Merate: due ipotesi di dragaggio per il lago di san Rocco e un percorso viario alternativo
Sono due le ipotesi prospettate dal dottor Davide Beccarelli, il professionista incaricato di redigere lo studio di pre-fattibilità sul laghetto di san Rocco, per tentare il salvataggio e la rinascita dello specchio lacustre.
Entrambe hanno le medesime tempistiche e a livello di costi si aggirano tra i 260 e i 280mila euro.
La seconda ipotesi di intervento è un dragaggio con sistema dragflow, cioè con l'utilizzo di pompe. In questo caso è necessaria un'abbondanza di acqua, con asportazione del materiale (tramite anche un escavatore) posizionandolo poi in enormi sacchi che, con il tempo, rilasceranno il liquido e tratteranno il sedime che andrà poi conferito si pensa, ad esempio, nell'alveo della roggia Annoni. Costo complessivo del lavoro 281mila euro, di cui 136mila imputabili al dragaggio.
Attraverso alcune slides corredate da fotografie l'esperto ha mostrato lo stato di fatto dello specchio lacustre, dove la quantità di sedime è il dato più importante da tenere in considerazione per approcciarsi a questo lavoro. A seguito di alcuni sopralluoghi ne sono state misurate le dimensioni. San Rocco ha una profondità di 2,75 metri e uno spessore medio del sedimento di 1,60 mt. La superficie è di 1200 metri quadrati e, dunque, si stima un volume di sedimento di 1800 metri cubi.
Indipendentemente dalla scelta tra le due ipotesi ci saranno da realizzare opere collaterali. Sarà necessario mettere in sicurezza la sponda, ripristinare lo sfioro, consolidare la testata del laghetto e mettere mano anche al tombotto, attualmente pericoloso sia per la fauna che per le persone dato che vi possono avere libero accesso e cadere.
Sul percorso alternativo alla viabilità principale, nell'asse via don Consonni-via Marconi, lo studio prevede tre ipotesi con un passaggio a raso del campo coltivato, su una passerella in legno che attraversa il lago oppure a ridosso dello stesso.
Il dottor Davide Beccarelli
Entrambe hanno le medesime tempistiche e a livello di costi si aggirano tra i 260 e i 280mila euro.
La prima è un dragaggio meccanico che prevede lo svuotamento dell'invaso e l'asportazione del sedimento depositato. La difficoltà è rappresentata dall'individuazione di uno spazio dove depositare il materiale asportato ma soprattutto dalla creazione di un terrapieno per far muovere i mezzi in sicurezza. Stimato in 1800 metri cubi, il "contenuto" dell'alveo del lago potrebbe ridursi del 40% senza l'acqua, ma rimarrebbe comunque un quantitativo importante da posizionare altrove. Costo complessivo del lavoro 264mila euro, di cui 107mila imputabili al dragaggio.
Il dottor Beccarelli, esperto forestale, ha spiegato che lo studio ha seguito le direttive indicate dall'assessore Fabio Tamandi e cioè conservazione del laghetto (attualmente sottoposto a un processo di interramento), riqualificazione delle sponde con la loro messa in sicurezza e fruizione dell'area verde adiacente, creazione di un percorso pedonale alternativo alla viabilità principale tra via don Consonni e via Marconi.
Indipendentemente dalla scelta tra le due ipotesi ci saranno da realizzare opere collaterali. Sarà necessario mettere in sicurezza la sponda, ripristinare lo sfioro, consolidare la testata del laghetto e mettere mano anche al tombotto, attualmente pericoloso sia per la fauna che per le persone dato che vi possono avere libero accesso e cadere.
Sul percorso alternativo alla viabilità principale, nell'asse via don Consonni-via Marconi, lo studio prevede tre ipotesi con un passaggio a raso del campo coltivato, su una passerella in legno che attraversa il lago oppure a ridosso dello stesso.
Sulla sponda destra si potrebbe creare un'area dedicata alla pesca, con piantane in legno senza però creare un collegamento sino alla testa del lago, così da preservare quella zona. Saranno ripristinate le alberature e l'area sosta potrebbe essere abbellita con tavolini e panchine, pensando anche a un parcheggio.
L'assessore Fabio Tamandi
L'architetto Tommaso Mandelli dell'ufficio ecologia del comune di Merate
Per quanto riguarda i finanziamenti, l'assessore Tamandi ha specificato come si stiano valutando eventuali bandi regionali ma ci sia comunque la disponibilità di risorse proprie.
S.V.