatto, favorivano l'affluenza di persone in Città (da ricordare le oltre 20.000 persone presenti ad ogni Notte Bianca); raccoglievamo dall'amministrazione i minimi contributi ordinari che pervenivano. Voglio ricordare, ad esempio, che con un piccolo gruppo di volontari siamo stati in grado di organizzare una Notte Bianca senza alcun tipo di finanziamento comunale, peraltro negato all'ultimo.


Ricorda negli anni della sua presidenza quanti contributi ottenne l'associazione?

Il contributo ordinario era di circa 6.000 euro l'anno, che potevano incrementarsi attraverso contributi specifici che l'Amministrazione comunale versava alla Proloco al fine di svolgere manifestazioni direttamente organizzate dalla Amministrazione stessa (es. Merate Musica). Sicuramente non mi è mai capitato di ricevere contributi così copiosi, quali quelli attuali, in brevissimo tempo e con ampia discrezionalità di spesa.


Che idea si è fatto, anche discutendo con l'assessore alla partita, di questa generosità dell'Amministrazione nell'usare soldi pubblici pur in presenza di una spesa corrente in affanno?

Non spetta a me giudicare come l'amministrazione alloca le risorse disponibili, fiducioso che tutto venga effettuato nell'interesse generale cittadino; di certo, oggi vi sono molti più contributi rispetto a quanto veniva erogato sotto la mia presidenza.

 

 

Come giudica il nuovo corso del sodalizio cittadino? Reputa che le iniziative principali siano all'altezza di una città come Merate?

Fermo restando che l'impegno dei volontari è sicuramente apprezzabile, è evidente che il direttivo in carica sta sviluppo il progetto sul quale è stata eletta alle ultime votazioni assembleari. Devo sottolineare, però, che la Proloco, come segnalo da almeno 10 anni, necessita, con urgenza, di ritrovare il suo vero spirito di sviluppo e valorizzazione del territorio e delle bellezze di Merate. Il mio operato è sempre stato rivolto alla necessità di diffondere il nome di Merate nel circondario, riportando la Città al suo ruolo di guida e di polo attrattivo, anche dal punto di vista commerciale e delle relazioni, che negli anni si è andato perdendo. Di certo, è un compito arduo, ancora di più se si pensa a tutti gli anni che si sono persi nel frattempo, e che questo direttivo, se lo vorrà, potrà solo in parte mitigare con una azione di lungo periodo (un mandato di 3 anni è sicuramente insufficiente). Merate, infine, ha una vocazione turistica dal potenziale ancora sottovalutato, sia per le bellezze storiche e ambientali, sia per la sua attrattività economica, essendo, in ogni caso, sede di molte fiorenti attività produttive e di servizi. L'attuale programma, a mio giudizio, ha un respiro corto che difficilmente potrà rilanciare né il commercio né il modo di vivere la Città, ormai sempre più orientata a divenire semplice luogo di residenza e non più centro di crescita e di sviluppo. Ad esempio, una valorizzazione del territorio potrebbe passare da manifestazioni che valorizzino le produzioni agricole locali (es. consorzio IGT), tralasciando quelle meramente commerciali e di dubbio ritorno quali lo Street food (orma inflazionate e prive di qualsiasi connotato culturale di trasmissione dei saperi locali).


Come mai secondo lei non esiste un calendario degli eventi e si scoprono soltanto consultando le ordinanze della polizia locale? Non sarebbe opportuno pubblicare il calendario di tutte le manifestazioni all'inizio dell'anno in modo che chiunque si sappia regolare?

Ricordo, con simpatia, i grandi proclami al momento dell'attivazione del portale "Eventi Meratesi" del quale, purtroppo, sono stato facile profeta di scarsa utilità dello stesso. La cronica mancanza di collegamento tra le associazioni e tra queste e l'amministrazione (non dimentichiamo l'inutile consulta delle associazioni che per anni ha prodotto veramente poco), rende impossibile organizzare un programma condiviso e equamente distribuito nell'anno, in modo da ottimizzare le risorse e l'affluenza degli utenti. L'obbligo di consegnare il programma annuale in Comune è visto, unicamente, come un adempimento burocratico che nulla porta alle necessità di efficienza ed efficacia del servizio. Posso segnalare che l'unico vero momento di collaborazione condivisa tra le associazioni è stato il progetto relativo alla commemorazione dei 150 anni dell'Unità d'Italia: in quel frangente tutti i contributi vennero erogati unicamente alla Proloco che si occupò di assegnarli alle singole realtà, secondo un calendario ed un programma precedentemente condivisi. Oggi, come sempre e come dico da oltre 10 anni, la distribuzione di contributi a pioggia non fa altro che spingere le associazioni alla frammentazione ed all'individualismo, contribuendo a creare un clima di confusione nel programma degli eventi cittadini.



Che cosa si sente di consigliare al direttivo in carica?

L'unico consiglio che posso dare è di tenere sempre alto l'entusiasmo, perché le sfide sono tante e, certamente, se non si cambia registro, Merate, anche questa volta, non farà passi avanti: l'abbondono e il disinteresse verso le sorti del Castello Prinetti sono il sintomo, evidente, di una Città che non sa più pensare in grande e non sa più riconoscersi nelle bellezze della sua storia.

 

C. B.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.